Un danno economico rilevante, tanti lavoratori a rischio e uno stop alla transizione ecologica. Questi sono i danni stimati da FederlegnoArredo qualora il legno non venga introdotto nel decreto compensazioni del Ministero delle Infrastruttura e della mobilità sostenibile.
140 cantieri a rischio, 60 milioni di perdita ed esuberi sino a 1.800 unità.
“Se non verrà trovata quanto prima una soluzione – ha dichiarato Angelo Luigi Marchetti, presidente di Assolegno di FederlegnoArredo –, inquadrando con chiarezza la situazione del legname da costruzione all’interno del decreto, si potrebbe innescare un pericoloso effetto domino su tutto il settore delle costruzioni. In tal senso abbiamo avviato un costante e proficuo dialogo con le istituzioni che confidiamo porti a una risoluzione positiva del problema”.
“Ma le perdite potrebbero – prosegue il presidente di Assolegno – essere ancora più ampie dato che la situazione riguarderà tutte le opere in cui si prevede l’utilizzo del materiale legno, come ad esempio nella realizzazione di una copertura. Infatti, anche in questo caso la compagine appaltante avrà delle effettive difficoltà di accesso al fondo di compensazione previsto dal Governo. E dato che nel 2020 il legno da costruzione ha subito aumenti tra il 180 per cento e 230 per cento sono facilmente intuibili le conseguenze negative sia per la filiera che per la collettività in termini di servizi e infrastrutture non completate”.
Una situazione “paradossale”, come definita dallo stesso Marchetti, in un momento storico in cui il tema della sostenibilità e della riduzione di emissioni è al centro di ogni discorso di innovazione.
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