Sarà completata nelle prossime settimane l’installazione di una importante linea di imballaggio flessibile, “lotto uno”, realizzata da Wortech, realtà che – affacciatasi al mercato in tempi recenti, per quanto forte della esperienza dei soci a cui fa capo – sta consolidando la propria quota di mercato in un segmento quantomai “frizzante”.
Un progetto che nasce dalla necessità di completare una linea di produzione nella quale vengono tagliati, bordati, forati elementi per mobili, l’uno diverso dall’altro, che devono essere imballati e poi spediti alla destinazione finale.
“Il punto di partenza è la necessità di poter proteggere i pezzi che arrivano dalla produzione in una successione rapida, fino a tre imballi al minuto, senza alcun problema se sono l’uno diverso dall’altro”, ci spiega Tiziano Balestrini, socio fondatore e sales manager di Wortech. “Una soluzione che abbiamo disegnato e costruito per garantire al committente la massima flessibilità e una velocità adeguata ai suoi ritmi di produzione, proteggendo i pannelli che escono dalle linee. Un processo e macchine specializzate nella confezione di tutto ciò che non rientra nel mobile montato, pannelli, mobili in kit…”
In estrema sintesi le parti di mobili e arredi che arrivano dalle linee di produzione entrano nella soluzione firmata da Wortech dove, partendo dal cartone in modulo continuo, viene costruita la scatola su misura just in time, sulla quale un robot posiziona l’elemento da imballare prima che sia chiusa e avviata alla etichettatura e al carico.
Una specializzazione, quella del “mobile piatto”, che in breve tempo ha collocato Wortech fra i protagonisti di questo settore, per quanto si stia già pensando concretamente a uno specifico progetto che apra le porte anche all’imballaggio del mobile montato.
L’ultima linea progettata e realizzata dall’azienda emiliana è composta da tre stazioni di ingresso, dove gli operatori preparano l’elemento piatto da imballare. Una navetta si occupa di prelevare i pezzi da ogni singola stazione per avviarli sulla dorsale centrale, dove il pezzo viene misurato: lunghezza, larghezza e spessore. Le informazioni sono inviate in tempo reale alla prima macchina della linea, una “i-Box 4.0”, che provvede a tagliare il cartone nelle misure necessarie per produrre la scatola. Il robot posiziona l’elemento da imballare sopra il cartone, che è ancora un “foglio aperto”; gli operatori collocano angolari, ferramenta, fogli conle istruzioni o qualsiasi altro “complemento” prima che la seconda macchina – una “V410 Evolution” – provveda a “formare” la scatola che passa poi all’ultima macchina della linea, la “C410 Evolution” che incolla e chiude la scatola stessa.
Una linea che può essere configurata sulle necessità e le preferenze del committente, con una lunghezza che può dunque variare dai 30 fino ai 60 metri, per quanto – se non si ha la necessità di raggiungere velocità di imballo elevate – sia assolutamente possibile acquistare ogni singola macchina per utilizzarla “stand alone”, a seconda della propria organizzazione del lavoro in azienda.