In risposta all’epidemia di Coronavirus, Hymmen sta monitorando tutte le fonti di informazione pubbliche in Germania, oltre all’Oms e al Cdc…
René Pankoke
Titolare e Ceo di Hymmen GmbH Maschinen-und Anlagenbau Bielefeld, Germania
www.hymmen.com
- Come avete reagito a questa emergenza?
“In risposta all’epidemia di Coronavirus (Covid-19), Hymmen sta monitorando tutte le fonti di informazione pubbliche in Germania, oltre all’OMS e al CDC. Stiamo mettendo in pratica tutte le raccomandazioni per proteggere i nostri dipendenti, la nostra comunità e naturalmente i nostri clienti.
Siamo consapevoli dell’impatto che il Covid-19 sta avendo sul mondo intero. Abbiamo quindi preso alcune misure per proteggere le circa 200 persone che lavorano in Hymmen, continuando al tempo stesso a garantire il supporto necessario ai nostri clienti.
Abbiamo organizzato la fabbrica su due turni per ridurre qualsiasi rischio e stiamo tenendo in funzione l’area ricambi, il reparto di assemblaggio e la progettazione. Manteniamo il distanziamento sociale e applichiamo misure igieniche straordinarie.
I nostri team di vendita, progettazione e assistenza lavorano da remoto e restano in contatto attraverso vari software di condivisione e networking. La maggior parte dei nostri clienti è operativa. Grazie alla digitalizzazione delle comunicazioni e dei processi siamo in grado di supportare i nostri clienti nel loro lavoro quotidiano. Inoltre facciamo del nostro meglio per aiutarli a portare avanti i loro piani di investimento. Stiamo discutendo con molti clienti di nuovi progetti a breve termine.”
- Che cosa, a vostro avviso, sta cambiando o cambierà in modo radicale?
“Riteniamo che si possa intravedere un aspetto positivo della crisi del Coronavirus: dopo che avremo superato questa situazione tutti insieme, trarremo beneficio dalle esperienze e dalle innovazioni nella digitalizzazione della comunicazione e dei processi”.
- Che cosa le autorità e tutti noi dovremmo fare?
“Dobbiamo prendere molto sul serio il rischio di questa epidemia. Non possiamo fare a meno di rallentare l’attività economica. Ma proprio per questo motivo dovremmo cercare di impegnarci per tenerla in vita nel miglior modo possibile. Non ci dobbiamo nascondere e avere un atteggiamento passivo, ma piuttosto lavorare al nostro meglio restando a distanza. Più riusciamo a farlo, più facile sarà ripristinare i nostri processi abituali dopo la crisi. E non aspettate che siano gli altri ad aiutare: fate quello che potete per aiutare i vostri vicini, la vostra azienda e la società intera!”