Dopo mesi di discussione le istituzioni europee hanno trovato l’accordo per procedere con la revisione della normativa europea sulla protezione dei lavoratori da agenti cancerogeni e mutageni. Tra le diverse sostanze prese in esame figura la polvere di legno di latifoglia il cui limite di esposizione attuale, così come previsto dalla normativa italiana, è di 5 mg/m3.
L’accordo − al cui raggiungimento ha contribuito FederlegnoArredo, in prima linea sin dalle prime battute dell’iter legislativo per evitare il drastico abbassamento alla soglia di 1 mg/m3 − prevede la riduzione graduale del valore a 3 mg/m3 e successivamente a 2 mg/m3 entro cinque anni dall’entrata in vigore della direttiva. La normativa sui cancerogeni continuerà ad applicarsi ai cosiddetti “legni duri” (latifoglie), contrariamente alle richieste iniziali del Parlamento europeo che miravano a equiparare tutte le specie legnose.
Si è quindi evitato di allargare indiscriminatamente la platea dei cancerogeni anche a specie legnose per le quali non è stata effettuata una adeguata valutazione. A questo proposito, è invece previsto che la Commissione effettui un approfondimento ulteriore in merito alla distinzione tra i diversi tipi di specie legnose.
“Si tratta di un tema delicato in cui è necessario garantire tanto la protezione dei lavoratori quanto la reale fattibilità tecnica ed economica delle misure proposte che comporterebbero per le aziende adeguamenti insostenibili. Ci siamo mossi a tutela di tutta la filiera e in particolare dei comparti imballaggi e segherie, evitando così pesanti ricadute economiche per le aziende e i loro collaboratori”, ha commentato il commento presidente di FederlegnoArredo, Emanuele Orsini.
L’accordo sarà ratificato da Parlamento e Consiglio dell’Ue in autunno.
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