Se non avete avuto il piacere di conoscerlo di persona, di fare quattro chiacchiere con Mario Albricci dovete cercare di porvi rimedio. Noi ne abbiamo avuto modo in occasione del quarantesimo anniversario della sua attività di rivenditore di tecnologie per il mondo del legno e del mobile…
“Quando parti non sai mai dove potresti arrivare e devo dire che vedere cosa è oggi Albricci srl è una gran bella soddisfazione”. Sono le prime parole di Mario Albricci che incontriamo nella nuova sede della azienda che ha fondato quarant’anni fa, un punto di riferimento per chi lavora il legno in Brianza e non solo. Un incontro frizzante, divertente, illuminante, perchè il signor Albricci, classe 1954, è innanzitutto uomo di valori e da raccontare ne ha davvero tante anche limitandoci alla sua sola vita professionale, perchè scrivere di tutto quello che ha fatto e che farà richiederebbe un numero monografico della nostra rivista!
Ha iniziato come istruttore di nuoto per poi decidere di investire tutti i suoi averi in quella che oggi si definirebbe una cartolibreria che però vende anche articoli sportivi. E così, fra libri e costumi da bagno, inizia una strada che lo porterà a quella che forse è la sua vocazione più forte, anche se non ci meraviglierebbe trovarlo fra qualche anno impegnato in qualcosa di diverso: un suo ex collega istruttore di nuoto gli fa sapere che c’è un’azienda di Bergamo, la Sala F.lli, che cerca un rappresentante. “Devo dire che non ero molto attratto dalla cosa: ho sempre avuto una certa facilità nelle relazioni, ma l’idea di mettermi a vendere attrezzature per il legno proprio non mi interessava e dissi di no. Il mio amico, però, aveva già fissato un appuntamento con loro: sentii di dover onorare questo impegno, ci andai e il lunedì dopo – ricordo che era il 16 marzo 1981 – ero già in pista!”.
Una strada intrapresa per caso ma che non manca di dargli soddisfazioni concrete. Ed è sempre per caso che, dopo qualche anno, nasce il “progetto Albricci srl”: a Interbimall – come si chiamava allora Xylexpo, la biennale delle tecnologie per il legno che si svolge ogni due anni a Milano – incontra un compagno di scuola che coinvolge nel suo lavoro di rappresentante. È la scintilla che accende il fuoco, un fuoco che sarà alimentato, sempre casualmente, dalla decisione di lasciare Sala F.lli per Altendorf e di aprire la sua prima ditta individuale.
“Mi è sempre piaciuto sentirmi, essere diverso dagli altri”, ci dice. “Non una scelta, ma una necessità, un bisogno quasi fisico. Una condizione che mi ha guidato anche nel lavoro: quando visito un cliente cerco di capire chi è, quali sono le sue esigenze e le sue aspettative per proporgli la soluzione più adatta, non ciò che a me in quel momento converrebbe vendere. Questo è il pilastro più importante sul quale io e le tante persone che in questi anni hanno collaborato con me abbiamo costruito la Albricci, ricercando sempre nuovi partner che potessero darci qualcosa in più, perchè ogni giorno dobbiamo tutti fare qualcosa di più e di meglio rispetto al giorno prima, altrimenti…
Sono stato fra i primi a credere nella tecnologia laser o a vendere software, vent’anni fa, una attività in cui abbiamo creduto così fortemente da arrivare – nel 2018 – a creare Academy srl , una società indipendente che oggi occupa tredici persone ed è partner anche di imprese che non sono nostre clienti, rivenditori che hanno trovato in questa realtà un valido aiuto in un tema così complesso e troppo spesso sottovalutato che va dalle piattaforme “cad-cam” ai sistemi gestionali, dall’hardware alla sicurezza informatica”.
Come mai avete scelto di costituire una società ad hoc?
“Se si vuole essere performanti bisogna operare con strutture e persone fortemente specializzate all’interno di realtà che abbiano obbiettivi chiari e definiti. Un principio che abbiamo seguito anche a fine 2023, quando abbiamo costituito la Al Service srl, una società che si occupa esclusivamente di manutenzione e post vendita che conta sul lavoro di una quindicina di persone ed è in rapido sviluppo, perchè c’è sempre un gran bisogno di tecnici capaci. Vede, abbiamo sempre guardato più alle esigenze del mercato che a ciò che noi avremmo voluto o desiderato… poco fa ho accennato all’hardware: ebbene, siamo arrivati ad assemblare computer che rispondano alle esigenze del cliente, che siano adatti al software che loro hanno scelto, che dialoghino in modo ottimale con le macchine. E questo non è che uno dei fattori che riteniamo facciano la differenza, che dimostrano il nostro impegno nel costruire relazioni che abbiano motivo di essere profonde e durature…”.
… in un settore che negli ultimi quarant’anni si è profondamente trasformato…
“La domanda di tecnologie per il legno non è certo quella degli anni Novanta, ma Albricci è stata capace di consolidare il proprio ruolo, creando quelle relazioni di cui le parlavo poco fa e una fidelizzazione del cliente che credo pochi altri possano vantare, partendo da quelli che a mio avviso sono capacità e valori insostituibili: saper comprendere le persone che si hanno davanti, fare il possibile per dare loro risposte efficaci e coerenti, cercare di arrivare sempre un momento prima degli altri, avere una visione precisa.
Non solo: lavorare molto e con impegno, sapendo che per poter chiedere bisogna prima dare e che i soldi sono solo una conseguenza di ciò che facciamo, uno strumento di lavoro e non possono essere il fine ultimo.
In questi quarant’anni vendere una macchina o un impianto per noi ha sempre significato mettere l’ultima parola a un progetto, completare un discorso condiviso con il cliente, grazie anche al fatto di avere sempre avuto bravissimi tecnici al nostro interno”.
E oggi festeggiate anche questa nuova sede, che avete inaugurato a fine 2023…
“Verissimo. Avevamo bisogno di presentarci in modo diverso, di permettere a chi viene a trovarci di capire immediatamente chi siamo, quali sono i nostri valori e soprattutto di avere spazi adeguati per le tante cose che facciamo ogni giorno.
Vede, non ho tempo per stancarmi e ho sempre fatto e continuo a fare molte cose… continuo a nuotare, faccio parte di enti e associazioni che operano nel territorio e tutto questo ha contribuito a fare di me ciò che sono oggi, stimoli e valori che ho trasmesso a quanti lavorano con me e sono oggi le ossa e i muscoli della Albricci srl. Ho sempre creduto in valori precisi, i veri pilastri di tutto ciò che facciamo: l’amore, la libertà, la bellezza, la felicità, la giustizia e l’integrità, la gratitudine, la responsabilità. Vendere una macchina non è solo una questione tecnica o economica, ma una reponsabilità che ti assumi e di cui devi essere cosciente. Senza dimenticare la passione, l’empatia, la collaborazione, il ricercare sempre come creare sinergie che diano valore a tutti, perchè non si può pensare sempre e solo al proprio tornaconto. Ecco, Albricci è anche tutto questo: una realtà fatta di uomini che hanno alle spalle una storia, una tradizione, e sono guidati da un sistema di valori che ci proietta verso il futuro, verso un bene comune.
Lo stesso discorso vale nei confronti dei fornitori: non possiamo pensare solo a ottenere un extra, perchè se togliamo loro risorse non potranno investire e, dunque, proporranno macchine meno innovative. Bisogna fare fatica insieme, condividere gli sforzi perchè ci sia un risultato condiviso, che dia la giusta soddisfazione a ciascuno”.
Signor Albricci, ci permetta di dirle che non ci attendavamo discorsi così profondi…
“Lo ammetto: mi sono innamorato di questo lavoro perché quando incontri delle persone con cui condividi qualcosa si creano relazioni, storie”, ci risponde con un sorriso. “Quest’anno in fiera a Milano abbiamo incontrato un sacco di clienti nuovi, ho parlato in particolare con una coppia che poi è venuta qui in azienda e ha comperato quello che non pensavano avrebbero comperato. Io non vendo: investo tutto me stesso… ho consegnato macchine a clienti ai quali non avevo fatto firmare nulla, in modo che potessero provarle e decidere a ragion veduta.
È indubbio che in questi quattro decenni i valori siano cambiati, ma io continuo a essere me stesso, a lavorare con clienti che condividano un pensiero, un modo di essere. Chiaramente alle spalle c’è una struttura che permette di sostenere concretamente questi principi, di tradurli nella pratica quotidiana, ma tutto nasce da rapporti consolidati con la clientela, che si sono rafforzati nel tempo: il poter avvicinare la quotidianità, fatta di “cose da fare”, a valori e ideali che vanno oltre il vendere e comperare credo siano la chiave di volta di questi quarant’anni di successi”.
“Se me lo consente vorrei aggiungere un’altra considerazione: le nostre radici sono in Brianza, ma possiamo vantare relazioni importanti nel Triveneto e in altre parti del nostro Paese con tutte le nostre attività, dalla vendita delle macchine e del software all’assistenza. Senza dimenticare che siamo anche importatori di marchi di assoluto prestigio come Altendorf e Striebig, per i quali operiamo attraverso una rete di rivenditori che abbiamo costruito su tutto il territorio nazionale, una duplice vocazione che ha fatto di noi una entità “mista”, permettendoci di sviluppare le nostre peculiarità e di poter guardare al nostro lavoro da prospettive diverse…”.
E i prossimi quarant’anni?
“Non abbiamo la sfera di cristallo ma una cosa è certa: cercheremo sempre di arrivare un passo davanti agli altri: dovremo fare i conti con nuove produzioni che si affacciano anche sul mercato italiano e non mancheranno nuove tecnologie o nuovi modi per fare cose antiche.
Dobbiamo essere pronti ad abbandonare i pregiudizi e ad accogliere nuove tipologie di prodotto, perchè la qualità oramai non si fa solo in Europa ed è nostro dovere saper e poter offrire sempre il prodotto più adatto. Una strada sulla quale abbiamo già compiuto qualche passo e che continueremo a percorrere con grande attenzione.
Di contro sono cambiate le dinamiche dei nostri fornitori, che troppo spesso dimenticano il ruolo dei rivenditori, la loro vicinanza al territorio e all’utilizzatore finale”.