Digitalizzazione e sostenibilità sono le parole chiave della strategia di Scm Group, il colosso riminese specializzato in tecnologie e servizi per la lavorazione del legno e di altri materiali. E per comprendere al meglio come si declinano abbiamo intervistato – in rigoroso ordine alfabetico – Alessandra Benedetti ed Eloisa Carlini, direttrici rispettivamente delle funzioni Digital Transformation&Business Remodeling e Qualità e Sostenibilità.
“Digitalizzazione e sostenibilità non sono due concetti isolati. Sono due facce della stessa medaglia, due meccanismi che lavorano sinergicamente e si intrecciano come le eliche del Dna per sviluppare e creare nuovi modelli di business che ci guidano nella nuova industria 5.0”.
Per parlare delle scelte di Scm Group, il colosso riminese specializzato in soluzioni per la lavorazione del legno e di altri materiali, abbiamo deciso di partire da queste parole di Alessandra Benedetti, Digital Transformation and Business Remodeling Director, che – a nostro parere – mettono bene in evidenza il percorso che sta seguendo il gruppo. Sostenibilità e digitalizzazione sono parole che confluiscono nel nuovo progetto Digital Control Room.
“Oggi abbiamo oltre 3mila macchine connesse al nostro sistema IoT Maestro connect”, ci spiega Alessandra Benedetti. “Tutte le nuove macchine sono “Future Ready”, connesse e pronte a “dialogare”. Per fare una similitudine, le macchine sono come le terminazioni nervose di SCM in loco dai nostri clienti, ci consentono di raccogliere e analizzare dati, per offrire un servizio ancora più efficiente e di mantenere una relazione, un filo rosso che ci lega ai nostri clienti, per tutto il ciclo di vita della macchina. A livello pratico è un grande vantaggio, sia per quanto riguarda l’installazione e l’assistenza ordinaria, on effetti non solo sull’installazione, l’assistenza ordinaria della macchina, ma anche su servizi di manutenzione preventiva e advisory finalizzati ad aumentare la produttività dell’asset. Grazie agli algoritmi e all’intelligenza artificiale, oltre alle profonde competenze del nostro team, riusciamo a monitorare e valutare il flusso dei dati, in modo da rendere sempre più efficienti le nostre soluzioni”.
Come si declina la sostenibilità in Scm Group?
“La sostenibilità – ci spiega Eloisa Carlini, Quality and Sustainability Director del gruppo – coinvolge tutte le aree aziendali e si estende agli stakeholder, che assumono un ruolo sempre più centrale. Parlando di sostenibilità, ci riferiamo a iniziative già implementate che abbracciano i tre pilastri principali: sociale, ambientale e di business. Per quanto riguarda la sostenibilità sociale, uno dei valori fondamentali del gruppo è da sempre il focus sulle persone. Questo valore va oltre le singole direttive dell’Unione Europea e si traduce nel rispetto della persona, nell’attrazione e nella valorizzazione dei talenti, nell’incremento delle competenze, nella valutazione delle performance, nello sviluppo del potenziale e nel coaching di supporto per chi assume nuove responsabilità. Attraverso il nostro Campus aziendale ci impegniamo nella formazione tecnica e manageriale, con percorsi specifici, come quello sulla digitalizzazione avviato alcuni anni fa, che è stato svolto in parte in sede e in parte on line per i nostri collaboratori operativi nelle altre sedi in Italia e all’estero. Complessivamente, eroghiamo oltre 200mila ore di formazione all’anno, compresa quella “on the job”, con investimenti di milioni di euro.
A livello pratico, realizziamo iniziative per il benessere fisico e psicologico del personale, miglioriamo gli ambienti di lavoro sia nei building esistenti che nei nuovi edifici costruiti secondo standard avanzati, investiamo in modo significativo per ridurre i consumi energetici degli stabilimenti e aumentare la percentuale di fonti rinnovabili. Siamo orientati a soluzioni strutturali piuttosto che al semplice acquisto di certificati, puntiamo quindi su interventi impiantistici. Questo percorso di sostenibilità coinvolge anche gli imballaggi delle nostre macchine e componenti, contribuendo così all’intero ciclo di vita del prodotto in ottica di riduzione dell’impatto ambientale. Per quanto riguarda la sostenibilità del business, la nostra vision di gruppo è diventare partner dei nostri clienti lungo tutto il ciclo di vita della macchina“.
Passi importanti che vanno dall’industria 4.0 alla 5.0. Ingegner Carlini, quali sono le grandi differenze in tema di sostenibilità?
“La grande differenza tra industria 4.0 e 5.0 riguarda i consumi. Sarà possibile accedere ai finanziamenti dell’industria 5.0 solo se le macchine installate garantiscono una riduzione dei consumi energetici necessari per fabbricare il singolo pezzo, incrementandone la produttività. La direttiva non è stata di semplice comprensione, ma siamo in grado di offrire ai nostri clienti un supporto importante per riuscire a soddisfare i parametri della normativa attraverso i nostri prodotti. Per farlo siamo intervenuti sulle nostre tecnologie per ridurre i consumi, mettendo a disposizione dei nostri clienti un kit completo in grado di ottimizzare soprattutto le fasi di non lavoro, riducendo l’assorbimento energetico e minimizzando poi gli scarti. Con la cooperazione del nostro team specializzato nella digitalizzazione, per esempio, abbiamo potuto inserire anche dei sensori in grado di verificare gli effettivi consumi real time della macchina, dato che per soddisfare la direttiva è fondamentale poter dimostrare il risparmio energetico ottenuto nei cinque anni successivi all’installazione della macchina. In questo contesto siamo partner tecnologici, a supporto concreto e diretto per i nostri clienti”.
“Come dicevo e come ha ben esemplificato Eloisa, sostenibilità e digitalizzazione si intrecciano”, aggiunge Alessandra Benedetti. “E nell’ottica “green” abbiamo lavorato particolarmente sull’energy monitoring, la capacità di visualizzare i consumi energetici della macchina per guidare il cliente nell’adozione di soluzioni e strategie che permettano di risparmiare nella produzione dei pezzi, ottenendo grazie alla Digital Control Room informazioni e feedback su come si possa migliorare il prodotto in una logica di risparmio energetico, soprattutto in ottica Industria 5.0. Inoltre, grazie al monitoraggio costante, abbiamo ottimizzato la manutenzione delle macchine, limitando gli interventi, solo quando serve, evitando manutenzioni periodiche casuali, ma riconoscendo elementi di criticità, irrobustendo le parti e lavorando sul miglioramento delle soluzioni insieme al cliente.
A livello di formazione e preparazione tecnica, abbiamo realizzato una “solutions library”, che capitalizza il know-how di 70 anni di storia, raggruppa i documenti e mette a disposizione dei nostri operatori quanto può rendersi necessario per la gestione quotidiana operativa della macchina, stimolando sempre una cultura dell’apprendimento continuo, che condivide conoscenza ed è a disposizione di chi lavora con noi e dei nostri clienti, per permettere loro di aumentare la produttività della macchina.
A livello economico SCM ha ulteriormente migliorato, come ha detto Eloisa, la servitizzazione, seguendo il motto “to make you even more productive”, non fornendo “solo” l’asset, ma anche il software, la consulenza e la formazione, rivestendo un ruolo diverso ed evolvendo come azienda in quelle che sono le nostre caratteristiche e competenze, non più solo tecniche, ma anche e sempre più relazionali”.
“La sostenibilità è certamente un vantaggio produttivo – commenta Alessandra Benedetti – mi piace pensare che questo percorso non è solamente il risultato delle direttive europee, ma riflette anche un percorso di crescita più ampio che abbiamo fatto, non solo come azienda SCM, ma anche come persone. Un percorso di progressiva presa di coscienza di questi temi, che cambieranno negli anni a venire l’impatto sull’industria e – più in generale – sulla vita”.
“È richiesto – conclude Eloisa Carlini – un approccio diverso al cambiamento. La mia speranza è che l’impegno verso un mondo più sostenibile non derivi solo da direttive e regolamenti ma da una sempre più forte e diffusa responsabilità e consapevolezza del prezioso contributo di ciascuno di noi. I valori di Scm Group, le persone, l’attaccamento al territorio, il contributo che si può dare al territorio con gli stakeholders. Spero che si vada sempre di più in questa direzione”.