In una Monaco quanto mai calda si è tenuta – dal 14 al 18 luglio scorso – l’edizione 2010 di Interforst (www.interforst.de), il salone quadriennale dedicato a tutto ciò che ruota attorno alle primissime lavorazioni del legno. La foresta in primo piano, dunque, in un evento che ogni quattro anni catapulta la città bavarese fra le “grandi mete” di questo settore. Con ottimi risultati: 50mila visitatori da 80 Paesi (nel 2006 più o meno lo stesso dato, ma da “soli” 59 nazioni), 410 espositori (404 nel 2006) di cui 128 da 24 Paesi che hanno occupato il 10 per cento in più di superficie espositiva (complessivamente 67mila metri quadrati).Il bilancio è certamente positivo e sin dalle prime ore di apertura della fiera si è avvertito un clima incoraggiante che ha fatto presagire quello che sarebbe stato l’esito finale.
D’altra parte Interforst è un evento imperdibile per tutti coloro che lavorano dentro e attorno al “bene foresta”; ci si trova praticamente di tutto: dagli indumenti a mezzi ciclopici per svolgere qualsiasi operazione anche nei terreni più impervi, dalle tecnologie più avanzate per l’analisi e il corretto utilizzo dell’ambiente naturale fino ai più semplici attrezzi manuali.Un catalogo quanto mai esauriente che ha attratto visitatori attenti, che hanno permesso agli espositori di affermare – al termine dell’evento – tutta la loro soddisfazione.
Da entrambi i fronti (visitatori ed espositori) unanime la sensazione che anche in foresta sia tornato un clima migliore, che si possa finalmente parlare di ottimismo dopo un periodo fortemente penalizzato dal calo dei consumi e, dunque, della richiesta di materia prima legno.Si è voltato pagina e si ricominca ad avere voglia di guardare alle tante innovazioni presentate, alla ricerca di strumenti, soluzioni, software, attrezzature che spingano sempre più avanti la soglia delle applicazioni ad alta tecnologia, anche in un comparto apparentemente così “tradizionale”.
Già, perché quello che colpisce chi non è abituato a frequentare questo tipo di appuntamenti è proprio l’innalzamento della quantità di tecnologia nel lavoro nel bosco e nella foresta. Innanzitutto in termini di sicurezza e di comfort per gli operatori, tecniche per alleviare un lavoro nel quale la fatica fisica ha un ruolo preponderante. Ma si parla anche di gestione dei suoli e delle operazioni di taglio con sofisticati strumenti informatici.
Interforst: ottimismo in foresta
Sicuramente molto apprezzato il fittissimo programma di incontri, convegni, approfondimenti, congressi e forum che hanno ribadito ancora una volta quanto Interforst non sia solo una fiera, ma anche una piattaforma di comunicazione, di formazione permanente. Un ruolo che ci pare essere di importanza strategica in un settore che indubbiamente vive una grande trasformazione tecnologica.
Il convegno “Foresta ed economia del legno oggi e domani: dal locale al globale”, ad esempio, ha visto la partecipazione di relatori di primissimo piano a livello mondiale che si sono trovati di fronte un pubblico estremamente interessato a come la tanto celebrata materia prima legno possa collocarsi nei flussi di una “nuova economia”, certamente più vicina alla natura, all’ambiente, alle risorse naturali di quanto non lo sia mai stata in passato. Perché d’accordo tagliare meglio e con rese migliori, d’accordo limitare al massimo l’impatto sull’ambiente circostante e gestire al meglio questa risorsa, ma stiamo parlando di una attività che è alla ricerca di una nuova identità, che veda una maggiore sintonia tra la crescente attenzione verso tutto ciò che è “naturale” e una irrinunciabile gestione economica delle risorse.
Interforst: ottimismo in foresta
ultima modifica: 2010-09-13T00:00:00+00:00
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