“La parola d’ordine di Fapil per il futuro? Flessibilità”

Non solo utensili, ma anche tecnologia, innovazione, sostenibilità… Temi di oggi e di domani che abbiamo approfondito con Giampaolo Pesenti, titolare di Fapil.

In un mondo che continua a cambiare ed evolversi nei materiali, nelle tecniche, nell’approccio al lavoro, diventato sempre più digitale e frenetico, è necessario trovare dei punti fissi per poter fare un quadro di quello che stiamo vivendo. E – almeno per quanto riguarda il mondo degli utensili Fapil – l’azienda di Zogno, a pochi chilometri da Bergamo, specializzata proprio nella realizzazione di questi ultimi – è un caposaldo. 65 anni (quasi) alle spalle, una storia legata a doppio filo con quella della famiglia Pesenti che l’ha fondata, portata avanti e oggi, nel 2024, la sta proiettando verso il futuro, verso un mondo nuovo, in una realtà che – in particolar modo negli ultimi 5 anni, tra covid e tutto ciò che ne è seguito e conseguito e che tutti conosciamo – continua a mettere alla prova le persone e le aziende. Per raccontarvi Fapil e darvi un quadro preciso sul settore abbiamo intervistato Giampaolo Pesenti, il titolare dell’azienda bergamasca.

Giampaolo Pesenti

Sicuramente abbiamo vissuto una stagione molto positiva – ci racconta Giampaolo Pesenti proprio a riguardo dell’ultimo quinquennio – in particolar modo nel 2021 e 2022. La ripresa post pandemia è stata significativa, rapida e frutto anche delle politiche messe in campo dalle istituzioni, incentivi, superbonus. Numeri sicuramente importanti ed evidentemente “straordinari” che hanno dovuto per forza di cose lasciare spazio a una fase di assestamento, con un calo che è fisiologico, soprattutto alla luce delle tante incertezze e dubbi che stiamo attraversando a livello “geopolitico”: dal conflitto Russo-Ucraino al Medio Oriente, dalla crisi energetica all’aumento dei prezzi. Questioni che hanno lasciato e stanno lasciando tuttora un segno.
Anche in Fapil
– prosegue Giampaolo Pesenti – abbiamo vissuto una forte crescita nello scorso triennio, con percentuali a doppia cifra, e adesso stiamo attraversando una fase di contrazione. Dati alla mano, rispetto allo scorso anno stiamo registrando una flessione compresa tra il 5 e il 10 per cento. Su questo sicuramente sta pesando molto il rallentamento subito dal mercato dell’automobile – che in Italia è sempre trainante e che ovviamente ci coinvolge in quanto produttori di utensili – e del legno, soprattutto per quanto riguarda i produttori di macchine”.

Come si affronta un tempo incerto?
Con la flessibilità, con una struttura in grado di assestarsi e cambiare in base al periodo e alle richieste. Oggi Fapil sta guardando al futuro e andiamo incontro a un piccolo cambio generazionale. Non perché siamo “anziani”, non mi fraintenda, ma perché alcune figure chiave nel nostro organico dovranno lasciare. E noi non vogliamo farci trovare impreparati. Abbiamo investito e continuiamo a investire sui giovani e siamo convinti che il mix tra esperienza e freschezza possa portare anche nuove idee e una continuità, soprattutto in vista della ripresa. Perché una ripresa ci sarà: in fondo il mercato è una montagna russa e noi lo conosciamo bene”.

Abbiamo parlato di “numeri”, a livello di prodotti e tecnologia invece com’è andata?
A livello di prodotto posso dire che siamo soddisfatti dei feedback che ci ha dato il mercato, delle tante richieste. Non abbiamo mai smesso di investire in tecnologia e nella ricerca e questo sicuramente ci mette nelle condizioni di poter rispondere alle esigenze del mercato e dei nostri clienti. Non è semplice, perché negli anni le richieste sono diventate più articolate: se una volta, fino a una decina di anni fa, il 50 per cento del lavoro si basava su tecnologie standard, oggi questi numeri sono totalmente diversi ed è “il vestito su misura” che traina la produzione, occupando quasi l’ottanta per cento del nostro lavoro. Come è facile immaginare, non lavorando più spiccatamente su soluzioni standard siamo più soggetti all’andamento del mercato. Ma siamo preparati”.

Tra i corridoi dell’ultima Xylexpo e visitando le tante realtà di questo settore la parola più pronunciata che stiamo sentendo è multimaterialità. Un concetto trainante anche per Fapil quindi?
“Diciamo che per un produttore di utensili la multimaterialità è qualcosa che si vive quotidianamente da anni, producendo e sviluppando prodotti che vanno poi
a lavorare i materiali più diversi, dal legno massello alla fibra di carbone, per passare in rassegna tutte le sfaccettature che ci sono all’interno di questa gamma di prodotti dal più naturale al più sintetico.
Lo viviamo da sempre, come dicevo, e già da qualche anno facciamo una produzione per lavorare prodotti compositi, grazie allo stretto contatto e alla vicinanza con aziende che lavorano materiali differenti tra loro. In questo contesto, sono proprio i nostri clienti che ci spingono a guardare il mercato di a 360 gradi, non “fermandoci” a un materiale, ma vagliando ogni strada e lavorando su diversi fronti.
Un impegno importante per un’azienda con dimensioni come la nostra. Questo ci spinge ad adattarci e continuare a impegnarci per poter offrire il miglior prodotto possibile. La qualità del nostro lavoro è la ragione per la quale siamo, dopo 65 anni, ancora sul mercato.
Quali saranno le prossime scelte in questo senso? Continuare a spingere, oltre che sul legno, sui materiali compositi, che consentono di allargare gli orizzonti e poterci proporre in più settori. Occorrerà e un cambio di mentalità e di passo nel proporsi in modo diverso rispetto al passato, far recepire la nostra lunga esperienza in questi campi. Stiamo investendo molto in questa direzione, ma siamo sicuri che raggiungeremo i nostri obiettivi. In fondo produrre utensili di buona qualità e avere una buona ingegnerizzazione hanno fatto e faranno sempre parte del nostro Dna”.

Quest’anno Fapil compie 65 anni, un compleanno importante per un’azienda, perché riuscire in un mondo così competitivo a essere sempre presenti sul mercato è un traguardo…
Un traguardo, ma anche un punto di partenza per il futuro. Se siamo arrivati a festeggiare questo compleanno lo dobbiamo al nostro impegno, in particolar modo dei miei fratelli, Giuseppe e Sara, perché insieme abbiamo saputo continuare l’attività di nostro padre, che ha dato il via a questa avventura nel 1959, in un mondo diverso che – da allora – ha vissuto tante stagioni di cambiamenti. Vede, il mondo dell’utensile non resta mai uguale a se stesso, ma vive in un lento e costante mutamento. Abbiamo cominciato con alcuni tipi di materiali e lavorazioni, a cui corrispondevano alcuni utensili, poi tutto è cambiato. Cambia la tecnologia, cambia l’approccio al lavoro, cambiano i materiali e cambiano gli utensili. All’inizio alcune scelte sembravano una scommessa, ma poi sono diventati la quotidianità, così abbiamo lavorato sulle loro evoluzioni, ne abbiamo migliorato sempre di più le prestazioni e i livelli di lavorazioni che si riescono a fare con questi materiali. il progredire della tecnologia, sia nella produzione che nell’utilizzo, ha inoltre permesso di ottenere dei risultati e degli incrementi produttivi per chi utilizza l’utensile che inizialmente non sembravano possibili.
Per farle un esempio concreto, negli ultimi cinque anni si è lavorato tanto sulla durabilità e su alcuni tipi di utensili che consentono di avere performance differenti, lavorando sulle caratteristiche di ogni utensili per ottimizzarlo al materiale su cui deve essere utilizzato. Una volta si era, mi conceda il termine, più generalisti, si cercava di adattare quello che si aveva. Oggi ci si rende conto maggiormente che è fondamentale saper “essere speciali” e realizzare soluzioni su misura per ogni necessità. Come le dicevo, non è più il tempo dello standard. Almeno non per noi…”.

Continuare a lavorare su soluzioni speciali, sempre diverse e studiate ad hoc ci permette di continuare a innovare, a ragionare sul futuro, sulle evoluzioni delle nostre tecnologie”, prosegue Giampaolo Pesenti. “Per citarle un esempio, in questo momento stiamo continuando a lavorare su utensili che abbiano degli inserti intercambiabili per le lavorazioni di sgrossatura a spirale. Inserti con diametri molto ridotti, contenuti e compatti, che – devo essere onesto – ci stanno dando parecchie soddisfazioni e per i quali continuiamo ad avere richieste.
Questa, mi conceda il termina, è la nostra nicchia. Prodotti speciali, studiati appositamente e che mostrano il know-how che abbiamo accumulato in questi anni.

Negli ultimi due anni – aggiunge – abbiamo sviluppato ancora di più prodotti che per le costruzioni green, come case, tetti e travi in legno, e abbiamo fatto produzioni abbastanza importanti di alcuni prodotti venduti anche all’estero, anche oltreoceano, dove facciamo prodotti veramente “particolari”, con valori e richieste importanti.
Questo sforzo in ottica green ci consente di guardare con ottimismo al futuro, consapevoli che gli investimenti in tal senso saranno molto, visto anche il percorso intrapreso per ridurre l’impatto ambientale entro il 2030.
Non solo, noi produciamo utensili per settori più vari, come quelli delle materie plastiche e dei materiali compositi, dove si realizzano prodotti più di nicchia per la costruzione dei componenti, tra le altre, di pale eoliche o parti di automobili, che richiederanno sempre uno studio importante delle tecnologie green”.

Che cosa si aspetta per il futuro di Fapil e quali saranno le vostre “keyword”?
Non è una domanda semplice, perché non è semplice fare previsioni, vista la situazione incerta che si sta vivendo. Sinceramente, credo che nel prossimo futuro dovremo abituarci a vivere e lavorare tra gli altri e i bassi. Sarà ancor più fondamentale rispetto al passato saper cogliere le opportunità che si presentano nei momenti positivi, cercando di migliorarsi nei periodi più sfidanti. In quest’ottica, le parole chiave penso siano tre: visione, performance e produttività.
In una fase così complessa e altalenante sarà fondamentale avere una visione “equilibrata”, che riesca a mediare tra i tanti cambiamenti e le tendenze. Sarà importante riuscire a saper cogliere i segnali del mercato, i trend che vedremo nei prossimi anni. In primis la sostenibilità, che sta diventando sempre più importante e ricercata in qualunque settore, ma che non potrà mai essere svincolata dalle performances dei prodotti. Per questo ogni nuova soluzione dovrà essere green, ma allo stesso tempo garantire la medesima qualità nella lavorazione. E poi la produttività. Un concetto che ogni azienda ha ben presente e ricerca costantemente, specialmente in una fase in cui si tende a essere meno aperti agli investimenti e serve ottimizzare ogni processo, i tempi e i costi che ne derivano. Umani, economici o energetici che siano
”.

A cura di Francesco Inverso
fapil.it

“La parola d’ordine di Fapil per il futuro? Flessibilità” ultima modifica: 2024-10-08T12:48:46+00:00 da Francesco Inverso