Il mercato delle costruzioni continua a correre all’indietro, con un peggioramento della stima sull’andamento e le prospettive del settore nel 2010 rispetto al 2009: da -2,8 a -5,9 per cento. Cui si aggiunge la contrazione della crescita preventivata nel 2011 da 1,6 a 0,9 per cento. Lo dice il 18° Rapporto congiunturale e previsionale elaborato dal Cresme e presentato a Verona in occasione del Construction Day, che traccia uno scenario critico per l’edilizia con una perdita complessiva che fra 2007 e 2010 arriva al 20 per cento.
Un’erosione di circa un quinto del mercato che colpisce soprattutto le nuove costruzioni, sia residenziali che non residenziali (0,4% degli investimenti fra 2008 e 2011), va meglio per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente (1,4% degli investimenti nello stesso arco di tempo, con una crescita annua intorno al 2,5% l’anno). Per il 2011 il settore potrà aspettarsi un avvio del nuovo ciclo edilizio se si lavorerà su tre fattori: la capacità reale del Piano Casa 2 di incidere come volano sul mercato delle nuove costruzioni residenziali, anche in sinergia con le politiche di housing sociale; la conferma degli impegni di investimento in opere pubbliche da parte dello Stato; il ritmo di crescita del processo di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.
Torna in parte il sereno invece sul settore immobiliare residenziale, con la previsione positiva per il 2010 di un +2,4 per cento nelle compravendite, mentre il valore medio delle abitazioni scende del 17,2 per cento (18,7% nelle città capoluogo).