Ridurre l’impronta di CO2 e farlo nel modo più rapido e sostenibile possibile: questo è l’obiettivo dichiarato di Tsubaki Kabelschlepp, il noto produttore di catene portacavi. Un obiettivo che viene perseguito già da tempo e sta seguendo un percorso particolarmente fruttuoso (e virtuoso), con una considerevole riduzione delle emissioni.
L’azienda, infatti, ha ridotto le sue emissioni fra il 2018 e il 2022 del 20 per cento nella categoria Scope 1 (emissioni dirette, ndr.) e del 100 per cento nello Scope 2 (emissioni indirette, ndr.). La riduzione totale per le due categorie ammonta al 79 per cento per lo stesso lasso di tempo, che si traduce – nel concreto – a un risparmio di CO2 di 1.138 tonnellate.
A questo risultato – come ci ha confermato l’azienda – ha contribuito in larga misura il passaggio da energia elettrica “grigia” a quella “green” all’inizio del 2022. Questa misura ha avuto come conseguenza una riduzione di emissioni CO2 di 1.035 tonnellate. Ma anche il consumo di energia annuale stesso è sceso del 13,7 per cento nel periodo di riferimento. Le emissioni da combustione di gas e carburante si sono ridotte del 20,8 per cento rispetto al 2018. Ampie aree di intervento nello Scope 3 (tutte le altre emissioni che sorgono lungo la filiera, ndr.) sono già state evidenziate e integrate nell’attuale bilancio della sede.
“Il nostro obiettivo – ha spiegato Henning Preis, presidente e ceo di Tsubaki Kabelschlepp – è raggiungere la neutralità climatica essenzialmente prima del 2045. Consideriamo la sostenibilità nel commercio e nell’economia come una responsabilità imprenditoriale e sociale. Perciò abbiamo dato vita già da alcuni anni alle nostre iniziative sostenibili”.
E per raggiungere gli obiettivi in fatto di sostenibilità, l’azienda ha cominciato determinando i bilanci CO2 riferiti al prodotto, processi e al luogo della sede.
“Sulla base dei dati già acquisiti è stato possibile individuare potenziali di risparmio e definire misure orientate agli obiettivi. Nel frattempo i primi progetti di sostenibilità sono stati completati. Ad esempio il calore residuo proveniente dai compressori e dalle macchine per lo stampaggio ad iniezione vengono sfruttati a supporto del riscaldamento nell’ala amministrativa e il preriscaldamento per le vasche di condizionamento”, ci ha spiegato l’azienda. Tutto ciò ha consentito risparmi nel consumo di gas di oltre l’80 per cento nel periodo primaverile e autunnale.
La sostituzione di lampade fluorescenti con 214 barre luminose a LED nell’area di montaggio ha inoltre abbassato il consumo di corrente. “Oggi un terzo delle macchine a stampaggio a iniezione installate lavorano con frequenza controllata, contribuendo a ridurre sino al 50 per cento il consumo di energia. Nei prossimi anni tutte le macchine per stampaggio a iniezione convenzionali verranno sostituite con modelli ad ottimizzazione energetica”.
“Nella sede di Wenden e presso le filiali con quote di produzione ridurremo nei prossimi anni la produzione di CO2 in modo significativo – conclude Henning Preis – confrontando l’anno di riferimento 2018 vogliamo raggiungere con le misure implementate e programmate una riduzione del 25 per cento già entro il 2025”.