Durante l’edizione di Emo Milano appena terminata, Hsd, l’azienda italiana che produce e commercializza elettromandrini, ha messo in mostra la sua nuove tecnologia.
La protagonista dello stand è stata la nuova gamma di elettromandrini “Es10 Line”, progettata per essere equipaggiata sui centri di lavoro verticali per la lavorazione di componenti a geometria variabile di piccole e grandi serie e per diverse tipologie di materiali, dall’alluminio alla ghisa agli advanced materials. Grazie al precarico variabile sui cuscinetti la “Es10 Line” può adattarsi ai vari processi di lavorazione. Per rispondere a tutte le esigenze di lavorazione in termini di coppia e velocità sono disponibili tre versioni asincrone: 15kW (entry level), 25kW (high speed) e 30KW (high torque).
Gli elettromandrini “Es10 Line” sono dotati di kit albero che permette di ridurre al minimo il tempo di fermo macchina durante l’attività di manutenzione. “Es10 Line” è stata studiata per essere modulare e rispondere a tutte le applicazioni dei nostri clienti offrendo un’ampia scelta di opzionali: lubrorefrigerante ad alta pressione attraverso l’asse, sensore di vibrazione, sensore per la misurazione dell’allungamento albero, sonde termiche sui cuscinetti anteriori e/o posteriori.
Non solo gli elettromandrini, durante la sei giorni milanese Hsd ha anche ufficializzato la propria collaborazione con Kuka Italia con cui Hsd affronta la propria “rivoluzione digitale”, come sottolineato da Laura Alesi, Marketing Manager di Hsd. Inoltre, l’azienda italiana ha anche posto l’attenzione su una ulteriore novità: delle vere e proprie isole di lavoro, dette anche isole di fresatura o celle robotiche, costituite da robot industriali antropomorfi equipaggiati con un elettromandrino, e in base alle esigenze anche da una tavola fissa, rotante (da incasso o basculante), dove fissare il pezzo da lavorare.