Cma Robotics: il mondo dei robot…

Il vecchio film di Michael Crichton è solo un pretesto per aprire queste pagine dedicate a una realtà dove la parola d’ordine non è certamente prendere il sopravvento sugli umani ma, anzi, collaborare per risolvere le operazioni più ripetitive in modo efficace e innovativo…

È questo che abbiamo trovato nella bella ed efficiente sede della Cma Robotics di Pavia di Udine, a qualche minuto d’auto dal capoluogo friulano, dove saltano subito all’occhio le tre bandiere che garriscono al vento, quella italiana, quella tedesca e quella cinese. Ecco subito svelato cosa ci ha portato da queste parti: la volontà di capire meglio cosa significhi per una azienda del Triveneto stabilire una relazione forte con la Cina, esperienza che non è certo frequente nel mondo delle tecnologie italiane per il legno. Una domanda che ci ha aperto un mondo e ci ha fatto comprendere quanta carne al fuoco abbia Cma Robotics. A farci da cicerone Marco Zanor, sales manager e co-fondatore della società friulana.

Le tre bandiere che ha visto all’ingresso raccontano le tappe più significative della nostra storia”, esordisce Zanor. “Per quella italiana credo non ci sia molto da spiegare; la bandiera tedesca – invece – segna un episodio importante della nostra storia, ovvero la creazione nel 2003 di una filiale, la Cma Roboter Gmbh, in un momento di importante rafforzamento della nostra presenza in quel mercato. L’anno prossimo festeggeremo il ventesimo anniversario di questa realtà, le cui quote sono detenute al 100 per cento da Cma Robotics, che ci ha dato e continua a darci importanti soddisfazioni, soprattutto nelle applicazioni legate alla verniciatura a polveri”.

Da sinistra: Marco Zanor e Sergio Della Mea.

E quella cinese?
Un’altra tappa importante, ma per arrivarci devo prima dirle che Cma Robotics, concentrata sulle applicazioni per la verniciatura, fa parte di un gruppo fortemente connesso ai temi della robotica più in generale e comprende, oltre a noi, la Evolut di Brescia, che si occupa di manipolazione e integrazione dei robot nei processi produttivi, e la Olci Engineering, impegnata nell’automotive con sedi in Brasile, India e Polonia, oltre che in Italia.
Noi di Cma Robotics nel 2015 abbiamo creato – in società con Efort, industria cinese che produce robot per il settore automotive – la Cma Wuhu Robotics Co. Ltd., attraverso la quale operare sul grande mercato cinese in modo più incisivo, certi che sarebbe stata una chiave di sviluppo fondamentale per la nostra società.
In realtà con quella scelta abbiamo creato un circolo virtuoso che ci ha portato oltre i nostri primi progetti: l’anno dopo, nel 2016, Efort acquisì la già citata Evolut di Brescia e nel biennio 2016-2017 l’intero gruppo Olci, oltre un migliaio di persone nel mondo.
L’operazione dei nostri soci cinesi ha di fatto creato un polo della robotica di primissimo piano a livello mondiale, dimostrando di credere nelle nostre capacità, nei team, nella capacità di queste aziende di creare tecnologia, di fare innovazione e creare fatturato. È stata una svolta importante, che ci ha portato a collaborare ancora più intensamente con “aziende sorelle”, a condividere informazioni e competenze, ad aprire nuovi orizzonti: i cinesi non sono venuti, per essere molto chiaro, a impadronirsi di idee, tanto è vero che a livello di persone e di responsabilità non è cambiato proprio nulla rispetto al passato e – anzi – abbiamo avuto modo di crescere più velocemente: oggi Cma Robotics occupa una cinquantina di persone a Udine, una decina in Germania e una trentina nel nostro team cinese. Siamo passati da un fatturato di 4 milioni di euro a dieci, abbiamo cominciato a lavorare in Paesi e mercati nuovi, a conoscerci meglio e a definire un business plan che prevede maggiori sinergie fra le aziende del gruppo per poter essere ancora più forti in tutti i mercati in cui operiamo, dall’Europa alle Americhe e in tutta l’Asia”.

Non sarà facile sentirsi “triveneti” in un contesto così internazionale…
Siamo un’azienda globale, non ci sono dubbi, ma portiamo sempre con noi il patrimonio di questa terra, del Friuli, del Triveneto… abbiamo radici profonde, siamo un’azienda che è nata qui, grazie a persone che vivono qui ed è grazie a loro, al loro impegno, alla loro voglia di andare avanti e di credere in questo progetto che continuiamo ad essere molto bravi nel fare ricerca e a costruire sempre ottimi robot per la verniciatura.
Ciò che siamo è in gran parte determinato dall’aver lavorato con le imprese di un territorio che avevano determinate esigenze, che ci hanno stimolato a inventare modi nuovi di verniciare prima la sedia, in questo “Triangolo della sedia” così famoso nel mondo, per poi allargare il nostro catalogo con soluzioni per il mobile, il pannello, i serramenti, un altro comparto dove siamo riconosciuti per la validità della nostra proposta”.

Con il legno nel cuore…
Siamo nati nel legno, come le dicevo, e ancora oggi questo settore rappresenta il 60 40 per cento del nostro fatturato: con il passare degli anni abbiamo incrementato le nostre esperienze nella plastica e nel metallo.
L’idea di costruire robot ci venne esattamente trent’anni fa, nel 1993, quando io, Paolo Piano e Sergio Della Mea scegliemmo di impegnarci nella progettazione e costruzione di macchine automatiche. Avere a che fare con il mondo della sedia fu inevitabile e Paolo era assolutamente convinto che la robotica sarebbe stata il futuro. Ed ecco, nel 1993, il primo prototipo… il tutto fatto nel tempo libero, di sera, perché di giorno ciascuno di noi aveva il proprio lavoro che sarebbe stato prematuro abbandonare! La faccio breve: il primo robot si dimostrò così valido che fummo presto convinti che valesse assolutamente la pena di fare sul serio e il 29 gennaio 1994 firmammo l’atto costitutivo della Cma Robotics, con l’obbiettivo di dare alle tantissime imprese produttrici di sedie un modo nuovo, più veloce ed efficace, di verniciare i propri prodotti. Fu in quell’anno che nacque “Roby 5”, un robot di nuova generazione a cinque assi che è stato non solo l’inizio del nostro successo, ma il primo di una serie di robot che abbiamo poi sviluppato nel tempo.
Devo però dire che già nel 1996 vendemmo il primo robot fuori dal mondo del legno: oggi non saremmo l’azienda che il mondo conosce se non avessimo deciso di portare la nostra idea di processo di verniciatura ovunque ce ne fosse il bisogno e la possibilità.
Posso dire, senza tema di smentita, che Cma Robotics offre la gamma più ampia di robot, di dimensioni diverse, capaci di autoapprendimento e con un raggio d’azione che è arrivato fino a 3,7 metri. Una varietà di prodotti incredibile, stimolata proprio dal fatto di dover e voler rispondere alle mille domande di una industria moderna… quando parlo con un nuovo, potenziale cliente mi piace dire che con i nostri robot verniciamo di tutto, dai bottoni ai carri armati, e non è una battuta! E fra questi due estremi c’è di tutto, che si parli di legno, metallo, plastica, vetro, ceramica o che si debbano usare vernici liquide, gel coat o polveri”.

Abbiamo accumulato tantissime esperienze diverse fra loro – prosegue Marco Zanor – e i clienti che vengono da noi trovano soluzioni uniche: abbiamo portato per primi le pompe a ingranaggi in applicazioni dove erano sconosciute piuttosto che utilizzare tecnologie pensate per il legno anche per il gel coat. Siamo sempre stati dei consulenti che prima di vendere vogliono comprendere le necessità del cliente, andando oltre la nostra fornitura e prendendo in esame tutti gli elementi o i prodotti di consumo che poi determineranno il risultato finale.
In fondo noi forniamo un braccio meccanico, per quanto sofisticato e robusto, su cui verrà montata la pistola di un altro produttore per applicare la vernice di un terzo protagonista su un oggetto dalle forme più disparate che dovrà essere verniciato alla perfezione. Un lavoro di integrazione, di valutazione di tutti gli ingranaggi di questo delicatissimo meccanismo; indubbiamente un lavoro più semplice quando si parte dal foglio bianco, ci si trova di fronte a un impianto nuovo, da realizzare da zero, ma estremamente più complicato quando dobbiamo inserirci in lay-out già esistenti e operativi. Per fortuna abbiamo imparato molto in questi trent’anni ed è altamente improbabile che i nostri tecnici possano trovarsi in situazioni impreviste o che non possano risolvere…”.

E le prossime sfide?
Il futuro è il contesto in cui lavoriamo da sempre, è nella nostra indole. Siamo stati fra i primi a realizzare determinate tecniche per la verniciatura del serramento, sistemi che sono oggetto di miglioramento continuo e per i quali rappresentiamo lo stato dell’arte.
Siamo quelli che hanno creato “VR-Tracking”, un sistema di autoapprendimento rivoluzionario che, grazie a una speciale pistola-joystick e a un sistema di sensori, memorizza i percorsi di verniciatura senza che sia più necessario dover letteralmente trascinare la testa del robot da un punto a un altro.
Ci saranno grandi cambiamenti in questa direzione e arriveremo a robot che saranno attrezzati per poter definire in completa autonomia il percorso delle pistole, affidandosi a sistemi di scansione tridimensionale. Abbiamo già fatto qualche test molto interessante, anche perché ricerca è sviluppo sono uno dei momenti fondanti di Cma Robotics e sempre lo saranno: da noi una persona su otto lavora proprio nello studio e nella sperimentazione di nuove idee e di nuove possibilità
La fortuna della verniciatura è di non prevedere il contatto fra tecnologia e prodotto e questo permette di sviluppare tecniche di precisione assoluta ma con una certa “libertà”, se capisce cosa intendo. D’altra parte – come le dicevo – anche nel nostro comparto è e sarà sempre più il concetto di “automatico”, senza intervento umano a dettare le linee di sviluppo, per quanto evoluti sistemi di autoapprendimento continueranno a determinare la soluzione migliore in certi contesti”.

Cosa potremmo aggiungere, signor Zanor, per concludere questa chiacchierata?
“… forse che ci piace poter dire che da noi un cliente trova sempre la stessa attenzione, che debba comperare una macchina da 50mila euro o una linea da un milione! Siamo abituati a guardare alle persone, non alle situazioni, perché le aziende e il mercato sono – alla fine – la somma di esseri umani che pensano, agiscono, parlano, si confrontano, collaborano…”.

a cura di Luca Rossetti

cmarobotics.it

Cma Robotics: il mondo dei robot… ultima modifica: 2023-01-18T11:54:31+00:00 da Francesco Inverso