In sei mesi Catas, il più importante laboratorio europeo di prove e ricerche per il settore legno-arredo, è tornato pienamente operativo. L’incendio dello scorso 20 dicembre, che ha distrutto parte della sede di San Giovanni al Natisone, è oramai dimenticato: l’impegno e la passione di tutti, il supporto della filiale di Lissone, in Brianza, e l’allestimento di un laboratorio provvisorio a poche centinaia di metri dalla sede di Via Antica hanno permesso di compiere il miracolo.
“Un miracolo – come ha dichiarato il presidente Bernardino Ceccarelli – compiuto grazie alla passione e alla abnegazione di tutte le persone che lavorano in Catas, senza le quali non sarebbe stato possibile voltare pagina”.
Catas, dunque, continua a essere una eccellenza friulana che il mondo ci invidia e che ha davanti a sè un futuro fatto di grande competenza, professionalità, riconosciuta autorevolezza”.
Nei giorni scorsi Andrea Giavon, direttore di Catas, ha presentato il progetto per il nuovo “laboratorio mobili”, una struttura di oltre 2.500 metri quadrati a cui si aggiungono altri 800 metri quadrati di magazzino, per un investimento complessivo che supera i 3 milioni di euro. “Un investimento che affronteremo in piena autonomia e che ci permetterà di poter disporre di spazi più ampi e attrezzature ancora più moderne, oltre ad ambienti destinati a ospitare eventi di formazione per le imprese di settore e gli incontri degli organismi internazionali di normazione e certificazione di cui siamo parte attiva”, ha dichiarato. Un cantiere che prenderà il via già nei prossimi giorni e si chiuderà entro il 2019, un’opera che avrà concreti riflessi anche sul fronte occupazionale, oltre a permettere una nuova, dinamica fase di sviluppo della attività legata all’arredo.
“Siamo certi che il nuovo laboratorio mobili ci permetterà di far crescere ulteriormente i servizi per quello che è il nostro settore di riferimento fin dal 1969, quando Catas nacque su iniziativa della Camera di Commercio di Udine in supporto al tessuto economico del Distretto della sedia”, ha commentato Franco Bulian, vicedirettore Catas. “Oggi siamo un centro di competenza a livello internazionale, forte di un fatturato che supera i 6 milioni di euro, con oltre 10mila metri quadrati di laboratori e 50 tecnici altamente specializzati, due sedi, un ricchissimo catalogo di test, oltre 43mila prove effettuate ogni anno per duemila clienti in tutto il mondo, di cui ben il 40 per cento stranieri, dalla Cina agli Stati Uniti”.
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