I risultati della tradizionale indagine congiunturale dell’Ufficio studi Acimall sull’andamento del secondo trimestre 2017 è certamente il modo migliore per chiudere la prima metà dell’anno e pensare alla pausa estiva! I dati, infatti, confermano la situazione di ottima salute di questo segmento di questo mercato: anche il periodo aprile-giugno, infatti, segna importanti tassi di crescita degli ordini, che complessivamente arrivano a quota più 31,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016 (era più 22,2 nel precedente trimestre). A comporre il dato, come sempre, gli ordini da oltre confine, che in questi tre mesi sono cresciuti del 34,8 per cento, e il buon più 18,7 per cento dal mercato italiano, che “risorge” dopo il meno 3,6 per cento del gennaio-marzo 2017. Un andamento certamente originato dalla attesa circolare applicativa sulle modalità per accedere agli iperammortamenti previsti dal provvedimento del governo italiano in materia di “Industria 4.0”, diffusi a fine marzo, che solo ora iniziano a stimolare l’interesse degli utilizzatori di tecnologie, un interesse che l’Ufficio studi di Acimall si attende diventi concreto – facendo così sentire i propri benefici effetti – nella seconda metà dell’anno. Per quanto riguarda il carnet ordini l’indagine della associazione confindustriale dei costruttori di macchine per il legno e i suoi derivati rileva un periodo pari a 3 mesi, lo stesso valore dei due trimestri precedenti; la variazione dei prezzi dal primo gennaio è dell’1,1 per cento (era lo 0,9 al 30 marzo). L’indagine previsionale è ancora improntata a un discreto ottimismo: il 50 per cento degli intervistati è convinto che nei prossimi mesi la domanda dall’estero crescerà ancora (era il 44 nel gennaio-marzo), mentre per il 50 per cento il trend sarà stazionario (56 nella rilevazione precedente; saldo pari a 50, contro il 44 del trimestre gennaio-marzo 2017). Ottimismo anche sul versante interno: il 13 per cento del campione vede una stagione di crescita (era il 17 nel primo trimestre), l’81 per cento propende per una sostanziale stabilità (78) e solo il 6 per cento pensa a una diminuzione, un punto percentuale in più rispetto al trimestre precedente. Il saldo si attesta a più 7, contro il più 1 dell’ultimo trimestre 2016. Si può dunque parlare di un clima sereno e di un comparto industrialeche guarda a un futuro improntato alla stabilità.
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