Stiamo esagerando? Può darsi. Non saranno certo tutte rose e fiori, ma da quello che abbiamo potuto capire il cambiamento nella federazione delle industrie dei prodotti in legno, per l’arredo e illuminazione c’è stato ed è stato forte.
E allora eccoci, a qualche mese di distanza dalla nostra conversazione con Emanuele Orsini, pubblicata sul numero di luglio/agosto 2017 di Xylon, a scambiare quattro chiacchiere, o qualcuna di più, con Sebastiano Cerullo, uomo di federazione da sempre e ora catapultato nel ruolo di direttore generale. Un direttore che usa sempre il “noi”, mai la parola “io”, convinto che tutto sia il risultato del lavoro di squadra, del suo presidente in primis, ma anche di tutto il consiglio di presidenza e dell’intera struttura di cui è responsabile.
Dottor Cerullo, come ci si trova?
“.. con tante cose da fare, qualche giorno troppe: FederlegnoArredo è una grande federazione che ha affrontato un cambio di rotta che non esito a definire epocale e che stiamo ancora costruendo, giorno dopo giorno. A livello personale posso dirle che è abbastanza normale che un vicedirettore, quale ero fino a un anno fa, diventi direttore se gode della fiducia del presidente e del consiglio direttivo. D’altra parte oggi in federazione vale solo la competenza e credo di averne accumulata una certa quantità nei vent’anni che ho trascorso in Foro Buonaparte, per cui ho deciso di mettere a disposizione la mia professionalità quando mi è stato chiesto… per ben due volte: alla seconda non ho potuto dire no. Come ha più volte detto il presidente Orsini dobbiamo tutti garantire competenza e non appartenenza, accompagnata da umiltà e ascolto”.
Si è ritrovato fra le mani una patata bollente, lo ammetta.
“Non posso nasconderle che negli ultimi anni il clima fra gli associati, ma soprattutto fra gli imprenditori che frequentavano la federazione e la direzione, era molto peggiorato. Troppo spesso ci si è concentrati sulle carte da bollo invece di lavorare a favore delle imprese. C’era una crescente sfiducia, un clima di delusione che ha portato a un evidente calo di partecipazione a tutte le nostre attività, perfino alle assemblee generali: stavamo dimenticando cosa significhi essere una associazione di imprenditori e soprattutto ci trovavamo a essere una federazione che non ascoltava più la propria base e si era chiusa a Milano. Non per niente la nuova federazione, la voglio definire così, ha come motto del presidente Orsini e di tutto il consiglio di presidenza “Ascolto, dialogo e territorio”; e aggiungo due cose, ovvero umiltà e una struttura che sia alle spalle degli imprenditori, che sono e devono essere i veri protagonisti”.
C’era bisogno di aria nuova…
“Assolutamente! Anche e soprattutto a livello gestionale: troppe abitudini portavano a fare sempre le stesse cose senza chiedersi se fosse giusto. In pochi mesi abbiamo disdetto i contratti con molti fornitori, rivisto gli organigrammi, adeguato la struttura arrivando a risparmiare oltre quattro milioni di euro: pensi che su ogni contratto rinnovato abbiamo avuto sempre un risparmio dal 35 al 60 per cento. Ci siamo rimboccati le maniche per dotarci di strumenti di controllo adeguati e far fronte a una situazione molto diversa da quella che ci aspettavamo. Abbiamo ridefinito procedure e spinto l’acceleratore nella direzione del programma che il presidente Orsini, con tutti i suoi colleghi del direttivo, ha fissato: rimettere le aziende al centro, avere una federazione basata sulle competenze, favorire una gestione collegiale incentrata su deleghe e unità operative, rafforzare la formazione specialistica, potenziare il processo di internazionalizzazione, ma soprattutto andare sul territorio”.
E stop ai verticismi…
“Esatto: in meno di un mese nella società di servizi abbiamo creato tre business unit con competenze chiare e definite: Salone del Mobile.Milano, Servizi interni ed esterni e Made Eventi srl, ciascuna affidata alla regia di un imprenditore (Claudio Luti, Stefano Bordone e Massimo Buccilli) e a un direttore, Marco Sabetta per il Salone del Mobile.Milano, Sebastiano Cerullo per i Servizi interni ed esterni e Giovanni Grassi per Made Eventi. Sono state decise deleghe operative per fare in modo che incontri, assemblee e consigli direttivi non fossero delle mere formalità, ma momenti importanti, a cui tutti possano arrivare con le necessarie informazioni per prendere la decisione migliore. In questi mesi sono stati organizzati tanti consigli direttivi aperti a tutti gli associati e altrettanti non a Milano, ma nei distretti maggiormente rappresentativi. Non ci siamo dati da fare solo sugli aspetti “gestionali”: una delle nostre prime preoccupazioni è stato l’adeguamento del nostro statuto a quello di Confindustria, un passaggio realizzato solo dopo aver sentito i presidenti delle diverse associazioni, anche le più piccole, e aver creato un gruppo di lavoro che ha gestito questa trasformazione grazie alla quale abbiamo rinsaldato i rapporti sia a livello nazionale sia territoriale. Abbiamo anche restituito la necessaria autonomia operativa a enti e consorzi collegati o parte della federazione, a partire da Rilegno, un partner con cui stiamo lavorando proficuamente, grazie alla sinergia con il presidente Nicola Semeraro”.
Da quanto ci dice pare proprio che abbiate rivoltato la federazione come un calzino e che ci teniate che questo si sappia…
“Certamente. Abbiamo lavorato su moltissimi aspetti, abbiamo cercato di capire quali priorità fosse necessario dare alla struttura e ora vogliamo che tutto questo sia conosciuto. La comunicazione con i soci e la massima trasparenza sono pilastri della “nuova FederlegnoArredo”, una comunicazione che non sia solo “istituzionale”, ma un autentico servizio: penso alla newsletter “Buona Settimana” che ogni lunedì mattina alle sette viene recapitata per email, una selezione di notizie statistiche ed economiche commentate dagli analisti del nostro Centro studi. Penso ai forti interventi legati alla nostra presenza on line, al nostro sito internet su cui stiamo lavorando perché sia sempre più uno strumento orientato alla conoscenza e all’approfondimento. Abbiamo creato alcuni strumenti che ci permettono un contatto diretto e continuativo, come “L’Osservatorio stampa del legno arredo” che tutti i sabato mattina propone una selezione delle notizie più significative dei settori in cui la nostra federazione è coinvolta, a cui si aggiunge “Trucioli di Legno nel Web”, un notiziario “ad hoc” per gli associati che appartengono alla Area Legno, dunque più vicini alla materia legno e alle sue prime lavorazioni. A breve invieremo anche newsletter trimestrali dedicate a ogni associazione, una newsletter specifica sui temi normativi e una di aggiornamento legislativo per il legno-arredo. Ma la vera innovazione è il potenziamento dei canali social da Facebook a Twitter: io personalmente sono molto attivo su Linkedin e presto avremo delle sorprese in questo campo”.
Un impegno forte…
“… e che non è ancora sufficiente: mai come oggi è indispensabile poter disporre del maggior numero di informazioni possibili in un mondo sempre più complesso e dove accadono sempre più “cose”. Le nuove tecnologie ci permettono di informare molto velocemente tutti i nostri associati, di avere con loro un dialogo più stretto e attento.
Ma non basta. Un impegno forte del presidente Orsini, dei colleghi del direttivo e di tutta la struttura è la comunicazione diretta fra imprenditori, l’incontro: in questi primi dodici mesi abbiamo riportato le aziende al centro di tutta l’attività della federazione anche andando a trovarle, organizzando incontri nelle diverse regioni per poter toccare quali e quante realtà facciano parte del nostro mondo, quali valori generano, di cosa hanno bisogno, cosa si attendono da noi.
Abbiamo organizzato un vero e proprio tour che abbiamo intitolato “Ascolto, dialogo, territorio”, eventi che ci hanno portato a contatto diretto con centinaia dei nostri associati in Sicilia, Piemonte, Marche, Emilia-Romagna, Trentino, Alto Adige, Veneto, Lombardia, Puglia, Campania… In questi incontri presentiamo i principi della nuova gestione, i progetti in corso e quelli che verranno avviati a breve; ma, soprattutto, ascoltiamo. Credo sia questo il vero segreto di questa nuova stagione. Ascoltiamo. Siamo attenti ai segnali che ci vengono dai nostri associati, perché è per loro che tutti noi – dal presidente all’ultimo dei nostri funzionari – lavoriamo, sono loro che sanno dirci cosa dobbiamo fare, in quale direzione dobbiamo andare… Un lavoro sul territorio che ci ha visto più attivi verso la stampa locale, coinvolgendo anche molti assessorati regionali, un contatto indispensabile per disegnare interventi specifici in ogni contesto, partendo da alcuni specifici report del nostro Centro studi pensati per un livello regionale e provinciale, non solo nazionale. Abbiamo ristrutturato gli uffici di Roma, facendoli diventare un luogo aperto agli associati, dove le imprese possano organizzare proprie riunioni; poi sarà la volta della sede di Milano, in una operazione che abbiamo etichettato “FederlegnoArredo, la casa degli associati”.
Beh, in poco più di un anno ne avete smosso di acque…
“Non ha idea di quante onde abbiamo sollevato”, prosegue Cerullo cambiando umore e mostrandosi riflessivo: “Adesso posso dirlo, abbiamo perfino ricevuto lettere anonime, ma non ci siamo fermati e, anzi, abbiamo compreso il valore di una squadra compatta. Abbiamo affrontato il nodo delle quote associative, rimodellandole e cancellando le troppe eccezioni e deroghe concesse in passato. Abbiamo schiacciato l’acceleratore sul versante di quella che possiamo definire la “cultura tecnica”, creando un coordinamento di tutte le attività di normative tecnica presente in federazione e predisponendo una Guida ai servizi tecnici, nello stesso tempo abbiamo intensificato l’impegno sul versante formativo, lanciando corsi per tecnici, architetti e progettisti, guardando alle specificità della progettazione nel mondo dell’infanzia piuttosto che all’utilizzo del legno per costruzioni in zone sismiche, siglando importanti accordi con il Politecnico di Milano, l’Università di Trento, l’Università de L’Aquila. Sempre pensando a garantire servizi di qualità, anche sul fronte della promozione internazionale, abbiamo organizzato missioni di imprenditori nei mercati più promettenti ma anche invitando operatori stranieri nei nostri distretti industriali in tutta Italia e non solo in Lombardia”.
E a livello politico? Come si è mosso il presidente Orsini?
“L’azione di lobby in Italia e in Europa è stata immediatamente messa al centro dell’azione di questa presidenza sia in Italia che a Bruxellese: dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al primo ministro Paolo Gentiloni, passando attraverso molti ministri. Decine sono stati gli incontri con deputati e senatori e i risultati sono tangibili: dall’impegno del ministero per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione a snellire la normativa e a produrre un manuale operativo per le procedure amministrative degli enti pubblici (… è di questi giorni l’approvazione del Glossario delle principali opere edilizie da ritenersi in edilizia libera, come gazebo, pergole e tensostrutture, un gran bel risultato per i nostri associati) all’accordo con il ministero di Grazia e giustizia per creare “falegnamerie penitenziarie” in vista dell’inserimento nel mondo del lavoro di ex detenuti, solo per citare un paio di esempi. A livello europeo stiamo facendo un ottimo lavoro in tema di “economia circolare” e del riciclo del legno, così come sul versante degli obiettivi per il 2030 in materia di “rinnovabili” ed efficienza energetica; è inoltre di questi giorni il conferimento a FederlegnoArredo della Medaglia al merito per la tutela dell’Ambiente del ministro dell’Ambiente. Stiamo stringendo ancora di più i rapporti che da sempre ci legano a Agenzia ICE, disegnando un piano strategico triennale 2018-2020 che non mancherà di far sentire il proprio beneficio influsso sulla attività delle imprese che aderiscono a FederlegnoArredo. E, facendo un passo indietro, il presidente in primis e tutto il consiglio direttivo hanno messo sotto i riflettori l’estensione del “Sismabonus” alle spese sostenute per interventi di demolizione e di ricostruzione di interi edifici nelle zone sismiche a più alta pericolosità, senza dimenticare il “Bonus mobili” o l’approvazione della “Tax Credit” sulla ristrutturazione albergheria che nei prossimi tre anni metterà a disposizione 240 milioni di euro per il rinnovamento delle strutture e per l’acquisto di mobili. Se consideriamo che l’Italia è il primo Paese europeo per pernottamenti di turisti extra europei, con oltre 60 milioni di notti, è evidente cosa potremo generare con queste misure nei settori dell’arredo e dei materassi. E siamo all’“ultimo miglio” per l’approvazione della nuova “legge forestale nazionale”.
Direttore, per concludere…
“… per concludere la voglia, la certezza, l’impegno per cambiare radicalmente il modo di essere federazione, di stare al fianco dei nostri associati. Le sfide non mancano: “Industria 4.0”, il fondamentale lavoro del Gruppo Giovani di FederlegnoArredo, il Polo formativo del LegnoArredo di Lentate sul Seveso di cui presto verrà inaugurata la nuova, prestigiosa sede; la creazione di una rete di tutti gli istituti tecnici del legno operativi nei distretti di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Puglia… E poi c’è da dedicarsi a rafforzare la vera forza di FederlegnoArredo: le undici associazioni che la compongono e sono un patrimonio unico di conoscenza tecnica, incontro e specializzazione. C’è ancora così tanto da fare che non possiamo abbassare la guardia. Nemmeno per un momento!”
A cura di Luca Rossetti