Novità, obiettivi e generatori ad alta frequenza. Abbiamo intervistato Carlo Andreone, managing director di Interlem, business partner e responsabile commerciale settore alta frequenza/legno, materiali compositi e affini di Start Power, specializzata nella realizzazione di apparecchiature elettroniche industriali, per capire meglio come funziona questa tecnologia…
Un’ampia gamma di prodotti, di applicazioni e di lavorazioni. Parlare di Start Power vuol dire confrontarsi con un’azienda in grado di spaziare tra diverse “abilità”, dalla realizzazione di apparecchiature elettroniche industriali di potenza alle apparecchiature speciali. “Nell’ampia gamma di prodotti che realizziamo ci sono anche i generatori ad alta frequenza, uno dei fiori all’occhiello. L’alta frequenza è un sistema per riscaldare o essiccare in modo rapido un collante tramite un campo elettromagnetico”. Ed è proprio dei generatori di alta frequenza di cui abbiamo parlato con Carlo Andreone, managing director di Interlem, business partner e responsabile commerciale settore alta frequenza/legno, materiali compositi e affini dell’azienda biellese.
“Il generatore è un meccanismo complesso – ci ha spiegato Andreone – necessita di determinate tarature e regolazioni che cambiano a seconda della lavorazione che viene eseguita. Questa operazione può risultare difficile se non si hanno le conoscenze necessarie. Per questo abbiamo cercato di lavorare molto sulla facilità di utilizzo, rendere il meccanismo più intuitivo. Un miglioramento importante che, ne siamo convinti, è stato apprezzato anche dai nostri clienti.
Non ci fermiamo qui. In una situazione così complessa dal punto di vista energetico abbiamo scelto di investire e trovare nuove soluzioni per ridurre il consumo di energia, ottimizzando così anche i costi che non sono da sottovalutare per aziende e tipologie di lavori particolarmente energivori. Se tutto andrà come deve andare – spiega Andreone – dovremmo presentare delle importanti novità in grado di mantenere lo stesso rendimento, ma con un consumo decisamente inferiore, tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024”.
“Quello che facciamo – prosegue – è cooperare con le altre aziende, metterle nelle condizioni di lavorare meglio, in maniera più efficiente, proponendo, tra le altre, una serie di soluzioni volte a migliorare le lavorazioni delle presse, alle quali vengono applicati i generatori di alta frequanza e con le quali si interfacciano per ottenere dei risultati ottimali.
Adesso abbiamo anche introdotto una serie di upgrade, come la possibilità di gestione con panello touchscreen che permette di memorizzare i parametri di lavoro a seconda del cliente. Ma non ci siamo fermati, e abbiamo introdotto altri elementi come sistemi di regolazione automatica della potenza”.
Quali sono le tecnologie più “complesse”?
“I generatori per la formatura e l’essiccazione dei profili lamellari perché l’alta frequenza consente di andare più in profondità, di velocizzare i processi, quindi diventa sostanziale e le potenze in gioco sono anche molto elevate il più delle volte. Quando parliamo di presse per travi lamellari le potenze in gioco possono arrivare a 100-200 kW.
Se parliamo di produzione di travature lamellari o componenti lamellari per serramenti, il sistema classico convenzionale è quello dell’incollaggio a freddo che prevede tempi piuttosto lunghi: si va da un paio d’ore fino anche a 12/24 ore. Con una pressa ad alta frequenza la tecnologia è un po’ diversa, perché le travi più lunghe vengono fatte a più riprese con presse più piccole, la trave scorre nella pressa con un sistema “stop and go” per cui si fa un pezzo alla volta e si riesce a fare una trave da 15 metri in tre o quattro cicli. Ogni ciclo può durare 10 o 15 minuti, dunque l’intero processo dura circa un’ora e servono colle con tempi aperti molto lunghi”.
Ci sono ancora margini di miglioramento?
“Direi proprio di sì. Siamo convinti che questa tecnologia non sia stata ancora spinta ai suoi massimi livelli e abbia ancora dei margini di miglioramento, che ne possano essere ampliati anche i campi di lavoro e possa essere applicata anche in altri settori, non solo nella lavorazione del legno, dall’industria alimentare a quella tessile. In questo momento, però, abbiamo deciso di proseguire “step by step” e rimandare questo passaggio.
Il mercato richiede una capacità di affrontare la sfida a 360 gradi, lavorando sul “ciclo” completo, dal generatore al tunnel di essiccazione. E in questo momento pensiamo sia meglio aspettare e puntare su un settore che, negli anni, è stato considerato sempre, mi conceda il termine, di “nicchia”, con tecnologie che per anni non sono state semplici da comprendere. Abbiamo dovuto affrontare molto scetticismo, ma adesso la situazione si sta evolvendo”.
Che cos’è oggi Start Power?
“Oggi Start Power è una realtà in continua crescita, fondata nel 2009 e che oggi conta circa venti persone che lavorano al suo interno e un fatturato che si aggira intorno ai tre milioni di euro a livello di gruppo. Un’azienda solida, ricca di idee e con un forte impatto sul mercato interno. Negli ultimi anni stiamo lavorando bene anche sul mercato estero, ma chiaramente ci sono ancora margini per espandere i nostri mercati.
I nostri clienti principali – prosegue – sono quasi tutti i costruttori di presse nazionali, ma anche gli utilizzatori finali, e le applicazioni fondamentali sono due, il curvato (sia multistrato sia massiccio ) e l’incollaggio del legno massiccio per produzione di pannelli listellari, lamellari per serramenti etc…”
“Come accennavo all’inizio, la produzione di Start Power non si ferma solo alla produzione di generatori ad alta frequenza, ma ha diverse divisioni operative: la divisione legno, quella dei generatori appunto, poi una divisione per la progettazione e per la produzione di alimentatori per testing (nel 2020 è stata acquisita un’altra piccola azienda, Dana), una divisione per il settore ferroviario dall’acquisizione nel 2018 del ramo d’azienda di Power Equipments, e poi alimentatori e raddrizzatori per il settore della galvanica.
Insomma, operiamo in vari settori di quella che è un’attività in continua espansione. Non ci siamo mai fermati e non abbiamo certamente intenzione di cominciare adesso”.
A cura di Francesco Inverso
Fondata nel 2009, Start Power è un’azienda italiana specializzata nella progettazione e produzione di apparecchiature elettriche ed elettroniche per applicazioni industriali. Start Power nasce dall’idea di Mauro Canazza e Doriano Perin, con oltre 40 anni di esperienza alle spalle nei settori delle macchine industriali, dell’elettronica di potenza e della trasmissione meccanica.
“Con l’obiettivo di ampliare la nostra produzione e di acquisire nuove competenze, negli ultimi anni abbiamo investito in nuovi progetti: nel 2018 abbiamo acquisito il ramo d’azienda di Power Equipments (ex PEIRS), azienda italiana produttrice di convertitori e raddrizzatori per il settore industriale e ferroviario, mentre nel 2020 abbiamo iniziato a produrre alimentatori lineari e carichi elettronici per test, banchi prova, ricerca e sviluppo, automotive a marchio Dana e Cea”.