Sandre Verniciatura: “Il sistema planare di Emc ci ha risolto molti problemi!”

Non ha dubbi Maurizio Sandre e non lascia nemmeno spazio alla nostra prima domanda: la levigatrice che ha acquistato dalla Emc di Imola gli piace proprio, semplifica il suo lavoro e permette di raggiungere una qualità migliore…

E se lo dice lui che vernicia da più di quarant’anni possiamo stare tranquilli! Maurizio Sandre è una persona schietta, diretta, che non ama i giri di parole. Ama il suo lavoro. Anzi, potremmo dire che ama proprio lavorare, ama immaginare cos’altro si potrebbe fare, cerca di inventare ogni giorno un processo che gli permetta di andare dai suoi clienti, e magari da qualcuno “nuovo”, per fargli vedere che con le macchine e le vernici giuste si possono fare delle finiture molto belle, da far sembrare un pezzo di Mdf una lastra di metallo o un marmo di primissima qualità!

Maurizio Sandre

Sandre Verniciatura è nata nel 1980”, ci racconta. “Io sono nato elettricista, facevo gli impianti elettrici nelle camere da letto che in quegli anni nei Paesi arabi andavano via come il pane! Letti girevoli, impianti stereo incassati, televisori nascosti nelle armadiature… di tutto! Un mercato ricco che a un certo punto scomparve: la domanda crollò e dovetti cercare altre strade. Non avevo alcuna intenzione di tornare con i miei collaboratori a fare impianti elettrici industriali, il mio primo lavoro, e scelsi la verniciatura. Dapprima sembrava poco più che uno scherzo. All’inizio fu quasi uno scherzo: lavoravamo in un vecchio mulino, in condizioni a dir poco disastrose, ma a poco a poco abbiamo ingranato, cavalcando il crescente successo della laccatura. Nel 1996 il primo capannone, qui a Porcia, vicino a Pordenone, e a poco a poco siamo diventati una piccola industria di 45 addetti, con un fatturato vicino ai 5 milioni di euro”.

“Il nostro mestiere è verniciare, ma lo facciamo bene, qualsiasi tipo di finitura i nostri clienti ci chiedano. Siamo bravissimi anche negli “effetti speciali”, come li chiamo io, superfici che non sembrano certo dei semplici pannelli verniciati, ma finiture metalliche e speciali molto ben riuscite, al punto che stiamo lanciando “Sandre Lab”, una vera e propria collezione di finiture che stiamo proponendo a interior designer, architetti, mobilieri, progettisti interessati all’alto di gamma, perché stiamo parlando di qualcosa di esclusivo, di molto particolare.
Gran parte del nostro lavoro è per clienti che vogliono una qualità molto alta, brand estremamente noti o loro fornitori che si rivolgono a noi perché sappiamo risolvere ogni loro problema e soprattutto riusciamo sempre a proporre qualcosa di nuovo, di diverso, e catturare la loro attenzione. Oggi bisogna alzare continuamente l’asticella, saper saltare più in alto degli altri se non si vuole essere tagliati fuori; questo significa sapersi conquistare marginalità più interessanti e non dover sempre fare una lotta suicida sul prezzo. Abbiamo fatto scelte precise: Sandre Verniciatura può “finire” oltre seimila metri quadrati di materiale con oltre mille colori! Nei nostri impianti abbiamo ogni giorno venti, trenta cambi di colore, perché non facciamo solo commesse di mille o duemila metri quadrati, ma ci capita anche di fare lotti piccolissimi, di pochissimi pezzi, magari per qualche cliente speciale…

Personalizzazione è sempre stata la nostra parola d’ordine, per fortuna e purtroppo. Per fortuna perché scegliendo questa strada il lavoro non è mai mancato; purtroppo perché non sempre si ottiene una giusta ricompensa. Devo però ammettere che lavorare con clienti diversi ci ha permesso di imparare molto, di aumentare le nostre conoscenze, di diventare più elastici e sempre pronti al cambiamento, a investire: siamo molto attenti alle nuove tecnologie, perché ci permettono di lavorare meglio e di essere più veloci; abbiamo investito in una nuova macchina per imballare gli elementi finiti e consegnarli senza correre alcun rischio, ci siamo completamente ristrutturati dal punto di vista informatico, anche perché in azienda sono entrati diversi giovani che sono stati uno stimolo nello “svecchiare” alcune modalità”.

A proposito di investimenti: e la tecnologia?
“È un aspetto fondamentale del nostro essere impresa, perché per il tipo di lavoro che facciamo è indispensabile trovare la macchina, l’attrezzatura giusta: lavoriamo il tridimensionale manualmente, in due cabine di verniciatura, ma abbiamo anche due impianti a carosello e un robot antropomorfo velocissimo ed estremamente versatile. Verniciamo con i prodotti e le modalità che il cliente vuole e facciamo i conti con due passaggi fondamentali: la levigatura e la verniciatura.
Nel nostro lavoro spesso di sottovaluta la levigatura, un passaggio fondamentale per chi come noi lavora con finiture diverse, sull’opaco, sul lucido spazzolato o per le nostre finiture “speciali”. E parliamo di levigare il pannello in entrata, di riprenderlo dopo la prima mano o anche più di una volta, sempre per arrivare al risultato che ci ha indicato il cliente.
Ogni giorno ci si rende conto che modificando un certo passaggio o un determinato particolare potremmo ottenere un risultato ancora migliore, un modo di lavorare che ci ha sempre spinto a scegliere macchine che fossero veramente flessibili”.

 “Ecco perché abbiamo sempre scelto con grande cura le nostre macchine”, prosegue Maurizio Sandre. “Ecco perchè abbiamo installato una “Plano” di Emc, una levigatrice dalla quale passa l’ottanta per cento dei pezzi che verniciamo. Una macchina che ci da grandi soddisfazioni, anche se devo ammettere che la prima volta che l’ho vista sono rimasto un poco perplesso. Conosco Emc da molti anni. Abbiamo una lunga collaborazione e oserei dire una amicizia che ci lega, ma quella volta ci siamo trovati di fronte a una macchina “strana”, di cui abbiamo però presto compreso la grande versatilità, una caratteristica per noi fondamentale, e gli enormi vantaggi che poteva offrirci: abbiamo fatto le prime prove e ne siamo stati conquistati. È stata progettata in modo che i due tamponi di cui è fornita possano lavorare con pressioni diverse, avere diverse rigidità e, pur con un solo nastro da 5mila millimetri di sviluppo, ci ritroviamo a poter contare su un gran numero di variabili per arrivare esattamente dove vogliamo! Possiamo configurarla perché il tampone più “duro” ci permetta di ottenere risultati di gran lunga superiori rispetto a un tampone tradizionale, mentre al secondo, più “soft”, affidiamo il compito di attenuare l’incisione del graffio… posso dirle che incrociando i segni arriviamo a lavorare come se avessimo montato un nastro grana 400, mentre magari è solo una 240!
Il “nastro unico”, poi, rende la gestione della macchina molto semplice e grazie alla grande configurabilità di cui ho accennato possiamo levigare qualsiasi materiale. Iola definisco una levigatrice “fuori standard”, diversa dalle altre, che ragiona con una logica particolare, con alcuni accorgimenti tecnici che la rendono davvero speciale. E poi le garantisco che è davvero facile da usare: noi l’abbiamo affidata a una signora bravissima, che conosce il nostro lavoro a menadito, ma non è mai stata molto attratta dalla tecnologia. Ebbene, gestisce la “Plano” come se fosse il suo telefonino, con risultati molto buoni. Quando è arrivata era spaventatissima; oggi, secondo me, non saprebbe farne a meno!”.

a cura di Luca Rossetti

 

Il “Sistema Planare” di Emc

La “Plano” della Emc di Imola ha messo a punto, in collaborazione con Liq Italia, un sistema di verniciatura che rompe con la tradizione del sistema longitudinale (lavorazione a nastro largo) o trasversale (a nastro stretto), grazie a una elettronica sempre più sofisticata che permette di gestire un nuovo sistema di levigatura rotativo, che nasce dalla fusione di tre diversi sistemi, ovvero un nastro abrasivo largo, due tamponi elettronici fissi e la rotazione dell’intero gruppo abrasivo. In un unico movimento si riesce a ottenere una ottima levigatura, con una planarità (da qui il nome “Plano”) eccellente.
I sistemi tradizionali consentono di agire su tre parametri: la velocità di avanzamento del tappeto trasportatore, la pressione dei tamponi e la velocità di rotazione del nastro abrasivo.

Con il nuovo “Sistema Planare®” di Emc si aggiunge una “quarta dimensione”; ovvero la velocità di rotazione del gruppo rotativo, fondamentale per avere un risultato perfetto. Il processo di levigatura cambia dunque radicalmente, perché con la soluzione messa a punto da Emc, perchè non è il nastro abrasivo che entra nel pannello, come avviene nella levigatura tradizionale, ma il pannello che entra nel nastro, un movimento che garantisce una levigatura perfetta su tutti e quattro i bordi del pannello, garantendo un “filo raggio” perfetto tra bordo e angolo. 

I motivi per scegliere il “Sistema Planare®” sono dunque molti: innanzitutto la levigatura planare su tutta la superficie del pannello, grazie al sistema rotativo, con il massimo risultato possibile anche lungo i bordi, con una lavorazione perfetta anche sugli spigoli e la possibilità di eliminare anche gli eventuali accumuli di vernice.
Da non trascurare il minore ingombro necessario per le operazioni di levigatura, perché con una sola macchina si possono realizzare processi che potrebbero richiedere due o tre levigatrici diverse, oltre ai sistemi di trasporto del pezzo da una all’altra.
La possibilità di lavorare “pezzo-pezzo” o “a banco pieno” incrementa la produttività, potendo lavorare più metri quadrati a parità di velocità.
Il tutto con una gestione semplice e intuitiva, grazie a una interfaccia “touch screen” da 15,4 pollici, la possibilità di salvare oltre 200 programmi di lavoro e il controllo “in continuo” del processo, che può essere modificato rapidamente e con una precisione assoluta.
Il “Sistema Planare®” di Emc consente anche un forte risparmio di energia elettrica (fino al 60 per cento) e sui nastri, perché il sistema rotativo garantisce l’uniformità del consumo raddoppiandone la durata.
E – last but not least – la possibilità di levigare qualsiasi tipo di superficie, che si tratti di vernice, melammina, poliestere Corian , lungo vena, vena incrociata o “a mosaico”.

Sandre Verniciatura: “Il sistema planare di Emc ci ha risolto molti problemi!” ultima modifica: 2021-06-08T15:46:53+00:00 da Francesco Inverso