Ciao Giampiero!
… questa foto l’ho scattata all’assemblea di Acimall, ai primi di luglio. Aveva un sorriso strano, che non gli avevo mai visto, quasi fragile, consapevole…
Mi risulta particolarmente difficile, questa volta, scrivere il saluto a “uno di noi”. Non c’è più la notizia, perché tutti sanno che Giampiero Mauri se ne è andato il 24 agosto, una mezz’oretta dopo la mezzanotte, a un mese esatto dal suo settantesimo compleanno.
C’era tanta gente al suo funerale, mi hanno detto. Io non c’ero nella chiesa gremita di Mariano Comense, il suo paese. Non ho sentito le parole dei suoi collaboratori, degli amici della sua ciclistica Marianese, di cui era il presidente, della sua famiglia…
E’ passato un mese da quei giorni e, come tradizione, scriviamo un saluto per uno dei protagonisti del nostro piccolo, in fondo banale mondo. Non credo ci sia molto da raccontare, perché lo conoscevano tutti: per la sua energia, per la sua capacità di essere sempre sopra le righe, qualsiasi cosa facesse. Imprenditore di razza assoluta: non so quanti, sapendo che il tempo che restava poteva essere contato con numeri piccoli, avrebbero deciso di pensare al futuro di una azienda, alla gente che ci lavora, al coronamento di un sogno antico. La Mauri Macchine era la sua casa, ma un pezzo del suo cuore batteva forte in Giardina, a una manciata di chilometri dal capannone di Cermenate.
A Figino Serenza c’era e c’è Giardina Finishing, il suo appuntamento con il destino, un patto siglato qualche anno fa ma che all’inizio di quest’anno ha scelto di giocare da solo, liquidando i soci e contando sulla sua squadra, sulla sua famiglia.
Ha fatto saltare il banco e se l’è portata a casa: a maggio abbiamo visto tutti il suo orgoglio, la sua felicità – nello stand di Ligna – dove per la prima volta campeggiava grande la scritta “Giardina Group”.
Un sogno enorme che adesso starà ai suoi portare avanti. Hanno già preso in mano la situazione, i programmi lasciati da Giampiero Mauri sono una linea rossa che chiede solo di essere seguita, la squadra coesa e stretta attorno a una eredità troppo importante per non essere onorata.
Continuità, dunque. Assoluta.
Giampiero la vedrà da altrove. Ha tenuto fino all’ultimo, nonostante crisi che lo hanno spezzato, senza mollare. Poi, a metà agosto, basta; sapeva bene che il tempo era finito, come noi tutti sapevamo che – alla fine – se ne sarebbe andato alla svelta, senza disturbare… Speravo – però – che mi avrebbe aspettato, che ci fosse ancora qualche sabato mattina per farci uno “shakerato” da campionato del mondo. Se non ti spiace, Giampiero, ci andrò io, a berlo, un giorno di questi. Sai già chi inviterò.
Due a testa, come d’abitudine, e uno avrà una dedica speciale…
Luca Rossetti
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