“Il Triveneto? Un valore assoluto anche per il gruppo SCM…”

Fabio Cernoia, Business unit manager bordatura di SCM, ci racconta come il gruppo continui a investire nella propria sede storica di Thiene, in provincia di Vicenza, e nella produzione di tecnologie sempre più evolute…

Una sede storica, quella della SCM di Thiene; uno degli stabilimenti più importanti del Vicentino, un distretto dove la meccanica ha una lunga e onorata tradizione. Un polo industriale entrato a far parte del colosso riminese un paio di decenni fa, ma che è sempre stato uno dei cuori pulsanti delle tecnologie per il legno “made in Italy”, con particolare riferimento alla bordatura. Una tradizione, una responsabilità che appare evidente dalle parole di Fabio Cernoia, con cui ancora una volta abbiamo il piacere di parlare delle ultime novità del gruppo in tema di applicazione di bordi e dell’importanza per il gruppo Scm di avere una sede industriale altamente specializzata nel grande distretto del mobile italiano.
“Produrre qui, nel Triveneto, è indubbiamente un valore per SCM e non solo perché siamo vicini a molti fra i nostri più importanti clienti, ma perché sappiamo che in questo distretto possiamo contare su uno spirito, un approccio nello sviluppo di idee e di nuove macchine molto dinamico. Anche per questo SCM ha sempre valorizzato l’unità produttiva di Thiene, una scelta che ha portato a interessanti sviluppi nelle tecnologie per la bordatura”, esordisce Cernoia.

Fabio Cernoia.

“È nostro compito progettare, sviluppare e produrre le bordatrici e squadrabordatrici SCM, una attività motivante di cui andiamo orgogliosi e ci sentiamo responsabili; ma è compito nostro anche farci interpreti delle istanze e necessità di una industria in continua evoluzione come quella del Nord Est. Gran parte delle innovazioni che portiamo avanti a livello tecnologico in tutte le nostre sedi produttive nascono dal confronto continuo con le grandi realtà del mobile italiano sia in termini di “numeri”, di produzione, che di design e qualità del prodotto, temi che proprio nel Triveneto e in Brianza – da cui non siamo poi così distanti… – hanno i propri centri di eccellenza.
Fra il Triveneto e un gruppo attento come SCM si è creato, nei decenni, un circolo virtuoso da cui sono nate tecnologie importanti, una esperienza che ci permette anche di guardare al futuro sapendo di poter contare su un percorso consolidato che si protrae ormai da più di settant’anni. È con i nostri clienti che mettiamo a punto innovazioni che diventano poi proposte collaudate e affidabili per gli utenti di tutto il mondo”.

Se non andiamo errati, ogni anno dai 30mila metri quadrati della sede di Thiene escono qualcosa come duemila bordatrici: come siete arrivati a definire il vostro catalogo?
“Il nostro è un sito industriale solido, organizzato, efficiente. I nostri circa 400 addetti sono in grado di garantire alti volumi di produzione partendo da un catalogo completo, che spazia da soluzioni che “entry level” fino alle bordatrici high performance. È il mercato che ci chiede soluzioni diverse e specifiche, macchine capaci di rispondere al maggior numero possibile di clienti con un investimento competitivo. Al tempo stesso, tuttavia, è inevitabile che si debbano fare i conti anche con la necessità, il desiderio del cliente di poter acquistare una macchina che sia perfettamente personalizzabile.
La nostra sfida quotidiana è fra questi due estremi: riuscire a essere competitivi e soddisfare i grandi numeri, mantenendo comunque un alto livello di personalizzazione e tutto ciò avviene grazie a un grande lavoro di progettazione e ingegnerizzazione.
Ci sono poi anche quelle che definisco “scelte tecnologiche”, ovvero impianti, linee, macchine dove contano solo le prestazioni, il poter fare certe lavorazioni o raggiungere determinati risultati. In questo caso siamo nella fascia alta della domanda, con progetti “ad hoc” per il singolo cliente.
La nostra mission è offrire soluzioni uniche: è nel nostro dna distinguerci dando un prodotto e servizio di maggior valore per il cliente, magari anche inserendo aggregati o soluzioni che fino a ieri erano riservate a bordatrici di gamma più alta”.

 

Cosa comporta produrre una linea di bordatura o una bordatrice su misura in una realtà come la vostra?
“Significa avere competenze precise e approfondite sul lavoro dei nostri clienti, conoscere nel dettaglio il loro prodotto per poter avviare innanzitutto una prima serie di studi e verifiche di fattibilità, un processo tecnicamente molto rigido che non solo ci aiuterà a trovare la migliore strada da percorrere, ma anche di tutelare i nostri clienti garantendo loro che tutto funzionerà alla perfezione!
Vendere una macchina significa capire molto bene ciò che il nostro interlocutore deve produrre e come vuole farlo, verificare se abbiamo una risposta adeguata e, se necessario, identificare o studiare le modifiche necessarie. E non basta che la macchina possa effettuare certe lavorazioni: dovrà eseguirle ad una certa velocità, con continuità, mantenendo un determinato livello di affidabilità nel tempo.
In un segmento dove la concorrenza non manca, questo nostro modo di affrontare con passione e competenza qualsiasi sfida ci venga proposta, è un atto di responsabilità che dobbiamo al nostro essere inseriti in questo territorio”.

La bordatura è cambiata molto?
“Moltissimo: negli ultimi venti, venticinque anni ha raggiunto una maturità che mai avremmo immaginato. Di pari passo, però, sono cresciute le aspettative dei clienti che vogliono un prodotto finito con una qualità più alta. È aumentata esponenzialmente anche la richiesta di flessibilità: bordatrici che facciano il loro dovere con il minor ricorso possibile alla presenza di un operatore, pur dovendo lavorare lotti minimi e – dunque – frequenti cambi di bordo, colore, spessore in automatico. La “bordatrice lotto uno” è l’orizzonte con cui tutti ci stiamo misurando, sia per la grande industria che per la piccola e media realtà, un terreno sul quale abbiamo fatto molto, mettendo a disposizione di numerose aziende soluzioni che fino a poco tempo fa erano riservate solo agli impianti più costosi.
Un altro trend è la movimentazione, l’integrazione della fase di bordatura a monte e a valle. Stiamo portando avanti idee molto interessanti insieme ad altre business unit del gruppo SCM, una sinergia che pochi possono vantare e che ci permette di proporre soluzioni integrate, flessibili e competitive anche per grandi produzioni”.

“stefani sbx”

Un segmento al quale, se non andiamo errati, avete dedicato la vostra ultima fatica…
“Ha ragione: a Xylexpo abbiamo presentato la nuova squadrabordatrice bilaterale “stefani sbx”, il primo step di una gamma per alti volumi produttivi, caratterizzata da un’elevatissima precisione sia nello squadro che nel parallelismo. Questa macchina ha una struttura completamente riprogettata per migliorarne la rigidità ed è abbinata a un pignone a tredici denti che le consente di raggiungere elevate velocità di lavorazione.
Impiega poi un nuovo gruppo doppio truciolatore e antischeggia estremamente compatto che garantisce i più elevati standard di precisione di squadratura.
Oltre a questo, abbiamo adottato gruppi elettronici e pneumatici che ci consentono, fra l’altro, di gestire sia bordi in rotoli che massello. Nella macchina è disponibile anche il nuovo gruppo “glue switch”, lanciato con la bordatrice “stefani x”, una doppia vasca colla che permette di bordare con due incollaggi diversi oppure di fare manutenzione a una vasca mentre la bordatrice continua a operare.
Stiamo parlando di una nuova generazione di squadrabordatrici intelligenti, attrezzate per poter realizzare incollaggi diversi in modo quasi istantaneo, così che ciascuno possa scegliere il processo di bordatura migliore in una determinata, specifica situazione.
Un’altra importante novità presentata a Xylexpo è la “olimpic 500”, una bordatrice che offre in poco spazio una grande versatilità nelle lavorazioni e sempre con alti standard di qualità. Questa soluzione è dotata di un gruppo arrotondatore a due motori e di un nuovo sistema di controllo per una produzione ancora più efficiente. Tra gli altri vantaggi, la possibilità di lavorare due raggi veri con tutti i gruppi, pannelli fino a 60 millimetri di larghezza, di effettuare un semplice e automatico cambio colla con la vasca “SGP-E” e un utilizzo ancora più user-friendly con il software “HMI Maestro active edge” e la nuova console “eye-S” da 15 pollici”.

“olimpic 500”

E domani? Cosa ci riserverà il futuro?
“A livello di tecnologia, flessibilità e sostenibilità – intesa come minor consumo di energia – saranno le parole d’ordine. Siamo assolutamente ottimisti e veniamo da due anni, il 2021 e 2022, caratterizzati da elevati tassi di crescita.
Abbiamo molti progetti nuovi che vogliamo portare avanti nei prossimi dodici mesi e che ci permetteranno di definire in modo ancora più completo la nostra proposta in materia di bordatura. Insomma, ci aspettiamo un nuovo anno intenso, impegnativo ma sereno: d’altra parte essere parte di un grande gruppo industriale che non smette di investire e guarda costantemente avanti è una sicurezza…”.

A cura di Luca Rossetti

scmwood.com

“Il Triveneto? Un valore assoluto anche per il gruppo SCM…” ultima modifica: 2023-01-18T12:11:18+00:00 da Francesco Inverso