Ribadendo ancora una volta la nostra convinzione, ovvero che – alla fine – saranno le imprese a decretare il successo di uno dei due eventi, pubblichiamo di seguito il comunicato stampa che abbiamo ricevuto questa mattina.
“Tribunale di Milano: L’unico e originale Zow è a Verona.
Inibiti Giobbi, Exposicam e Fiera di Pordenone dal proseguire a presentarsi come la prosecuzione e quindi la nona edizione di Zow. Condanna al pagamento del 50% delle spese processuali e obbligo di pubblicazione sulla stampa nazionale.
A rettifica delle notizie ripetutamente comparse sul sito internet www.exposicam.it, negli articoli e nei comunicati stampa pubblicati su testate tecniche e quotidiani, e delle comunicazioni di ExpoSicam a tutti gli espositori relative alla decisione del Tribunale di Milano del 27 febbraio 2009 in merito alle note vicende conseguite allo spostamento da Pordenone a Verona della fiera “ZOW – Salone Internazionale dei Componenti e Accessori per l’Industria del Mobile” precisiamo che:
il Tribunale di Milano ha ritenuto che ExpoSicam, Carlo Giobbi e Pordenone Fiere abbiano posto in essere atti di concorrenza sleale, in quanto “venendo meno ai principi di correttezza professionale … hanno approfittato del ruolo loro affidato da Survey per l’organizzazione e la realizzazione della manifestazione ZOW al fine di acquisire gli espositori ed i visitatori già della ZOW, convincendoli che SICAM in effetti sarà la nona edizione di quella già denominata ZOW … ed inducendoli a non seguire la manifestazione Survey”;
il Tribunale ha pertanto inibito Carlo Giobbi, ExpoSicam e Pordenone Fiere dal “presentare la manifestazione fieristica SICAM come la prosecuzione delle precedenti manifestazioni fieristiche” ZOW o comunque di “collegare la manifestazione SICAM alla manifestazione ZOW già organizzata da Survey Marketing nel periodo 2001/2008”;
il Tribunale ha quindi ordinato a Carlo Giobbi, ExpoSicam e Pordenone Fiere di provvedere alla pubblicazione del dispositivo del provvedimento sul quotidiano “Il Gazzettino di Venezia” a proprie spese;
il Comunicato Stampa apparso su “Il Gazzettino di Venezia” il 1° marzo 2009 non rispetta l’ordinanza del Tribunale di Milano, in quanto Carlo Giobbi, ExpoSicam non sono mai state autorizzate dal Tribunale a premettere a tale comunicato una incompleta e unilaterale sintesi di alcuni punti della motivazione del provvedimento, che di fatto priva il comunicato del contenuto sanzionatorio voluto dal Tribunale;
la dicitura “Chiusa la causa Zow” e similari apparse sulla stampa specializzata non riflettono il vero: le due ordinanze del Tribunale di Milano non sono sentenze bensì provvedimenti cautelari, quindi, per loro natura, non contengono alcun accertamento definitivo, e dovranno ancora passare il vaglio del giudice ordinario. Il caso quindi è ancora aperto.
Quanto al merito, il Tribunale non ha negato che in fatto per molti aspetti la Fiera SICAM costituisca la totale ripresa della Fiera ZOW, ma ha ritenuto tale ripresa non sanzionabile da un punto di vista di mero diritto.
Riservandoci di agire presso l’Autorità ordinaria per meglio tutelare i nostri diritti, pensiamo che la difficoltà di ottenere tutela in giudizio di un’innovazione sia esperienza ben nota a coloro che investono nella ricerca e nell’innovazione, e confidiamo quindi che proprio chi è innovatore abbia una naturale e spiccata tendenza a riconoscere e preferire il prodotto originale e scegliere di conseguenza”.
D’altra parte, la miglior conferma della validità della formula ZOW viene proprio dai nostri espositori (cfr. la lista degli espositori 2009 disponibile on-line all’indirizzo www.zow.it) che sono rimasti fedeli alla qualità e all’esperienza di ZOW nonostante, come detto dal Tribunale, gli organizzatori di SICAM abbiano cercato di “acquisire gli espositori ed i visitatori già della ZOW, convincendoli che SICAM in effetti sarà la nona edizione di quella già denominata ZOW … ed inducendoli a non seguire la manifestazione Survey”.