L’impronta “triveneta” di Essetre

Durante l’ultima edizione di Xylexpo abbiamo intervistato Cristina Sella, responsabile marketing e comunicazione di Essetre. Un’occasione che abbiamo sfruttato per fare un “recap” di quanto è avvenuto in quel di Thiene negli ultimi anni e di che cosa vedremo nel prossimo futuro…

Essere triveneti è una impronta culturale che ci si porta dietro, resta dentro di sé. Una forte abnegazione al lavoro, al dovere, alla tradizione di un distretto ricco di storia, di aziende, di fabbriche. Siamo legati ai nostri principi, ai nostri valori che ci fanno da guida e da faro nelle nostre scelte, anche quando queste non sono semplici”. Per raccontare il Triveneto di Essetre, l’azienda di Thiene specializzata nella produzione di centri di lavoro su misura, partiamo da questa frase pronunciata da Cristina Sella, che riduttivamente potremmo definire la responsabile marketing e comunicazione di Essetre, ma che di questa realtà rappresenta la seconda generazione, una legacy tramandata e portata avanti con passione. Una passione che diventa prima un modo di lavorare, poi un marchio di fabbrica da trasmettere a chi di Essetre fa parte. “Siamo indissolubilmente legati al nostro territorio, come ho accennato. Una forte tradizione che ci ha guidato, ma non ci ha mai portato a “chiuderci”, a evitare di espandere i nostri orizzonti, spostare il nostro sguardo sul mercato, cogliere le esigenze dei nostri clienti con la maggiore apertura mentale possibile. Tradizionalisti, certo, ma con una “licenza di innovare”, con la possibilità – e la voglia – di alzare sempre di più l’asticella”.

Il team di Essetre durante l’ultima edizione di Xylexpo.

Che cosa vuol dire essere “triveneti” nel settore della lavorazione del legno?
Vuol dire sfruttare quotidianamente i vantaggi e affrontare le sfide che questo vuol dire. Se da una parte, infatti, lavorare in un distretto così altamente industrializzato vuol dire poter disporre di una filiera rapida e “a portata di mano”, con fornitori e servizi molto vicini, dall’altra ci si trova a dover attingere tutti allo stesso bacino di competenze, di operatori specializzati, di figure professionali. Già normalmente non è semplice trovare il personale adatto per portare avanti un progetto dinamico come il nostro. Sono tanti i fattori da considerare, dalle competenze alla flessibilità. Creare un gruppo è cercare un’amalgama in grado di portare avanti il tutto, creare un ambiente di lavoro positivo, sereno. In questo, devo essere onesta, siamo stati bravi e fortunati a creare un team di lavoro di alto profilo, che mixa ottimamente l’esperienza di chi lavora con noi da tanti anni e chi invece ha appena cominciato. Un mix stimolante, in grado di tirare fuori sempre nuove idee e metterle in atto. Come abbiamo fatto in questi anni”.

Ultimi anni non semplici da gestire: prima la pandemia, poi i postumi e infine il conflitto tra Russia e Ucraina…
No, se dovessimo definire gli ultimi tre anni sicuramente non potremmo dire che sono stati semplici. Sono stati anni di decisioni, di scelte, di incertezze affrontate con razionalità. Nel 2020 abbiamo patito come tutti le chiusure temporanee e le difficoltà negli spostamenti, ma devo ammettere che il 2021 e il 2022 sono stati degli anni davvero ottimi in cui abbiamo praticamente raddoppiato i nostri fatturati. Risultati importanti che puntiamo a ripetere il prossimo anno, anche se siamo consapevoli che si potrebbe andare incontro alla fine di questa “bolla” che ci ha accompagnato. Come tutti i produttori sanno, dopo una grande richiesta e un aumento della domanda è normale avere anche un momento di “rallentamento”, specialmente sul mercato interno, che in questi anni è stato molto importante per noi. Sarà interessante comprendere che cosa accadrà, con gli incentivi per l’industria 4.0 che andranno calando nei prossimi anni. Come abbiamo fatto durante la pandemia, se un mercato rallenterà saremo pronti a trovare nuovi sbocchi, a sperimentare nuove strade. Nel 2020 abbiamo aperto la nostra filiale negli Stati Uniti. Un modello sano, che funziona e che ci sta regalando molte soddisfazioni. Non abbiamo improvvisato, abbiamo calcolato e ponderato le scelte. Approcciare un nuovo mercato non è improvvisazione, ma uno studio attento. Ci faremo trovare pronti quando servirà”.

Certamente è stato un periodo intenso – prosegue Cristina Sella – soprattutto a livello umano. Come ho detto, ogni azienda è fatta di persone. Ogni scelta che abbiamo preso a livello aziendale è stata pesata con il senso di responsabilità che abbiamo nei confronti di chi lavora con noi e delle loro famiglie. Gli ultimi anni sono stata una lunga successioni di eventi esterni che non sono dipesi dalla nostra volontà, ma sono convinta che abbiamo tirato fuori il massimo da ogni situazione”. Quali sono stati i maggiori investimenti fatti negli ultimi anni? “Tra i maggiori investimenti che abbiamo fatto negli ultimi anni, oltre alla nostra nuova filiale negli Stati Uniti a cui ho accennato prima, c’è sicuramente l’ampliamento dello stabilimento, che ci ha consentito di raddoppiare la superficie produttiva e che in questo momento stiamo utilizzando come magazzino supplementare per le nostre macchine. Come può vedere (indica la “Techno Fast” in esposizione durante l’ultima edizione di Xylexpo alle sue spalle, ndr.) abbiamo macchine di grandi dimensioni e poter avere un magazzino ampio dove poter contenere, per esempio, i basamenti è fondamentale in questo momento. Questo ci ha permesso di poter sopperire alle difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali. L’unico cruccio, se così possiamo definirlo, è stata la difficoltà nel reperire la componentistica e l’elettronica. In questo caso siamo ricorsi a più fornitori, ma è indubbio che questa situazione non debba durare a lungo e si debba trovare il modo di “tornare” normalità, limitando anche il rincaro dei prezzi. Facendo magazzino, ricorrendo ad acquisti in quantità maggiore siamo riusciti a bloccare il listino, vedremo che cosa accadrà nel prossimo futuro”.

Un futuro roseo, come testimonia anche il “Best Managed Company Award”…
Esattamente. Per il terzo anno abbiamo vinto il “Best Managed Company Award” promosso da Deloitte. È una grande soddisfazione, ma non deve essere visto come un premio o un riconoscimento che ci faccia fermare, ci faccia credere di aver raggiunto l’apice. Questo riconoscimento è una tappa in un percorso che abbiamo intrapreso e ci deve spingere a fare sempre meglio, a crescere ulteriormente, valorizzando quanto di buono abbiamo fatto e facciamo e correggere i difetti che ci sono. È una autoanalisi con dei criteri e dei parametri su governance, ambiente, sociale, la visione dell’azienda, l’internalizzazione. È un impegno che abbiamo preso e prenderemo anche in futuro. Come ho detto, non bisogna mai fermarsi e questo è un punto di partenza per rimanere sempre in movimento”.

Abbiamo accennato al tema sostenibilità, quali iniziative avete preso in questi anni?
Ci tengo a premettere che la sostenibilità per un’azienda non è solo la ricerca del minore impatto ambientale possibile, per quanto ovviamente sia importante. Sostenbilità vuol dire, come ho accennato, adottare strumenti e prendere iniziative in grado di migliorare la vita dei nostri dipendenti, continuando nella valorizzazione delle competenze, nella formazione. Obiettivi chiari, ma fondamentali per lo sviluppo delle aziende“.

Novità per il prossimo futuro?
Le novità dipenderanno prevalentemente dalla direzione e dalle tendenze che intraprenderanno i nostri clienti. Abbiamo in mente tante idee, ma chiaramente l’innovazione, nuove macchine, nuove lavorazioni, dipendono strettamente dalle richieste del mercato. Sicuramente ci faremo trovare pronti.
Nei nostri piani c’è la creazione di una linea di macchine “standard”, se così possiamo dire, che ci aiutino a ottimizzare la produzione e ci permettano anche di ridurre i tempi di consegna. Inoltre, abbiamo appena acquistato un nuovo centro di lavoro per uso interno. L’obiettivo è quello di poter fare tutto, o quasi, “in casa”, limitando il ricorrere a fornitori esterni. Un passaggio che per noi è molto importante.
E, per concludere, nel 2023 ultimeremo un nuovo showroom. Un posto dove poter portare i nostri clienti a vedere le nostre macchine in azione, che per noi è fondamentale”. 

a cura di Francesco Inverso

essetre.com


ABBIAMO PARLATO DI…”TECHNO FAST”
Techno Fast” è un centro di lavoro a controllo numerico per la lavorazione di travi con un’altezza massima di 620 millimetri e una larghezza massimo di 300, configurabile in base alle esigenze dell’utilizzatore.
Sistema movimentazione travi
Il processo di lavorazione avviene in modo automatico grazie a un sistema di carico motorizzato, che trasporta la trave sulla rulliera di carico integrata nella struttura della macchina.
Due pinze multifunzione permettono di movimentare e staffare la trave nell’area di lavoro, mentre lo scarico avviene per mezzo di un espulsore pneumatico su una serie di supporti fissi, anch’essi integrati nella struttura della macchina.
Zona di lavoro
L’area di lavoro è asservita da una testa a 5 assi con motore a doppia uscita; una con attacco “HSK 63F” per il cambio utensile automatico; l’altra con un attacco a flangia per la lama di massimo 600 millimetri di diametro.
Magazzino porta utensili
Il magazzino porta utensili a undici posizioni è stato applicato su una spalla del portale in posizione frontale all’area di lavoro per permettere un rapido e preciso cambio utensile.

L’impronta “triveneta” di Essetre ultima modifica: 2023-01-18T10:34:25+00:00 da Francesco Inverso