Non dovrebbe esserci nemmeno bisogno di sottolinearlo, ma è stato un piacere per noi trovare ad accoglierci a Pavia di Udine una gentile signora, Fanny Paviotti, che con i cugini Andrea e Luca rappresenta indubbiamente il futuro dell’impresa friulana.
Dobbiamo ammettere che non capita molto spesso di trovare imprenditrici e dirigenti donna alla guida delle aziende che andiamo a visitare. E, per quanto non dovrebbe essere certo una cosa da sottolineare, avere come interlocutrice Fanny Paviotti, sentirla raccontare i progetti della sua azienda ci ha fatto particolarmente piacere…
L’abbiamo vista crescere fra gli uffici e le affilatrici sempre più automatiche della Metal World e guadagnarsi un ruolo in questo noto marchio impegnato dal 1976 nella produzione di utensili.
“La seconda generazione è attiva in Metal World da almeno vent’anni: io e i miei soci Luca e Andrea siamo cresciuti in fabbrica, loro su un versante più produttivo e operativo, io organizzativo. A poco a poco le nostre responsabilità sono aumentate e ci siamo trovati il nostro spazio, anche se non è sempre stato facile trovare un compromesso con genitori come i nostri, dalla forte personalità.
Siamo e vogliamo essere sempre più una parte forte di questa impresa e il nostro impegno nel portare avanti questo sogno, nato sulle macerie del terremoto che ha distrutto la nostra terra, è assoluto”. Non ha esitazioni Fanny Paviotti nel rispondere alla nostra curiosità: non deve essere semplice seguire le orme di imprenditori che, come si dice, ” si sono fatti da sé” e che sono ancora pienamente attivi in azienda.
“Mio papà Franco e Giorgio, sono un grandissimo esempio per noi. Abbiamo imparato molto e molto abbiamo ancora da imparare, ma oramai siamo parte di questa storia e con passione vogliamo portare avanti e sviluppare questa azienda, dove ogni giorno si assiste alla nascita di un’idea, di un progetto, di un utensile che possa garantire determinate prestazioni anche su materiali molto particolari.
E sentiamo la responsabilità, l’importanza che il nostro ruolo riveste per la settantina di persone che lavorano, che collaborano con noi e dell’importanza di saper attrarre giovani con i quali costruire i prossimi cinquant’anni…”.
Una azienda che ha un forte legame con il territorio…
“Indubbiamente: fra le nostre priorità c’è il porre nel giusto risalto non solo il “Made in Italy”, ma anche il “Made in Friuli”, un valore che riveste un significato ancora più particolare se si pensa che nella nostra regione sono attive le imprese da cui nasce almeno il 60 per cento degli utensili italiani per il legno e l’industria del mobile. Siamo nati, come molti, al servizio del notissimo Triangolo della sedia e, successivamente, del grande distretto del mobile dell’Alto Livenza, per poi affacciarci progressivamente giorno dopo giorno sul mondo, aprendo nuovi mercati e stabilendo relazioni sempre più forti con altri settori industriali, il metallo, i materiali compositi, la plastica e mille e mille applicazioni per le quali abbiamo studiato e ogni giorno studiamo soluzioni su misura.
Oggi il nostro mercato è assolutamente mondiale e plurisettoriale, ma c’è una storia che è dentro di noi, anche in noi della seconda generazione: il Friuli – e il Triveneto più in generale – ci hanno dato tanto. Ci sono valori che in questa terra sono, a mio avviso, più forti che altrove e che anche noi dobbiamo porre nel giusto risalto, infondere ai giovani che entrano in azienda.
Sono convinta che fare impresa significhi trasmettere saper fare, conoscenza, competenza ma anche e forse soprattutto valori, una visione del vivere insieme e di un percorso che tutti siamo chiamati a percorrere partendo dalle nostre radici ma guardando con grande convinzione al mondo che riconosce questi valori”.
Gestire l’azienda di famiglia facendo i conti con il passaggio generazionale e, se ce lo consente, l’essere donna…
“.. un impegno davvero importante”, ci dice Fanny Paviotti con un sorriso. “Ogni giorno bisogna essere pronti a fare il doppio del proprio dovere, senza tralasciare che stiamo attraversando tempi che impongono a qualsiasi imprenditore conoscenze ben più vaste che in passato. Non basta più conoscere bene il proprio prodotto e il mercato a cui ci si rivolge, non basta ereditare un cognome: bisogna sapersi muovere fra necessità gestionali e prospettive tecnologiche e di prodotto, passando dalla disponibilità verso tutte le persone che sono in azienda e la improrogabile necessità di interfacciarsi con un mondo esterno sempre più articolato e sfidante.
Negli anni qui in Meta World compreso i valori ma anche quanto ci sia ancora da fare: anche per questo ho deciso di conseguire un master in Business Administration dell’Università di Udine piuttosto che mettere le mie competenze a disposizione della commissione “Women Empowerment” di Confindustria Udine. Ritengo sia indispensabile confrontarsi su scenari sempre nuovi e diversi, esattamente come deve fare una impresa, per avvicinarsi e comprendere valori diversi, esperienze che possono arricchire la nostra visione quotidiana.
E sottolineare la propria appartenenza all’universo femminile non significa alimentare la guerra fra i sessi, ma dare spazio alla consapevolezza che anche le donne hanno molto da dire nel mondo del lavoro, sapendo che dovremo avere molta pazienza e determinazione nel portare avanti le proprie idee e i propri progetti, chiaramente in armonia con il mondo maschile”.
Progetti per il futuro?
“Assieme a Luca e Andrea condividiamo e portiamo avanti la visione di una Metal World che sia sempre fra le aziende leader del mercato, mantenendo la capacità di proporre un catalogo importante e completo, continuando a fare ricerca e sviluppando soluzioni nuove sia in termini di materiali che di utensili, garantendo un service e una distribuzione ottimale per le necessità dei nostri clienti attivi in tutto il mondo.
Mentre lo dico mi rendo conto che si tratta di promesse impegnative ma sono convinta che – giorno dopo giorno e con l’aiuto della prima generazione, ancora al nostro fianco per molto, molto tempo – le manterremo. A partire dal service, dalla nostra capacità di essere al fianco dei nostri clienti con un servizio di manutenzione e riaffilatura ancora più efficace.
Nel 2023 compiremo un passo importante in questa direzione, aprendo ufficialmente una Business Unit che ci permetterà di organizzare in modo più razionale la nostra attività: da una parte la produzione, nella quale convivono le due anime che abbiamo deciso di portare avanti, ovvero la produzione più seriale, per grandi numeri, di utensili “standard” da un lato e lo “speciale”, il customizzato su precise specifiche esigenze del cliente, dall’altro”.
“A partire da gennaio avremo due attività distinte e organizzate per essere efficaci: produzione e affilatura. Ci siamo arrivati analizzando i flussi del nostro lavoro e che cosa significa – a livello di logistica, di gestione del lavoro di ogni giorno – portare avanti la produzione e il service negli stessi spazi, spesso sulle stesse macchine e con le stesse persone. In Metal World siamo molto attenti alle necessità non solo dei “grandi clienti”, ma anche dei più piccoli, di coloro che hanno l’assoluta necessità di averci al loro fianco, della nostra disponibilità a rigenerare un utensile in un tempo assolutamente breve, talvolta anche entro le 24 ore. E non stiamo parlando solo di riaffilatura, ma anche di ripristino, di sostituzione di qualche elemento danneggiato, un servizio post vendita strutturato che offriamo non solo alle aziende noi vicine, ma anche in Italia e nel mondo”.
“Abbiamo in archivio i disegni di ciascun utensile sia stato prodotto da noi, fin dalla fondazione”, prosegue Fanny Paviotti. “Codici e numeri di matricola ci permettono di avere le informazioni necessarie per “rilavorare” tutti i nostri utensili riportandoli alla efficacia di quando erano nuovi. Non vogliamo solo produrre e vendere, ma garantire la continuità del rapporto anche ora che la complessità degli utensili è all’ennesima potenza. Diciamolo chiaramente: fino a quando si trattava di punte e frese “tradizionali” chiunque poteva occuparsi della loro manutenzione, ma oggi le cose sono cambiate e le performance garantite da utensili sempre più complessi, montati su macchine sempre più veloci, impongono una qualità dell’intervento che pochi possono garantire, legando in qualche modo più strettamente la produzione alla manutenzione”.
“Oggi produrre significa fare i conti con controlli e certificazioni, porre la qualità sopra ogni cosa, dover gestire volumi e tempistiche tali da raggiungere la massima competitività. Nelle imprese moderne ogni singolo passaggio, qualsiasi operazione deve essere ottimizzata: questo vale per noi e vale per i nostri clienti, che abbiamo deciso di servire ancora meglio riorganizzando – come le dicevo – buona parte delle nostre attività”.
Ottimista?
“Senza alcun dubbio. Metal World è una azienda sana, ogni giorno più forte, gestita con la consapevolezza che il futuro impone scelte precise che noi non solo abbiamo già fatto, ma per le quali lavoriamo con passione. Le difficoltà non mancano, ma quando si hanno obbiettivi chiari e si condividono le modalità per raggiungerli non ci sono ostacoli che non si possano superare…”.
A cura di Luca Rossetti
metalworld.it