La Regione Emilia Romagna chiede alle banche impegno contro la recessione

La Regione Emilia-Romagna chiede alle banche un impegno e un patto contro la recessione e si prepara ad attivare un intervento per il credito agevolato alle imprese che potrà dimezzare i tassi di interesse e che sarà svolto assieme ai Consorzi fidi attraverso convenzioni con le banche che assicureranno comportamenti virtuosi verso le imprese.
La Regione chiede anche che il Governo metta subito a disposizione il “Fondo per la competitività” già istituito nella precedente legislatura con dotazione di un miliardo di euro e al quale non è stato dato ancora corso. Sono queste le proposte presentate il 20 ottobre dall’Assessore regionale alle attività produttive Duccio Campagnoli alla presenza dei rappresentanti delle associazioni imprenditoriali regionali e dei direttori dei tre grandi Consorzi fidi sostenuti dalla Regione e dalla mutualità delle imprese che operano per l’industria, l’artigianato e le imprese cooperative.

A breve convocheremo la presidenza regionale di Abi, l’associazione degli istituti di credito, al tavolo del patto per lo sviluppo presieduto dal presidente Errani per avviare un confronto e proporre un patto anti recessione” – ha detto l’assessore.  “Servono interventi immediati per il credito agevolato e il Governo deve dare subito attuazione all’utilizzo del Fondo per la competitività di ben un miliardo già istituito nella precedente legislatura. Anche la Regione è pronta a fare la sua parte e metterà a disposizione 50 milioni di euro sin da gennaio 2009 agli interventi regionali per dimezzare i tassi di interesse sui progetti di investimenti delle imprese. Ma dobbiamo essere certi che le risorse pubbliche non vadano semplicemente a compensare il persistere di costi eccessivi del denaro da parte del sistema bancario.”
Occorre infatti ora passare subito dagli interventi a protezione del sistema bancario al sostegno alle imprese e all’economia reale – ha continuato l’assessore Campagnoli − per evitare che intoppi ai flussi finanziari necessari all’attività delle nostre imprese, determinino “una crisi di fiducia negli investimenti” mentre la via maestra, anche di fronte alla crisi e alle preoccupazioni di oggi resta quella avviata in Emilia-Romagna in questi anni: perseguire con gli investimenti la crescita, l’innovazione e la presenza sui mercati esteri. Servono subito provvedimenti ad ogni livello per sostenere la nuova economia sana, quella che ha ricominciato a crescere in questi ultimi anni e della quale l’Emilia-Romagna è un esempio, come dimostrano i dati anche in questi mesi difficili”.
Bisogna evitare insomma – secondo l’Assessore Campagnoli – che le risorse messe a disposizione con il recente provvedimento della Banca europea che ha assicurato liquidità illimitata per le banche a un tasso di riferimento tagliato al 3,75 per cento ristagnino e restino al servizio soltanto della manovra di riassetto patrimoniale del sistema creditizio. L’Euribor, cioè il tasso degli scambi interbancari, resta ancora fermo quasi al 6 per cento e vi è il rischio che ad esso la banche aggiungano ulteriori “spread”. Il costo del denaro in Emilia-Romagna che in ogni caso conta un punto in meno circa del resto d’Italia è tra 6/7 per cento per le imprese più grandi e nelle migliori condizioni e può raggiungere anche il 10 e oltre per il imprese più piccole”.

La cosa più importante da vedere, anche aldilà delle restrizioni dei mercati che derivano dal rallentamento dell’economia internazionale e soprattutto dal blocco della domanda dei consumi interni in Italia è che nel sistema produttivo dell’Emilia-Romagna si sono messi in moto energie positive e nuove di competitività, sulle quali quindi occorre investire ancora di più” – ha osservato l’Assessore Campagnoli.
 
Secondo le stime del primo semestre di quest’anno, l’economia produttiva in Emilia-Romagna dovrebbe chiudere il 2008 con un positivo dato positivo di crescita pari allo 0,8 rispetto al 2007. Un dato che in ogni caso rallenta rispetto alla crescita avvenuta nel 2007 rispetto al 2006 del +2, ma che rimane comunque positivo rispetto al dato nazionale che si riduce nel 2008 allo 0 o addirittura al -0,1.
In Emilia-Romagna cresce la capacità competitiva per l’export: +9,2 anche nel primo semestre 2008, il migliore dato tra le regioni italiane. L’Emilia-Romagna arriva a coprire il 13,1 per cento delle esportazioni italiane (+3 dal 2000) e si colloca al secondo posto tra le Regioni italiane, dopo la Lombardia e prima del Veneto.
Nel decennio 1997-2007 il Pil industriale della nostra Regione è cresciuto del 9,1 per cento, contro il 2,3 del Paese. Un dato che si conferma anche nell’ultimo biennio 2005-2007, dove l’Emilia-Romagna segna una crescita del Pil del 5,7 per cento contro il 3,4 del Veneto, l’1,9 del Piemonte e il 5 per cento della Lombardia.
La Regione Emilia Romagna chiede alle banche impegno contro la recessione ultima modifica: 2008-10-23T00:00:00+00:00 da admin