Fervono i preparativi per la prossima edizione di Made Expo, la biennale dell’edilizia e delle costruzioni in calendario dall’8 all’11 marzo 2017.
La notizia sta oramai circolando da tempo: a Made Expo 2017 farà il proprio debutto ufficiale un’area dedicata alle tecnologie per il serramento e la costruzione in legno che accompagneranno la presenza delle soluzioni per Pvc e alluminio. Il risultato sarà “Woodworking Area”, spazio coordinato da Acimall (l’associazione dei costruttori di tecnologie per il legno), che arricchirà il già vasto programma di merceologie organizzate nei padiglioni della grande biennale internazionale.
L’area, che verrà collocata all’interno del salone “Made Involucro e serramenti” al padiglione 3, sarà un’opportunità di incontro e di approfondimento per i moltissimi serramentisti che visitano la biennale (nel 2015 furono ben 33mila).
“Partiamo un poco in sordina – ha commentato Dario Corbetta, direttore di Acimall – ma crediamo molto in questa opportunità che stiamo costruendo con Made Eventi. Sappiamo molto bene che l’edilizia esce da un periodo complesso, con andamenti altalentanti che hanno avuto spesso pesanti riflessi sulla scelta di serramentisti e di quanti si occupano della produzione di elementi in legno per l’involucro edilizio di investire in tecnologia.
Sappiamo che abbiamo per le mani una importante opportunità per sottolineare una delle tante valenze delle tecnologie per il legno, non solo italiane. Noi siamo conosciuti per la seconda trasformazione, per le soluzioni destinate alla produzione di mobile, ma i costruttori di tecnologie “made in Italy” hanno nei propri cataloghi molte soluzioni per l’“housing” e a Made Expo potranno dimostrarlo a un pubblico essenzialmente diverso da quello che frequenta abitualmente le fiere del nostro settore”.
“Sarà una sorta di battesimo del fuoco – ha proseguito Corbetta – che ci servirà a comprendere cosa possiamo fare in questo specifico comparto, quale opportunità creare per noi e per una Made Expo ancora più ricca e completa”.
LA PROSSIMA MADE EXPO
E cosa ci attende a marzo? Inutile dire che ancora una volta a FieraMilano-Rho ci sarà una vetrina assolutamente completa, che potrà certamente approfittare di un clima migliore nell’edilizia. Le previsioni del Cresme, autentica autorità nel campo delle ricerche econometriche nel mondo della costruzione, nel 2017 potremo godere di una crescita del 2,6 per cento degli investimenti in edilizia, un dato che completa e rilancia le prospettive dell’anno in corso, per il quale Anche (l’Associazione nazionale dei costruttori edili) prevede un aumento dello 0,3 per cento in termini reali e dell’1,3 in termini correnti, con risultati migliori sul versante della manutenzione straordinaria, che chiuderà l’anno con un rotondo più 1,9 per cento (più 21,3 per cento dal 2008) e gli investimenti in riqualificazione, che nel 2016 dovrebbero crescere di 1,3 miliardi di euro (più 1,9 per cento rispetto al 2015).
GIOVANNI GRASSI
Per approfondire il tema siamo stati a trovare Giovanni Grassi, direttore di Made Eventi, con cui abbiamo parlato di questa rassegna che – nata nel 2008 e giunta alla sua ottava edizione – pare intenzionata a consolidare la propria formula e la propria collocazione nel calendario internazionale, dopo una serie di aggiustamenti.
“E’ innegabile che Made Expo abbia cercato, nei primi anni della sua vita, di essere la migliore interpretazione possibile dei bisogni delle industrie di settore”, ha esordito Grassi. “Nasce da una storia che tutti ben conoscono, da un trasferimento a Milano, dalle prime esperienze annuali e dalla scelta – così come richiesto dai settori di riferimento – di passare alla biennalità. Nel 2017, dunque, la prima edizione biennale con una localizzazione temporale in marzo che è certamente la più razionale sia valutando il calendario internazionale che guardando alle esigenze dei vari settori. Made Expo, ci tengo a sottolinearlo se ce ne fosse ancora bisogno, è e vuole essere sempre più internazionale, dunque porta avanti strategie che guardano non solo al mercato italiano, ma a un bacino di riferimento ben più ampio sia in termini di espositori che di visitatori, oltre che di confronto con le tante fiere multispecializzate e specializzate che si svolgono nel mondo e si rivolgono ai nostri stessi interlocutori”.
A proposito: vi collocate coraggiosamente due mesi dopo il Bau di Monaco…
“In realtà le aziende presenti al Bau vedono il Made come una opportunità per approfondire certi temi, senza contare che Bau esprime una eccellenza internationale, soprattutto tedesca, con una quota anche di visitatori in cui la Germania è fortemente dominante. A nostro avviso Made ha un ruolo ben preciso, uno stile diverso, un taglio forte sul mondo del progetto e del design e anche nel sottolineare il cosidetto “stile della bellezza” che è tipicamente italiano”.
Quali saranno i tratti distintivi della prossima edizione?
“Puntiamo su un lay-out chiaro, su saloni specializzati che diano sia all’espositore che al visitatore la possibilità di muoversi in un contesto chiaro. Quattro saloni – “Costruzioni e materiali”, “Involucro e serramenti”, “Interni e finiture” e “Software, tecnologie e servizi” – che sono alla base della nostra filosofia e consentono agli espositori di collocarsi in un contesto nel quale si riconoscono e di avere un flusso di visitatori non casuale, ma interessato a quella specifica area. E c’è un’altra considerazione che trovo molto interessante: da una ricerca che abbiamo effettuato emerge che il visitatore di Made Expo visita mediamente tre saloni su quattro, stabilendo dunque nuovi rapporti al di fuori di percorsi consueti”.
Dunque un Made che stimola nuove opportunità….
“Indubbiamente. Abbiamo definito un lay-out espositivo chiaro, ma ciò non toglie che – di fatto – incentiviamo nuovi contatti, apriamo diverse opportunità di confronto e di conoscenza, un ruolo fondamentale per una manifestazione fieristica.
C’è un altro pilastro su cui stiamo investendo, grazie anche alla conferma che Ice considera il nostro evento fra quelli di rilevanza internazionale, mettendoci a disposizione risorse che rafforzano ulteriormente il nostro supporto alla internazionalizzazione delle aziende. Mi riferisco alla promozione all’estero, che stiamo portando avanti attraverso campagne promozionali e di informazione, incontri e l’invito di delegazioni da almeno 25 Paesi, con il preciso intento di generare un flusso dall’estero di persone altamente qualificate.
Un altro versante sul quale siamo fortemente impegnati, e che forse coinvolge più il mercato nazionale, sono gli eventi, i convegni e le demo che si svolgono durante la fiera e che si pongono l’obiettivo di formare e informare il visitatore, consentendo alle aziende di mettersi in evidenza verso target molto specifici e creando un circolo virtuoso fra l’evento e l’area espositiva. Sono molte le iniziative che abbiamo già definito, fra cui un forum dedicato al legno e uno ai serramenti…”.
… perchè il Made deve fare i conti con l’essere un contenitore estremamente complesso e variegato…
“… assolutamente vero, il che ci porta a organizzare tutti quegli eventi che riteniamo possano aiutarci ad attrarre, a essere “significativi” nei confronti dei diversi target della nostra rassegna. E ciò è ancora più importante quando la situazione economica non è delle migliori, per cui il mercato deve essere ulteriormente stimolato.
E’ una fiera che investe molto, sia dal punto di vista economico che organizzativo, ma è anche vero che nel contesto generale è quella che ottiene un altissimo livello di consensi: il 95 per cento del visitatore dichisra di essere soddisfatt della visita e l’80 per cento che tornerebee. Insomma, facciamo tanto, affrontiamo sforzi notevoli ma abbiamo anche notevoli sodidsfazioni”.
Citando qualche numero?
“Nell’ultima edizione abbiamo avuto 1.450 espositori, di cui 279 stranieri; i visitatori sono stati 208mila, di cui 36mila dall’estero. Quest’anno puntiamo ad accrescere, anche se lievemente, i 65mila metri quadrati occupati nel 2015.
Tornando ai visitatori proprio in queste settimane stiamo partendo con il vivo della nostra campagna rivolta a loro e dovremmo confermare i dati a cui siamo abituati, con una crescita maggiore dei visitatori da oltreconfine. Mi lasci aggiungere che mai come per questo settore è fondamentale parlare a quelli che sono gli operatori che devono esserci, visitatori di qualità che fanno la differenza anche nella soddisfazione degli espositori”.
E il debutto della nuova area per le tecnologie per il serramento e la costruzione?
“Con Acimall stiamo portando avanti questa novità, convinti che ci sia lo spazio per farne un elemento importante della nostra rassegna e con comuni soddisfazioni. Sarà una prima esperienza di cui faremo tesoro, una scommessa… sappiamo di dover fare i conti anche per questo segment con un calendario di eventi piuttosto fitto, ma noi abbiamo deciso, di comune accord, di cominciare, di aprire questa nuova strada, di posare un primo mattone su cui costruire in futuro”.