Se in generale il mercato globale ha riscontrato un calo a causa dell’epidemia di “Covid-19”, il mercato del legno ha registrato, invece, un aumento di ordini e vendite, in netta controtendenza con le aspettative. A dirlo è la Wood Resources International, una società di consulenza specializzata nella valutazione delle risorse forestali, che ha certificato un aumento sostanziale per il mese di marzo, il momento che è coinciso con il lockdown in diverse nazioni.
Nella sua valutazione, il “Wood Resources Quarterly”, un rapporto trimestrale incentrato sul mercato globale del legno, Wood Resources International ha messo in evidenza come l’importazione di tronchi di conifere sia aumentata del 14 per cento in Cina e del 19 per cento in Corea del Sud, mentre le esportazioni di questa tipologia di legname di Australia e Canada si sia incrementata di circa il 70 per cento rispetto al mese precedente.
Non solo tronchi di conifere. Anche il legname da costruzione ha subito un netto aumento, con Nuova Zelanda e Canada che hanno incrementato l’esportazione rispetto al mese precedente del 32 e del 25 per cento, con un conseguente aumento dell’importazione da parte di Cina (59 per cento), Stati Uniti (27 per cento), Regno Unito (13 per cento) e Giappone (10 per cento).
Un incremento del mercato, che ha riguardato anche il massello e altre tipologie di legno, dovuto alla necessità, in tempi di pandemia, di aumentare la produzione di mascherine, carta igienica, salviettine disinfettanti, cartoni e prodotti per le ristrutturazioni domestiche che hanno visto un’impennata degli ordini e delle richieste per l’emergenza sanitaria e per gli “arresti domiciliari” obbligati. Nonostante la difficoltà il settore della lavorazione del legno si è fatto trovare pronto. Un punto di ripartenza.