Costruzioni: impatto positivo degli incentivi

Efficienza energetica e riqualificazione sono temi sempre più sentiti, anche nel nostro Paese. Un’attenzione confermata dal Governo che, negli ultimi giorni, ha modificato il Pnrr con l’obiettivo, tra gli altri, di favorire le ristrutturazioni green. Secondo le stime, la revisione degli investimenti, già approvata dalla Commissione Europea, immetterebbe nel sistema circa 19 miliardi di euro in totale per RepowerEu, il nuovo capitolo da aggiungere al Piano. Di questi, buona parte interessano direttamente il mondo delle costruzioni: 4 miliardi saranno destinati a un nuovo Ecobonus per le famiglie a basso reddito, e altri 4 miliardi riguardano l’efficientamento energetico del patrimonio pubblico.

Una scelta che renderebbe la filiera edile ancora più centrale per l’economia italiana. Ma qual è lo stato di salute del settore? Secondo l’ultimo Osservatorio Saie sulle imprese di produzione, distribuzione e servizi per il settore edile e dell’impiantistica, divulgato in preparazione di Saie, la fiera delle costruzioni (Bari, 19 – 21 ottobre), in generale il comparto sta vivendo una fase di assestamento, dopo la crescita degli ultimi anni, possibile in parte proprio grazie all’impatto degli incentivi e dello sblocco dei cantieri.

ANDAMENTO
Partiamo dalla soddisfazione per il portafoglio ordini, il dato più eclatante: più di 9 aziende su 10 (93 per cento) lo ritengono adeguato alla loro sostenibilità finanziaria. La domanda, dunque, c’è ed è alta, ma rispetto alle ultime rilevazioni, solo una piccola quota (13 per cento) ha dovuto rinunciare a lavori per eccesso di richieste (erano il 95 per cento a gennaio 2023). Gli imprenditori, infatti, sono corsi ai ripari con successo, puntando soprattutto sugli investimenti necessari per migliorare la capacità produttiva e sull’assunzione di nuovo personale (entrambi 47 per cento). In generale, gli incentivi e lo sblocco dei cantieri (entrambi al 59 per cento) sono considerati decisivi per la crescita del settore nell’era post “Covid”. Il secondo, in particolare, ha guadagnato circa 30 punti percentuali rispetto al precedente Osservatorio Saie di gennaio e potrebbe aumentare ancora nei prossimi mesi se il Superbonus dovesse essere modificato.

Guardando l’andamento economico, più di 6 aziende su 10 (64 per cento) si dichiarano complessivamente soddisfatte da come sta andando la propria azienda, con il 48 per cento del campione che può vantare un aumento dei ricavi. Un dato, questo, in linea con le aspettative di crescita del fatturato entro fine anno (51 per cento). Se si considerano invece i prossimi tre anni, il 57 per cento delle imprese prevede uno sviluppo del settore. Restando nel presente, la stessa percentuale si ritiene fiduciosa rispetto allo scenario generale, nonostante alcune criticità socioeconomiche particolarmente percepite dal settore come l’aumento del costo del lavoro (65 per cento) e dell’inflazione (57 per cento).

In seguito all’ondata di inflazione e al conseguente aumento del costo della vita, il 46 per cento delle aziende è ricorsa ad un aumento degli stipendi dei propri dipendenti, un dato in netto rialzo rispetto a gennaio (era il 24 per cento). Gli investimenti delle imprese non si esprimono solo in termini economici, ma anche attraverso altri aspetti fondamentali come la formazione e il rafforzamento delle competenze interne. Su questo fronte, circa 7 aziende su 10 (72 per cento) si considerano soddisfatte dal livello di competenze del proprio personale. Altri aspetti fondamentali sono gli investimenti in tecnologia e sostenibilità. Nel primo caso, quasi la totalità delle aziende a campione ha previsto negli ultimi mesi misure di potenziamento della sicurezza informatica e della connettività (rispettivamente l’85 per cento e 82 per cento).

Nel secondo, invece, sono soprattutto due le azioni concrete che gli operatori del comparto stanno intraprendendo: l’utilizzo di dispositivi a basso consumo energetico (78 per cento) e l’installazione di impianti di produzione d’energia derivante da fonti rinnovabili (78 per cento). In vista di un’ulteriore crescita futura, gli imprenditori guardano soprattutto all’allargamento della propria rete di contatti, al conseguente accrescimento della visibilità aziendale (rispettivamente 82 per cento e 80 per cento) e, infine, al miglioramento delle conoscenze in materia di tecnologie e innovazioni emergenti (46 per cento). Tutti elementi che rappresentano il cuore di Saie Bari. 

Come emerge dai dati del nostro Osservatorio, la filiera sta vivendo una fase molto positiva. Le imprese sono generalmente soddisfatte, gli stipendi aumentano e il ruolo del settore in Italia è sempre più di primo piano ha affermato Emilio Bianchi, Direttore di Saie – Gli incentivi, oltre che la realizzazione di nuove infrastrutture e la ristrutturazione dell’esistente in chiave green rappresentano occasioni imperdibili di sviluppo per il comparto. Il futuro della filiera e del Paese passa anche da qui. Saie Bari, in programma dal 19 al 21 ottobre, sarà il luogo in cui le imprese potranno approfondire questi temi, stimolandosi sinergicamente attraverso l’esposizione e momenti di formazione, informazione e confronto anche con la politica, le istituzioni e le principali associazioni di categoria. La scelta di Bari non è casuale: il capoluogo pugliese è tra le città del Sud maggiormente in grado di accogliere e attirare tante eccellenze del comparto. La fiera sarà un punto di ritrovo e connessione per il tessuto produttivo legato all’edilizia del Centro e del Sud. Una manifestazione che ha avuto un grande successo nel 2019 e nel 2021 e che ogni anno si alterna in modo strategico con Saie Bologna per permettere agli operatori di tutta Italia di avere la giusta visibilità e potersi costantemente aggiornare sui temi più caldi”.

Costruzioni: impatto positivo degli incentivi ultima modifica: 2023-08-28T12:11:06+00:00 da Francesco Inverso