Xylexpo, la biennale delle tecnologie per la lavorazione del legno e l’industria del mobile, cambia data e lascia la tradizionale ospitalità del maggio milanese. Una scelta che la porta a svolgersi in concomitanza con un altro appuntamento della meccanica strumentale: la trentatreesima edizione di Bi-Mu
La notizia è ufficiale oramai da qualche mese: la fiera delle macchine per il legno si trasferisce a ottobre. Alla ricerca di un nuovo progetto, forse anche di una nuova identità, la rassegna abbandona lo storico mese di maggio – dunque la tradizionale alternanza con Ligna ad Hannover, nel maggio degli anni dispari – e prende le distanze da una fastidiosa “Holz Handwerk”, in calendario il prossimo marzo.
Una scelta coraggiosa e una partnership che abbiamo scelto di approfondire, perché le settimane passano velocemente e ottobre non è poi così lontano. Dunque è tempo di capire un po’ meglio cosa ci attende, cosa hanno deciso di fare i vertici di Acimall, l’associazione italiana dei costruttori che detiene, attraverso il braccio operativo Cepra, la titolarità dell’evento, e di Ucimu-Sistemi per produrre.
Una scelta, permetteteci di aggiungere prima di entrare nel vivo dell’argomento, che dalle notizie che circolano al momento di andare in macchina con questo numero di Xylon pare estremamente felice, perché se tutto va come sembra le rassegne che sono di casa nei primi mesi dell’anno avranno delle gran brutte gatte da pelare…
Ed è con questi interrogativi che abbiamo incontrato i direttori delle due manifestazioni e delle associazioni che vi sottendono: da un lato del tavolo – solo per le oramai ovvie ragioni di cautela sanitaria – Dario Corbetta, direttore di Xylexpo e di Acimall, dall’altra Alfredo Mariotti, direttore di Bi-Mu e Ucimu-Sistemi per produrre.
Cosa vi ha portato a iniziare un percorso comune?
“Mi lasci subito dire che discutevamo da tempo, con gli amici di Acimall, di una idea nuova, di qualcosa che fosse anche il segnale di come le associazioni confindustriali possano lavorare insieme, condividere progetti e finalità in modo concreto”, ci dice Alfredo Mariotti. “La storia recente ci ha portato a coordinarci per fare un primo passo in questa direzione e pensare – per le ragioni che le diremo fra poco – a un “ottobre della trasformazione dei materiali”, se mi permette di usare questa definizione.
Bi-Mu è una manifestazione storica, che negli anni ha vissuto un percorso di crescita e di innovazione costante, oggi ancora più essenziale per offrire nuove opportunità agli espositori e una esperienza sempre diversa al visitatore.
Lo spostamento di Xylexpo a ottobre ci permette di dare un segnale forte, proponendo due manifestazioni leader indiscusse nei rispettivi settori di riferimento che – pur rimanendo eventi distinti, ciascuna le proprie peculiarità – si presentano come un unico appuntamento espositivo per l’industria, un modello unico che offre vantaggi concreti a espositori e visitatori”.
“In questi ultimi anni, dalla dolorosa decisione di annullare l’edizione 2020, ci siamo interrogati su cosa possa o debba diventare Xylexpo”, interviene Dario Corbetta. “Innanzitutto ci siamo confrontati con le esigenze dei visitatori, perché una rassegna espositiva non può che essere disegnata a partire dalle loro necessità. Devo dire che da più parti è emersa una certa “propensione” per una fiera che si svolgesse nella seconda parte dell’anno; non solo per poter contare su un periodo più favorevole dal punto di vista sanitario, ma anche perché c’è la possibilità di intercettare una maggiore disponibilità all’investimento in vista della chiusura dei bilanci. A queste considerazioni si sono aggiunte la possibilità di essere più forti insieme a Bi-Mu e di prendere le distanze da un calendario fieristico che non ci ha mai aiutato. Non pochi hanno considerato la possibilità che, allontanandoci dal Salone del mobile di aprile, potremmo anche contare su un pubblico che non sarebbe tornato a Milano in maggio, qualche settimana dopo la settimana del mobile…”.
Quindi a ottobre due mondi si incontrano a FireraMilano-Rho: quali i punti di incontro?
“Innanzitutto i grandi temi del fare impresa oggi – risponde Alfredo Mariotti – a partire da digitalizzazione, sostenibilità e “Industria 4.0”, temi che porremo nel giusto risalto attraverso la creazione di aree di innovazione dedicate e iniziative di approfondimento culturale mirate”.
“Come associazione abbiamo anche un compito divulgativo e formativo, perché le imprese associate colgano fino in fondo il valore e la portata di queste tematiche”, aggiunge Dario Corbetta. “Senza contare arriveranno in visita operatori interessati alle soluzioni esposte in entrambi i contenitori per tutti quei materiali collocati fra legno e metalli, rappresentando un primo nucleo di quello che potrebbe perfino essere una unica, grande settimana della meccanica o della meccatronica, magari coinvolgendo in futuro le macchine di tutti coloro che si occupano di trasformare qualsiasi materiale…”.
Quali sono state le prime reazioni
“Possiamo senz’altro dire che la notizia è stata accolta in modo molto positivo sia dagli espositori che dai visitatori”, risponde Alfredo Mariotti. “Del resto il nostro “ottobre milanese” crea numerosi vantaggi sia a noi organizzatori che per espositori e visitatori, un progetto unico, comune, che non mancherà di aggiungere valore ai due eventi a beneficio di quanti vi prenderanno parte.
Daremo vita a una concomitanza strategica che permetterà a tutti gli espositori di confrontarsi con un pubblico molto più ampio ma comunque mirato e interessato alle tecnologie dei due eventi. Dunque una maggiore visibilità e l’opportunità di estendere la promozione della propria attività a nuovi clienti e a nuovi comparti industriali”e aree settoriali.
Non mancheranno i vantaggi per i visitatori: l’appuntamento di ottobre offrirà una totale e reciproca permeabilità di accesso alle due manifestazioni e gli operatori potranno fruire, con un solo viaggio, di un’offerta tecnologica più ampia e una proposta di contenuti, servizi e approfondimenti tematici unici a livello mondiale, molti dei quali trasversali a entrambe le mostre”.
“Siamo stati molto chiari, lavorando per evitare sovrapposizioni a tutto vantaggio di espositori e visitatori”, aggiunge Dario Corbetta. “Un atteggiamento che è stato molto apprezzato, perché abbiamo dimostrato che la priorità è fare il meglio per i nostri interlocutori.
Voglio ribadire ancora che, nonostante le due fiere restino due mondi separati, stiamo facendo tutto il possibile per individuare ogni sinergia, a partire dalle attività di comunicazione e promozione che porteremo avanti insieme in tutto il mondo.
Il rapporto fra Acimall e Ucimu è sempre stato molto stretto: ci confrontiamo da decenni sulle tematiche del produrre e abbiamo sempre lavorato con ottimi risultati.
Abbiamo la stessa visione, anche perché entrambi non siamo degli organizzatori di fiere “puri”, ma prima di tutto associazioni di imprenditori che operano per il successo del settore a cui apparteniamo”.
Una scelta sulla quale ha indubbiamente pesato un mondo in rapidissima trasformazione…
“Assolutamente: l’industria, l’economia tutta è in continua evoluzione e già questo significa mantenere il massimo impegno per proporre servizi ed eventi al passo con il cambiamento. Se poi consideriamo la drammatica tempesta pandemica che si è abbattuta su tutti noi ecco che la collaborazione fra fiere diventa un momento strategico, di rafforzamento, di una proposta diversa che finalmente prende vita dopo tanti anni di progetti e di idee…”.
“Sono d’accordo con l’ingegner Corbetta”, interviene Alfredo Mariotti. “Nei tanti anni di storia delle nostre fiere e delle nostre associazioni abbiamo assistito a cambiamenti profondi, a scenari che si sono succeduti talvolta anche in modo violento.
Di una cosa siamo però certi: il “momento fieristico” non può essere sostituito; la fiera è il luogo di incontro fra le persone, per quanto anche noi trarremo il massimo beneficio dagli strumenti che in questi ultimi mesi sono stati affinati. Sia Bi-Mu che Xylexpo avranno il proprio “digital twin”, ad esempio, una parte digitale pensata per arricchire e completare la visita degli operatori coinvolti nella manifestazione: dallo streaming di tutti gli eventi a nuove app che permetteranno di accedere a funzioni e servizi, dai cataloghi interattivi alla possibilità per gli espositori di promuovere al meglio su una piattaforma dedicata, con video chat e webinar che ci permetteranno di superare qualsiasi confine geografico.
Nuove modalità che ci aiuteranno a far vivere la fiera in modo diverso anche dopo la sua chiusura, in attesa della prossima edizione”.
“Viviamo un tempo eccezionale di grande trasformazione”, interviene Dario Corbetta. “Il panorama fieristico internazionale non potrà che trovare un nuovo assetto nel quale saranno premiate le fiere che faranno quanto in loro potere per soddisfare gli interessi di espositori e visitatori.
Faremo la nostra parte, così come saremo sempre impegnati nella definizione di servizi che siano utili a tutti prima, durante e dopo l’evento. Così come saranno sempre fondamentali momenti di approfondimento, di verifica, di diffusione di un sapere specifico che per realtà come Acimall e Ucimu sono priorità, perché non siamo società che hanno come obbiettivo prioritario il profitto, ma il contribuire a diffondere quelli che sono i nuovi temi del produrre a ogni livello, perchè non restino una esperienza riservata solo alle realtà di maggiori dimensioni. In questo senso saranno preziose le nostre “arene”, i luoghi in fiera dove relatori ed esperti potranno parlare degli sviluppi tecnologici più recenti, disseminando una conoscenza specifica, una cultura di settore che per noi è prioritario collocare all’interno delle nostre iniziative fieristiche”.