Negli ultimi mesi è emerso un tema che ha generato non poche preoccupazioni in tutto il mondo del mobile: stiamo parlando della stabilità dei mobili contenitori e delle prescrizioni legislative che sono state recentemente introdotte negli Stati Uniti; provvedimenti introdotti peraltro a ragione veduta, dal momento che si valuta sia proprio la criticità riguardante la stabilità di determinati arredi a essere una delle più frequenti cause di incidente fra le mura domestiche.
Come infatti riportato nell’Us Federal Register (Vol. 87 No 226 Nov 2022) durante il periodo compreso fra il gennaio 2000 e l’aprile 2022 nei soli Stati Uniti si sono verificati più di 230 incidenti domestici fatali, causati direttamente o indirettamente dal ribaltamento di mobili contenitori; di questi quasi 200 hanno coinvolto bambini. Numeri assolutamente drammatici, a cui si devono aggiungere i dati relativi a moltissimi altri incidenti, fortunatamente meno gravi, ma che purtroppo vedono sempre coinvolti nella stragrande maggioranza dei casi (oltre il 70 per cento) bambine e bambini.
Numeri che fanno riflettere e che sono ovviamente considerati inaccettabili dalle autorità governative americane, che hanno pertanto predisposto un percorso legislativo finalizzato ad assicurare che i mobili siano ancora più sicuri, eliminando o quantomeno riducendo le cause che portano al loro ribaltamento negli ambienti domestici.
L’attività è stata coordinata dalla CPSC-Consumer Product Safety Commission, l’agenzia federale americana che si occupa della sicurezza dei prodotti al consumo avviando anche precise analisi per valutare l’esistenza di potenziali pericoli causati o connessi all’uso dei diversi prodotti. Una attività che prevede anche l’emanazione di standard tecnici obbligatori, l’informazione e l’educazione sia dei produttori che dei consumatori finali oltre ad altre iniziative che possono arrivare fino al ritiro dal mercato di prodotti non conformi.
La commissione CPSC ha dunque iniziato a indagare sulle specifiche cause che hanno determinato o comunque favorito il ribaltamento di mobili contenitori, considerando innanzitutto la norma tecnica in vigore negli Stati Uniti, ovvero la ASTM F2054-19.
Oltre alla norma americana, la Consumer Product Safety Commission ha anche considerato il panorama normativo esistente su questo tema a livello mondiale, includendo un’analisi delle norme europee EN 14749, ISO 7171 e valutando con la dovuta attenzione l’esperienza australiana.
Nessuna delle norme esaminate è stata tuttavia considerata adeguata per prevenire gli incidenti verificatesi nel mercato americano.
Dopo questa analisi iniziale, la commissione CPSC ha dunque stabilito di dover necessariamente adottare un nuovo, proprio metodo per rispondere alle esigenze di sicurezza espresse dalle autorità governative americane.
Nel 2022 nel Federal Register americano è stata pubblicata la “Final rule 16 CFR 1261”, che raccoglie le indicazioni sugli standard di sicurezza da considerare obbligatori per quei mobili e arredi che rientrano nella definizione CSU-Clothing Storage Units. Lo scopo del provvedimento è ovviamente quello di ridurre, se non eliminare, i rischi derivanti dal ribaltamento dei mobili grazie al rispetto di determinati requisiti verificabili mediante prove di laboratorio e resi evidenti all’utente finale tramite una apposita etichettatura. Su questo primo documento si è aperto un confronto costruttivo con l’associazione dei produttori americani di mobili (AHFA-American Home Furnishing Alliance), che ha portato a valutare i suoi effetti sui prodotti in commercio e sulla sua effettiva efficacia.
In parallelo a quanto portato avanti dalla CPSC esisteva tuttavia una seconda iniziativa, denominata a livello legislativo STURDY Act (Stop Tip-overs of Unstable, Risky Dressers on Youth Act). Questo studio ha ritenuto di mantenere valida la “vecchia” norma esistente, la ASTM F2057, verificando tuttavia la possibilità di un suo aggiornamento per rispondere alle esigenze di sicurezza espresse dalle autorità americane. I produttori parte della American Home Furnishing Alliance si sono immediatamente detti più favorevoli a questo secondo iter, un confronto che ha portato a un compromesso fra i due dettati normativi.
Il passaggio fondamentale è stato l’esame della CPSC-Consumer Product Safety Commission sulla nuova versione della norma ASTM F2057-23, che ha portato a stabilire che la stessa soddisfa i requisiti di sicurezza ed è dunque il nuovo punto di riferimento obbligatorio per i mobili contenitori di abiti e vestiti. Le prescrizioni contenute nella norma ASTM aggiornata sono dunque obbligatorie per i mobili prodotti dal 1° settembre 2023 e destinati al mercato USA.
La norma specifica di verificare la stabilità dei mobili di cui si occupa ottemperando a una serie di test: prova di stabilità per simulare il carico nel mobile; prova di stabilità per simulare una forza orizzontale dinamica, prova di stabilità per simulare l’uso da parte di un bambino di un mobile collocato su un tappeto, prova dell’interlock (meccanismo che consente l’apertura di un solo cassetto alla volta), prova dei sistemi anti ribaltamento (ASTM 3096, standard anch’esso aggiornato nel 2023).
Vale certamente la pena di ricordare che la norma ASTM F2057-23 si applica a mobili contenitori “indipendenti” per indumenti, compresi comò, cassettiere, armadi guardaroba con cassetti e/o ante che abbiano le seguenti caratteristiche: altezza del mobile ≥ 68,6 cm; peso ≥ 13,6 kg; volume caricabile ≥ 90,6 dm3. Non sono invece incluse librerie, mobili per ufficio, mobili per sala da pranzo, armadi per gioielli, cassetti sotto-letto, mobili porta biancheria da lavare, mobili il cui uso non è previsto per la camera da letto, mobili incassati a muro.