Fra macchina e utensile c’è una sorta di intermediario da cui dipende una quota significativa della precisione, della potenza, della qualità, della affidabilità di una tecnologia. Stiamo parlando di quei motori elettrici, degli elettromandrini ad alta frequenza che sono la vocazione della Elte di Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza.
Ci sarebbe piaciuto andare dalle parti di Montecchio e vedere di persona che cosa fanno alla Elte. Sempre alle prese con macchine, utensili e prodotti finiti dobbiamo ammettere che non ci capita troppo spesso di poter capire meglio il valore, il ruolo di tutti quei componenti che – in realtà – diventano spesso condizionanti per la qualità complessiva della prestazione di una macchina.
E invece Nicola dal Monte, che lavora nell’Ufficio tecnico dell’azienda vicentina, ha dovuto fare i salti mortali al telefono per cercare di aiutarci a capire quali sono le peculiarità della sua azienda, facendo ricorso a tutta la sua competenza e soprattutto alla sua pazienza… ma appena terminata l’emergenza sanitaria non mancheremo di andare a trovarlo.
“Siamo degli specialisti dei motori elettrici”, esordisce senza esitazione. “Abbiamo una esperienza, persone e attrezzature che ci hanno permesso di conoscere molto bene questi prodotti, arrivando a creare un catalogo vastissimo di motori ed elettromandrini per qualsiasi esigenza, dai più semplici fino a frequenze di 50, 60mila giri. La nostra flessibilità progettuale e produttiva ci ha aperto le porte di molti settori nei quali siamo oramai un punto di riferimento conosciuto, dal vetro al marmo, dal dentale alle leghe leggere, e ogni giorno studiamo, valutiamo possibilità e soluzioni per proporci in contesti sempre nuovi”.
Partendo dal legno…
“Proprio così. Elte nasce come fornitore dell’industria delle macchine per il legno, che dalle nostri parti contava e conta numerose, importanti realtà, in un territorio dove la produzione di mobili è molto presente. Realtà di primissimo piano da sempre si rivolgono a noi per gli elettromandrini di cui hanno bisogno, una collaborazione che continua ancora oggi e che ha coinvolto un numero sempre più grande di clienti, anche perchè non sono molti a poter offrire ciò che noi garantiamo.
Dobbiamo dire che Elte ha continuato a crescere negli oltre quarant’anni della nostra storia, non solo in Italia: oggi esportiamo circa il 60 per cento della nostra produzione che viene interamente realizzata nel nostro stabilimento di Montecchio Maggiore da una cinquantina di persone e circa il 70 per cento del nostro fatturato deriva dal mondo del legno”.
Come si lavora in Triveneto?
“Siamo in una terra dove la meccanica ha sempre avuto una grande forza, dove è facile trovare fornitori competenti fondamentali non solo per produrre qualità, ma soprattutto se si vuole dare corpo a nuove idee. Una passione per la meccanica che è concreta, che si trasmette di generazione in generazione e rende anche più facile poter assumere giovani preparati, competenti, che hanno voglia di imparare e di esprimere le proprie qualità. Il nostro lavoro risente molto delle “urgenze” dei nostri clienti ma nessuno si tira indietro se c’è bisogno di lavorare di più, nessuno guarda l’orologio per vedere quanto tempo manca alla fine del turno…”.
Una qualità che nel Triveneto è di casa…
“Certamente: siamo gente che ha la cultura del lavoro, del “mestiere”, ma questo risultato dipende molto anche dell’atmosfera, dal clima che i titolari hanno saputo creare in tutti questi anni. Sono entrato nell’ufficio tecnico di Elte vent’anni fa. Avevo 23 anni e di sbagli ne ho commessi molti, come tutti, ma qui mi hanno fatto capire che l’errore serve a imparare e che l’azienda intera è al tuo fianco per aiutarti a capire, a rimediare, a crescere. Se ci sono valori del territorio, e di Elte in particolare, che sono fondamenta della qualità che una azienda esprime con i propri prodotti questo è – a mio avviso – uno dei più importanti, perché insegniamo ai giovani che il nostro impegno assoluto è risolvere qualsiasi problema ci permetta di soddisfare i nostri clienti”.
A proposito: chi sono i vostri clienti?
“Quasi esclusivamente i costruttori di macchine, ai quali ci lega un rapporto di esclusiva se parliamo di motori realizzati “su misura” per loro. Quello che ci caratterizza è essere sempre riusciti a fornire qualsiasi tipo di motore: se il cliente ha una esigenza particolare viene da noi, ce la racconta e noi progettiamo, prototipiamo e produciamo il motore o l’elettromandrino di cui ha bisogno, anche magari in soli dieci pezzi… tenga presente che nonostante da noi si disegnino e costruiscano motori da quasi mezzo secolo, per cui ne abbiamo centinaia e centinaia a catalogo, ogni anno ci capita di dove fare tre, quattro progetti nuovi! Analizziamo cosa serve, facciamo tutti i calcoli dimensionali, valutiamo quali cuscinetti adottare e ci confrontiamo continuamente con il cliente per arrivare esattamente a ciò che vuole, un risultato che si può ottenere solo se ciascuno è disponibile a condividere il proprio sapere, la propria esperienza…
E qualche volta ci capita anche di modificare motori o parti per adattarle a necessità che sono cambiate, oppure dai nostri contatti ci rendiamo conto che ci sarebbe spazio per qualche soluzione particolare e allora siamo noi che sviluppiamo l’idea e la proponiamo negli ambiti più adatti. Questo vale, ovviamente, non solo per potenze, velocità o per il motore in quanto tale, ma anche per tutte le componenti che lo completano, dagli azionamenti alle pinze, dalle ghiere agli attacchi per l’albero o per gli utensili che il cliente ci indica.
Siamo quelli che rendono possibile trasferire la potenza sul materiale, che mettono la macchina nelle migliori condizioni per funzionare bene e fare quello per cui è stata studiata e questo ha generato nel tempo un rapporto di confronto e di collaborazione”.
Oggi a cosa si presta più attenzione?
“L’avvento dei centri di lavoro ha reso indispensabile considerare fattori che prima erano meno importanti: la velocità è essenziale e tutto deve essere fatto in pochissimo tempo, il che significa motori robusti, ben bilanciati che garantiscano affidabilità e prestazioni, perchè se l’elettromandrino non è perfetto l’utensile non potrà mai fare un buon lavoro e il risultato sarà certamente scadente.
I motori elettrici sembrano tutti uguali, ma non è così: sono diversi a seconda dei materiali, delle esigenze di produttività, della qualità della lavorazione che si vuole ottenere, della macchina sulla quale saranno installati. Nel legno c’è il problema della polvere, della segatura che potrebbe penetrare fra gli ingranaggi. Nel marmo c’è addirittura l’acqua che potrebbe creare problemi, per cui usiamo acciai particolari per allontanare qualsiasi possibilità di ossidazione dell’albero o delle altre parti. E i motori per il legno girano a velocità superiori rispetto al marmo, che invece impone cuscinetti più robusti; e se l’utilizzatore deve lavorare legni duri i termini della questione si spostano ancora!”.
“Quando un motore esce dai cancelli di Elte deve essere assolutamente perfetto per il lavoro che dovrà svolgere. L’errore può sempre verificarsi, ma il nostro impegno è sempre stato e sarà sempre dimostrare che sappiamo di cosa stiamo parlando e siamo capaci di tener conto di ogni parametro per arrivare all’elettromandrino perfetto. Tutto questo in un tempo dall’ordine alla consegna nell’ordine delle quattro settimane, per quanto non sia raro che si debbano fare i salti mortali per rispondere a una emergenza in tempi decisamente più brevi!
In questo ci aiuta il fatto di avere un magazzino di componenti adeguato al gran numero di motori elettrici ad alta frequenza che produciamo ogni giorno, il che significa che abbiamo tutti i pezzi di qualsiasi puzzle sempre a nostra disposizione, per quanto ci siano parti che debbano essere lavorate, adattate a ogni singola commessa. Lei non ci crederà, ma sono davvero infinite le variabili per arrivare alla qualità di un motore Elte o – più ancora – di un nostro elettromandrino, che rispetto a un “normale” motore deve gestire precisione, e velocità maggiori.
Oggi proponiamo strumenti per arrivare a risultati che solo dieci anni fa le avrei detto che erano fantascienza: non abbiamo mai smesso di migliorare, di studiare, di capire, di provare perché c’è sempre la possibilità di “andare oltre”, basta avere le competenze, le energie e soprattutto una mente aperta, valori che da noi in Elte sono di casa”.
A cura di Luca Rossetti
Elte è una realtà che progetta e costruisce motori ed elettromandrini di precisione “personalizzati”, per qualsiasi applicazione nel mondo del legno ma anche per le macchine del marmo, nell’avionica, nel dentale e per la lavorazione delle leghe leggere. È Gianni Trebbi che la crea, nel 1978; nel 1982 lo affianca Beniamino Padoan e due anni più tardi Sebastiano D’Amico, una squadra che pone l’azienda vicentina nelle migliori condizioni per crescere e dimostrare tutte le proprie capacità tecniche e progettuali.
La specializzazione sono i motori elettrici ad alta frequenza che – con il passare degli anni – sono diventati una scelta prioritaria per un gran numero di realtà dell’industria nazionale e internazionale, grazie anche alla flessibilità di Elte che non solo può creare il motore adatto a ogni esigenza, ma anche in quantità che possono andare dalla grande fornitura al “lotto uno”. Una produzione sostenuta dall’Ufficio ricerca e sviluppo, il cui impegno ha portato alla definizione di motori sempre più efficienti, messi a punto dai tecnici del reparto prototipazione, dove ogni nuova idea viene realizzata e sottoposta a rigorosi test prima di poter entrare a far parte del sempre più ricco e completo catalogo di Elte.