Il quinto “Rapporto Case ed Edifici in legno” realizzato da Assolegno mostra un trend in crescita.
Una produzione che cresce del 2,3 per cento, sfiorando quota 1,35 miliardi di euro, l’export che tocca quota 60 milioni di euro e aumenta del 20 per cento rispetto al 2018. Quasi 3.300 unità abitative realizzate, il 2,2 per cento in più dell’anno precedente.
La fotografia dei dati 2019 che si delinea dal quinto “Rapporto Case ed Edifici in legno” realizzato da Assolegno – l’associazione di FederlegnoArredo che rappresenta le industrie di prima lavorazione e costruttori in legno – racconta di un’Italia in un certo senso sempre più green e attenta alla sostenibilità ambientale, in cui cresce la voglia di investire sugli edifici in legno.
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Dei numeri positivi che mettono in evidenza come nell’ultimo quinquennio la crescita abbia seguito un trend costante – nonostante il 2020, per ovvie ragioni, rappresenti un mondo a sé stante –, soprattutto in determinate aree del Paese. Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono infatti le zone più interessate al costruire in legno, ma questo modo di intendere l’edilizia si sta facendo largo anche in diverse zone del centro (in primis Toscana, Lazio e Marche) e del sud (Sicilia e Puglia).
“Il settore delle costruzioni in legno è cresciuto in termini di mercato, ma ha anche saputo instaurare un rapporto stretto con gli architetti, dimostrandosi un supporto tecnico fondamentale”, ha dichiarato Angelo Luigi Marchetti, presidente di Assolegno.
Le previsioni per il 2021 parlano di una crescita che, sul 2020, potrebbe raggiungere il 6,5 per cento del valore della produzione, con gli investimenti che subirebbero un incremento di oltre l’8 per cento.
Per un’analisi più dettagliata del report, vi rimandiamo ai prossimi numeri di Xylon.
