Sul risultato complessivo pesa sia la negativa performance del mercato domestico sia la debolezza della domanda estera.
In particolare, la raccolta ordinativi sul mercato interno ha registrato un arretramento del 28%, rispetto al quarto trimestre del 2019. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 123,9, dunque ancora decisamente alto nonostante la riduzione.
Sul fronte estero, gli ordini sono calati del 14% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2019. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 78,7.
Su base annua, l’indice totale segna un arretramento del 18,6% rispetto all’anno precedente. Il risultato è stato determinato dal crollo degli ordinativi raccolti sul mercato interno (-35,1%) e dalla riduzione di quelli raccolti sul mercato estero (-13,6%).
“Il calo registrato nel quarto trimestre 2020 – ha affermato Barbara Colombo, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE – dà la dimensione delle difficoltà che il manifatturiero, non solo italiano, sta attraversando a causa dell’emergenza sanitaria”.
“L’anno che si chiude è stato indubbiamente complesso ma siamo fiduciosi che, già nei primi mesi del 2021, la situazione migliorerà. Misure governative di incentivo alla sostituzione dei macchinari obsoleti e alla transizione 4.0, disponibilità dei vaccini, insieme alla presenza di due importantissimi eventi fieristici sul territorio italiano quali, LAMIERA e EMO MILANO 2021, entrambi ospitati a fieramilano Rho, fanno ben sperare circa l’andamento di questo nuovo anno”.
“Sul fronte interno, le misure previste dal piano Transizione 4.0 inserito nella Legge di Bilancio 2021 sono un ottimo incentivo alla ripresa, in Italia, degli investimenti in nuove tecnologie, digitali e non. Ora ciò che è fondamentale è una comunicazione adeguata alle imprese, affinché conoscano criteri, tecnicalità e opportunità delle misure contenute nel provvedimento così da poterle sfruttare al meglio, senza tralasciare l’aspetto centrale della formazione 4.0”.
“Infatti, oltre ai crediti di imposta per gli acquisti di nuovi sistemi di produzione e all’incremento delle aliquote applicate agli investimenti in ricerca e sviluppo, le autorità di governo hanno previsto il credito per la formazione, considerando però nel calcolo dello sgravio fiscale, non soltanto il costo delle ore di formazione del personale coinvolto, ma anche il costo del formatore, l’aspetto più oneroso dell’attività sostenuta dall’impresa”.
“Credo che questa scelta, più e più volte sollecitata da UCIMU, stimolerà decisamente le imprese ad avviare piani di formazione e aggiornamento del personale, indispensabili, almeno quanto l’aggiornamento tecnologico, per il mantenimento della competitività delle nostre aziende”.
“D’altra parte, la disponibilità dei vaccini contribuirà alla ripresa dell’attività anche oltreconfine, facilitando la mobilità delle persone, determinante per il business delle nostre imprese da sempre impegnate sui mercati esteri. Per questo – ha continuato la presidente di UCIMU Barbara Colombo – è importante che la campagna vaccinale prosegua spedita, coinvolgendo il prima possibile l’intera popolazione: solo così potremo tornare alla normalità”.
“L’impossibilità di spostamento di merci e persone, così come la pressoché totale assenza di manifestazioni espositive, ha messo a dura prova il nostro operato nel 2020. Le fiere sono uno strumento cruciale per la nostra attività di marketing e non solo. Nel nostro settore è necessario l’incontro ed il confronto diretto in fiera con il cliente e perfino con il concorrente: le fiere, infatti, non sono solo attivatrici di attività commerciale ma sono momenti importanti per lo sviluppo e la diffusione di innovazione e l’avanzamento delle tecnologie del comparto. Siamo stati costretti a farne praticamente a meno per un anno intero, cercando di sopperire con web meeting, collegamenti a distanza, video dimostrativi. Ora però le imprese hanno necessità di tornare a partecipare agli eventi fieristici e a organizzare incontri aziendali in presenza”.