“Come abbiamo reagito? In ogni modo possibile, facendo tutto quello che era ed è in nostro potere per affrontare una situazione che nessuno avrebbe mai immaginato…
Stefano Mauri
Contitolare GIARDINA GROUP (Figino Serenza, Como)
www.giardinagroup.com
- Come avete reagito a questa emergenza?
“Come abbiamo reagito? In ogni modo possibile, facendo tutto quello che era ed è in nostro potere per affrontare una situazione che nessuno avrebbe mai immaginato. Fortunatamente gli sforzi messi in campo negli ultimi due anni per “amalgamare” le esperienze di Giardina Finishing e Mauri Macchine, per attrezzare l’unità produttiva di Figino Serenza e per realizzare il nostro nuovo “Innovation center” ci hanno portato ad adottare sistemi produttivi, tecnologie e piattaforme digitali che oggi sono preziosissime. Con mio fratello Riccardo e tutti i nostri collaboratori abbiamo subito reagito, creando innanzitutto un gruppo di lavoro per la “messa in sicurezza” di ambienti e personale; contemporaneamente abbiamo aumentato gli acquisiti di componenti e forniture e spinto al massimo la produttività, così da poter non solo di consegnare tutte le commesse previste per il mese di marzo prima del “lock down”, ma di avere macchine e sistemi pronti per essere spediti in un paio di giorni alla completa riapertura.
L’aver lavorato sul nostro network tecnico-commerciale ci ha permesso di mettere a regime in molti Paesi del mondo squadre di montaggio con la necessaria esperienza: sono stati loro, in collegamento costante con i nostri tecnici in Italia, a “mettere in opera” gli impianti consegnati.
Siamo stati veloci e soprattutto disponibili, vicini ai nostri partner, ai rivenditori, ai clienti: siamo perfino riusciti a chiudere, pur con modalità alle quali non eravamo abituati, quattro importanti e complesse commesse in Cina, Sud Est asiatico, Sud America e Germania”.
- Che cosa, a vostro avviso, sta cambiando o cambierà in modo radicale?
“Ci siamo accorti che quelli che sembravano essere “strumenti accessori” possono essere usati in modo molto più proficuo: la “ristrutturazione” di cui ho accennato ha coinvolto anche tutta la nostra “anima digitale”: dai nuovi sistemi di gestione della produzione, alla configurazione delle macchine, dalla gestione della logistica e degli acquisti fino alla presenza sui social e al nostro sito, di cui proprio in questi giorni metteremo on line una nuova release. Ci siamo attrezzati con mezzi che oggi ci permettono di lavorare in modo diverso e sono certo che anche domani saranno al centro di nuove ed efficaci modalità di rapporto con clienti, partner e fornitori.
Ma soprattutto abbiamo imparato che la gestione delle emergenze, di qualsiasi natura esse siano, deve essere una delle competenze più alte di una impresa”.
- Che cosa le autorità e tutti noi dovremmo fare?
“I costi di questa “crisi”, chiamiamola così, dovranno essere sostenuti da tutti: dai governi, che dovranno fare il massimo per cittadini e imprese su tutti i fronti; dalle aziende, che pagheranno indubbiamente un costo che sarà inversamente proporzionale alla loro capacità di osare, di investire, di guardare lontano. E non mancheranno costi che dovranno essere sostenuti dai singoli, dalle persone, dalle famiglie… in questo mi auguro che ci sarà una nuova capacità di comprendere, di condividere, di agire come comunità.
Ciascuno dovrà fare la propria parte, onestamente, rispettando clienti e fornitori, onorando i propri impegni. Dobbiamo avere ben chiaro che siamo parte di una filiera, di un sistema che uscirà da questo cataclisma solo se saprà essere unito e continuerà a guardare lontano…
Vorrei chiudere dicendo che oggi, purtroppo, è il tempo per piangere coloro che non ce l’hanno fatta: dal punto di vista umano questa è stata una esperienza durissima… spero sia di insegnamento per tutti noi…”.