Quando Olispeed nacque, nel 2016, le motivazioni alla base erano ben chiare: creare un progetto e una realtà che, negli anni, potesse diventare un solido competitor tra i grandi marchi del settore. Un obiettivo comune alle due anime di questa azienda: il gruppo Wolong, da una parte, una multinazionale cinese leader nella produzione di motori elettrici, e Oli, una società modenese operante dal 1961 nel settore buildings, dall’altra. Un connubio su un progetto comune, con quattro anni di attività come marchio, ma con un’esperienza trentennale per quanto riguarda gli uomini che ne fanno parte.
Un’azienda totalmente “made in Italy” autonoma e non legata da vincoli organizzativi e societari a specifici costruttori di macchine, per sviluppare, produrre e commercializzare elettromandrini, il prodotto di punta di Olispeed, teste di fresatura e accessori necessari alla realizzazione di macchine utensili destinate alla lavorazione dei più svariati materiali dal legno all’alluminio, dalle materie plastiche al vetro-marmo, per arrivare anche alla lavorazione dei metalli. Tanti ambiti, tanti materiali, ma una forte tendenza al settore dei macchinari per la lavorazione del legno, che in questo momento concentrano al cento per cento l’attenzione di Olispeed.
“Per un marchio nuovo non è semplice crearsi spazio sul mercato. Serve impegno, forza di volontà e perseveranza. Oltre a degli ottimi prodotti chiaramente”. Luca Amici, il business developer della realtà italiana, non ha dubbi né su quelli che saranno gli obiettivi dell’azienda né sulle qualità che ne garantiranno il successo. “Il nostro obiettivo è quello di salire sul podio nel nostro settore, facendoci spazio tra i colossi. La strada non è semplice, ma siamo sicuri che, grazie all’esperienza che abbiamo all’interno di Olispeed, potremo vincere questa sfida”.
Una sicurezza dettata dalla forza delle due anime che hanno dato vita a questa realtà. “Avere alle spalle due grandi realtà come Wolong e Oli è una sicurezza per noi. Quando due marchi così forti si uniscono difficilmente lo fanno senza avere grandi ambizioni”. Una solida base che non è stata piegata neppure dall’emergenza “Covid-19”. “Dobbiamo ammettere di essere stati “fortunati nella sfortuna”, avendo la produzione in Umbria, una regione che non è stata martoriata come altre. Questa situazione ci porterà a rivedere obbligatoriamente alcuni piani, soprattutto per quanto riguarda l’approccio operativo, ma siamo ottimisti che tutto possa ripartire e andare anche meglio di prima”.
Ampliare gli orizzonti del proprio mercato non è semplice, specialmente all’indomani di una pandemia globale, ma l’azienda italiana non ha paura e, forte della grande esperienza accumulata dai suoi effettivi e di una rete di vendita che può contare su filiali in tutto il mondo, si prepara a effettuare il suo ingresso tra le grandi realtà. Perché, come ricorda Luca Amici: “Si gioca sempre per vincere, non solo per partecipare”.