Rivalutazione generale dei beni: un’opportunità per le imprese

L’accordo tra Probest, Pwc Tls e Icim Spa fornisce alle aziende un servizio che semplifica l’accesso e riduce i rischi nell’utilizzo di questa importante agevolazione per la ripatrimonializzazione delle imprese e per i connessi benefici fiscali, pari a 24.900 euro ogni 100mila euro di rivalutazioni.

Probest Service (società di servizi di Ucimu-Sistemi per produrre), PwC TLS (associazione professionale di avvocati e commercialisti) e Icim Spa (ente di certificazione indipendente) collaborano per supportare le aziende nell’accesso alla rivalutazione generale dei beni d’impresa e delle partecipazioni, prevista dal Decreto Legge n. 104 del 2020 (Decreto Agosto).

La norma prevede una aliquota dell’imposta sostitutiva particolarmente vantaggiosa (3 per cento) nel caso si opti per il riconoscimento fiscale dei maggiori valori che dovranno essere iscritti nel Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020. Una opportunità per le imprese per dare piena espressione ai valori dei beni aziendali nel bilancio di esercizio: per ogni 100mila euro di rivalutazione dei beni si ottiene un beneficio fiscale pari a 24.900 euro già al netto dell’imposta sostitutiva. Secondo una stima elaborata da fonte ministeriale, l’agevolazione in commento comporterà una riduzione del carico fiscale per le imprese Italiane per circa 855 milioni di euro tra il 2021 ed il 2026.

Per supportare le imprese nella valutazione dei benefici della norma, il servizio proposto prevede la messa a disposizione, in forma opzionale e gratuita, di un modello di simulazione “Calcolatrice per la rivalutazione dei beni” sul sito https://rivalutazionedibeni.probest.it/ per una prima stima del possibile beneficio fiscale e di un’indicazione dell’impatto della rivalutazione.

In caso di interesse, si prosegue con l’analisi di fattibilità e il calcolo puntuale del beneficio fiscale netto, con indicazione delle tempistiche di ritorno dell’investimento e, ove richiesto, anche con il rilascio della relazione attestante il valore di rivalutazione.

Al termine del processo, viene predisposto un dossier tecnico comprensivo di studio di fattibilità e perizia a supporto dell’operazione sia nei confronti degli organi aziendali (Consiglio di Amministrazione e Collegio sindacale, ove presente) sia nei confronti della Amministrazione finanziaria.

Chi può procedere alla rivalutazione
I soggetti indicati all’articolo 110 del Decreto – soggetti di cui all’art. 73, comma 1, lett. a) e b) del DPR 917/1986 (“T.U.I.R.”) – tra cui: società di capitali, enti pubblici e privati residenti che svolgano un’attività commerciale, sempre che adottino i principi contabili nazionali (cd. OIC adopter), società di persone che svolgono attività commerciali, imprese individuali, gli enti non commerciali residenti ed i soggetti non residenti con stabile organizzazione in Italia.

I beni oggetto di rivalutazione
Possono essere beni materiali e immateriali nonché le partecipazioni in società controllate e in società collegate ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile iscritti tra le immobilizzazioni nel bilancio relativo all’esercizio in corso alla data del 31 dicembre 2019.

I vantaggi della rivalutazione dei beni e delle partecipazioni
Imposta sostitutiva particolarmente vantaggiosa: misura molto ridotta dell’imposta sostitutiva (3 per cento) e possibilità di versamento in tre rate
Ambito oggettivo esteso a ciascun bene di impresa: possibilità di rivalutazione di un singolo bene, senza l’obbligo di rivalutare tutti i beni appartenenti alla stessa categoria omogenea
Riserva di rivalutazione: la riserva di patrimonio netto che si genera a seguito della rivalutazione risulterà in sospensione di imposta. La stessa può essere affrancata tramite il versamento dell’imposta sostitutiva pari al 10 per cento.

 

Rivalutazione generale dei beni: un’opportunità per le imprese ultima modifica: 2021-01-29T13:46:35+00:00 da Francesco Inverso