Lo ha chiarito subito Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo, in occasione della conferenza stampa di presentazione del Salone del mobile di Milano, svoltasi il 14 febbraio 2019 alla Triennale.
Dopo il dovuto fervorino sul saper fare italiano e sulla triade innovazione-industria-visione, ha sottolineato i numeri. Non quelli del Salone, ma quelli del settore legno/arredo. Sono numeri importanti, certo li conosciamo, ma non fa male aggiornarli: ottantamila aziende rappresentano il 16,5 per cento della filiera industriale italiana e il fatturato di quarantaduemila miliardi di euro contribuisce al cinque per cento del Pil nazionale. La crescita nell’anno precedente è stata del 3,1 per cento e l’esportazione è pari al cinquanta per cento.
Questi numeri danno una chiave interpretativa diversa dell’evento internazionale più significativo: il Salone è “le sue imprese”, quelle che espongono e quelle che non sono presenti, ma indispensabili. Ed è ingegno la parola che si è aggiunta quest’anno al Manifesto del Salone del mobile: ingegno creativo, ingegno innovativo ma, a pari peso, ingegno finanziario e aziendale.
L’invenzione che attiene alla componente progettuale si sintetizza nel valore del design: l’ha ben intuito Davide Rampello con l’installazione “De-Signo” che il Salone del mobile dedicherà a Leonardo, a cinquecento anni dalla sua morte. La cultura del design italiano prima e dopo Leonardo sarà un suggestivo racconto del genio vinciano e del suo rapporto con il progetto italiano contemporaneo, in un momento immersivo che coniugherà – in modo coinvolgente ed emozionante – i linguaggi del cinema e della scenografia teatrale.
Il Salone Satellite, Workplace (il salone degli spazi per il lavoro), Euroluce, i Fuori Salone: Milano al centro. Dal 9 al 14 aprile prossimo a Fiera Milano Rho.
Foto: Courtesy Salone del Mobile.Milano.
Credits: AM=Andrea Mariani.