Macchine utensili: conferma ripresa ma mercato domestico ancora debole

Segno positivo per l’indice degli ordini di macchine utensili italiane che, nel terzo trimestre 2010, registra un incremento del 24,9 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si allunga dunque, il trend di crescita registrato da inizio 2010 ma il valore assoluto dell’indice resta ancora molto basso, pari a 46,7 (base 2005=100). I dati elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per produrre evidenziano, per il periodo luglio-settembre, una netta discrepanza tra l’andamento della raccolta ordini sul mercato interno ed estero. 
E’
la domanda straniera a trainare la ripresa: l’indice degli ordini sul mercato estero cresce, infatti, del 56,8 per cento, rispetto al terzo trimestre 2009, per un valore assoluto dell’indice pari a 86,4.

Di segno negativo è invece, l’indice degli ordini raccolti dai costruttori sul mercato domestico che, complice la chiusura al 30 giugno del provvedimento Tremonti-Ter, segna un calo del 22,6 per cento, per un valore assoluto pari a 15,4. Dall’analisi della serie storica della raccolta ordini, emerge che mai prima d’ora il valore dell’indice assoluto aveva raggiunto livelli così bassi. L’indicatore mette dunque in evidenza una situazione di concreto pericolo per tutta l’industria del paese. Il mancato aggiornamento dei macchinari per un periodo così prolungato, a brevissimo, avrà impatto sull’intera produzione di manifattura italiana.
La ripresa degli investimenti in beni strumentali ormai da tre trimestri consecutivi – ha affermato Giancarlo Losma, presidente Ucimu-Sistemi per produrre – non deve trarre in inganno: il mercato interno è stagnante, la domanda è debole, i consumi restano bassi. Tutto questo è allarmante perché testimonia la tendenza del nostro sistema manifatturiero verso un continuo arretramento tecnologico che porterà alla definiva perdita di competitività del sistema Italia”.
 
Per questa ragione – ha continuato Giancarlo LosmaUcimu ribadisce la necessità di interventi immediati da parte delle autorità di governo a cui richiede l’introduzione di un sistema di ammortamenti liberi, sul modello di quelli appena deliberati dall’Amministrazione statunitense per ridare fiato alla domanda. Certi che il sistema possa funzionare da stimolo agli investimenti in beni strumentali, il provvedimento di liberalizzazione degli ammortamenti, a fronte di una semplice traslazione nel tempo degli introiti per l’erario, porterebbe in dote alle casse dello Stato maggiori entrate legate alle imposizioni fiscali applicate ai macchinari venduti.
Oltre a ciò sottolineiamo l’esigenza di una nuova introduzione del provvedimento di detassazione degli utili reinvestiti in macchinari a elevata tecnologia, i cui benefici sono direttamente e immediatamente misurati dall’andamento della raccolta ordini interni, cresciuti nei tre trimestri coincidenti con l’effettività della misura e calati alla sua scadenza”.
 
Per facilitare le imprese costruttrici di macchine utensili che, dopo un periodo prolungato di difficoltà e a fronte di un rinnovato portafoglio ordini, possono lamentare limitata liquidità, Ucimu ha siglato un accordo con Confidi, per l’apertura di una linea di credito destinata a finanziare la produzione dei macchinari ordinati.
 
La linea di credito, cui l’associazione ha garantito un contributo di 500mila euro, grazie all’effetto moltiplicatore di ConfidiI, assicura uno stanziamento di 10 milioni di euro. Partner dell’iniziativa sono i principali istituti di credito italiani tra cui, Intesa San Paolo, Banca Popolare di Milano, Monte dei Paschi di Siena e Ubi Banca.
 
Macchine utensili: conferma ripresa ma mercato domestico ancora debole ultima modifica: 2010-10-26T00:00:00+00:00 da admin