Sarà la prossima edizione di Sicam a ospitare il “lancio” di Italiana Bordi, un nuovo marchio che di fatto racconta una storia antica e prestigiosa, quella di uno dei più apprezzati produttori di bordi italiani; una azienda che negli ultimi anni ha affrontato non poche difficoltà, mantenendo però sempre vivo il proprio impegno nella ricerca e nella offerta di prodotti di alta qualità.
“Il tema è il passaggio da una gestione familiare a una gestione manageriale”, ci racconta l’amministratore delegato Giovanni Gioli, manager di lungo corso nel mondo dei semilavorati per il legno, con illustri trascorsi e attuali coinvolgimenti in alcuni dei più bei nomi italiani di questo settore. “Abbiamo un progetto molto chiaro: riposizionare l’azienda sia in termini organizzativi che strategici, dimostrando con la nostra storia e le nostre competenze che siamo sempre pronti a offrire idee! Di fatto il proseguimento di un percorso deciso dalla nuova proprietà orami diversi anni fa, quando mi chiamarono a ricoprire il ruolo di amministratore delegato perché era venuto il momento di inaugurare una nuova era, di fare una scelta forte che mettesse nel giusto risalto l’evoluzione che questa azienda ha vissuto e sta vivendo, il passaggio da una gestione più tradizionale, famigliare, a una visione fortemente manageriale. Un progetto nuovo per una realtà di grande importanza nel settore a livello internazionale, con una produzione di assoluta qualità e un catalogo invidiabile, che gode di ottima reputazione nel mondo del mobile e che sta lavorando a un futuro di crescita. Un percorso che l’azionista di maggioranza assoluta, il fondo Vertis SGR, ha deciso di intraprendere con nuovi attori che lavorino al riposizionamento della società”.
Un vento di rinnovamento forte, che abbiamo immediatamente percepito recandoci a Giulianova, nell’enorme sito produttivo di Italiana Bordi dove centinaia di proposte di bordi decorativi prendono vita a partire dalla materia prima. Una sensazione che aumenta parlando con la “gente” di Italiana Bordi, che ci racconta di un nuovo coinvolgimento, di una partecipazione forte, della coscienza che da queste parti – a una manciata di chilometri dallo splendido mare di Abruzzo – si sta giocando una partita diversa…
“Vogliamo dare al mercato un messaggio chiaro”, interviene Francesco de Leva, presidente di Italiana Bordi. “La proprietà ha deciso un importante piano di investimenti che ci permetterà di accrescere la presenza nell’industria del mobile con nuove energie; una esperienza fortemente caratterizzata da un nome che ribadisce i valori della nostra azienda e di quel “made in Italy” di qualità di cui ci sentiamo da sempre parte. Mi occupo da sempre di ristrutturazioni aziendali, realtà a cui però guardo sempre come entità viventi, non solo come luoghi di produzione e commercio, ma come veri e propri organismi in cui operano persone, nelle quali è indispensabile condividere pensieri, modalità, visioni.
Questa è la nuova sfida che ci ha affidato l’azionista di maggioranza, un rinnovamento sostanziale per dare a Italiana Bordi un’organizzazione adeguata, una struttura aziendale coesa, fondata su quei pilastri indispensabili per agire in un mercato complesso e sfidante come l’attuale.
Crediamo fortemente che il rinnovamento di una azienda passi anche e soprattutto dalla partecipazione di chi ci lavora ogni giorno: ci sono novanta famiglie coinvolte nella evoluzione di Italiana Bordi e per noi la “squadra”, il team è una priorità, tanto è vero che uno dei primissimi interventi che abbiamo fatto è proprio chiarire con ciascuno, sulla base di preciso processi di delega, funzioni e responsabilità. Una condivisione che deve essere alla base di ogni nostra azione presente e futura”.
“Viviamo un presente molto fluido e le difficoltà che questo processo di trasformazione impone non sono poche”, aggiunge l’amministratore delegato Giovanni Gioli. “Siamo stati chiamati per ottimizzare la gestione, massimizzando il valore di ciò che sappiamo fare e mantenendo una continuità assoluta nel mercato, un compito reso ancora più complesso da fattori esogeni, come il conflitto in Ucraina o le difficoltà di reperimento delle materie prime… eppure siamo ottimisti, perché siamo riusciti a condividere un progetto preciso, a creare una squadra forte, mantenendo sempre in primo piano la qualità del nostro prodotto e lavorando a ogni livello per creare una immagine diversa, di azienda trasparente, manageriale, fatta di professionalità e persone competenti. Stiamo orientando le nostre risorse verso l’adeguamento, il rinnovamento degli impianti a normative in continua evoluzione e con una particolare attenzione ai temi della sostenibilità”.
Oggi Italiana Bordi occupa 84 persone e dispone di ben 13 linee di estrusione per una produzione giornaliera di 40mila chili di bordi, su una superficie coperta di 16mila metri quadrati che ne fanno con tutta probabilità il più grande produttore di bordi del nostro Paese. Il fatturato si aggira sui 14 milioni di euro, grazie a un catalogo che si arricchisce continuamente di nuove proposte, oggi presentato ai clienti in tutto il mondo con una immagine del tutto nuova, una “mazzetta” sempre più ricca con una grafica e un packaging che fanno subito capire quanto le cose siano cambiate.
“L’Italia rimane il nostro “Paese cliente” più importante – ci conferma Gioli – per quanto la nostra competenza e la nostra capacità produttiva ci abbiano permesso di creare un importante portafoglio all’estero, composto da distributori, clienti finali, grandi terzisti che lavorano per i più grandi nomi della grande distribuzione di mobili e arredi. Diciamo che ovunque ci sia bisogno non solo di qualità costante ma anche di grandi numeri noi siamo un punto di riferimento.
Siamo sempre molto attenti alla ricerca su materiali alternativi rispetto al “nostro” Abs, di cui siamo degli specialisti assoluti. Penso al polipropilene o ad altre scelte che si stanno sperimentando per la loro caratteristica di essere più “green” rispetto ad altre, per quanto nessuno possa nascondere che le scelte in questo settore vengono determinate dalla disponibilità di nuove formulazioni da parte dei nostri fornitori, ovvero i giganti della chimica che ci riforniscono delle nostre materie prime. Sono loro ad avere una sorta di “delega in bianco” sulla innovazione dei materiali, anche in tema di sostenibilità.
E poi, come le accennavo, dobbiamo fare i conti con le difficoltà di approvvigionamento di queste materie prime per le quali la effettiva disponibilità diventa talvolta condizionante, in uno scenario che ogni giorno ci fa capire che non mancheranno le trasformazioni importanti. A mio avviso la carta più importante che noi italiani possiamo e dobbiamo giocare è comunque il valore estetico delle nostre proposte in un contesto nel quale produttori, laminatori e nobilitatori spingeranno sempre più verso colori, decorativi, texture “interessanti” che noi produttori di bordi accompagneremo con i nostri prodotti, lungo una strada che vede pannelli e bordi autentici compagni di strada.
C’è un grande lavoro da fare, concentrandoci ancora di più sugli aspetti materici del rivestimento che sono di grande stimolo alla creatività della nostra filiera dei decorativi”.
Dottor Gioli, sempre senza dimenticare la sostenibilità, a cui abbiamo accennato…
“… e sulla quale il nostro impegno è sempre massimo, sempre entro i confini di cui le ho detto relativi alle materie prime che, di fatto, segnano i confini del nostro operare. È indubbio che anche le imprese del legno-arredo si siano mosse tutte e per tempo su questa strada: oramai il legno o i materiali di riciclo, così come il riuso, sono delle consuetudini. Lo stesso vale per gli impianti, che vengono sostituiti o aggiornati per essere sempre meno invasivi.
In Italiana Bordi oramai da molti anni abbiamo avviato una politica virtuosa che ci porta a utilizzare materiale riciclato, un meccanismo circolare sul quale riusciamo sicuramente ad agire senza però stravolgere la natura dei materiali che utilizziamo.
Un altro grande tema su cui abbiamo lavorato e stiamo lavorando è la digitalizzazione dei processi produttivi, dalla rilevazione dei costi industriali alla gestione dei miscelatori che sono all’origine del materiale da cui nasceranno i nostri bordi, coinvolgendo a poco a poco l’intero processo produttivo, in modo da poter sapere in tempo reale quanto e quale materiale passa all’interno delle nostre macchine, da quale silos viene prelavato, l’essiccazione che ha subito, piuttosto che ogni informazione relativa al materiale in ingresso”.
“Un altro intervento significativo – aggiunge l’ingegner Giovanni Campanaro, Quality manager di Italiana Bordi – è la certificazione Uni En Iso 9001, anch’essa “figlia” di quel processo di normalizzazione e di cambiamento che ha segnato il recente passato e il presente della nostra azienda. Non è stato facile conseguire questo risultato in tempi così brevi, testimonianza dell’evoluzione dell’azienda e delle nuove potenzialità che possiamo oggi esprimere sia a livello umano che della efficienza produttiva.
Analogo impegno lo abbiamo messo sul versante della formazione, così come sull’etica sociale dell’impresa, valori fondanti e che devono essere un riferimento per una realtà che intende sostenere il valore di una conoscenza distribuita e diffusa fra tutti coloro che ne sono parte, permettendoci di arrivare a un più alto livello di standardizzazione, a una maggiore efficienza, a una ulteriore riduzione degli scarti e al miglioramento continuo della qualità del prodotto”.
“Tutto questo fa parte di quel processo di condivisione che è alla base di tutte le nostre scelte”, conclude Giovanni Gioli. “Dobbiamo essere tutti responsabili del successo del nostro prodotto, riconoscendo e stimolando le professionalità oggettive di ciascuno per arrivare a una organizzazione diversa, migliore, più efficace. Una rivoluzione sostanziale che portiamo avanti con discrezione, continuando a fare ciò che sappiamo fare molto bene, a essere affidabili, a dare le risposte che ci vengono chieste in modo veloce e trasparente.
Stiamo portando avanti un processo irreversibile di riposizionamento e di continuità, privilegiando i rapporti con tutti i nostri partner nel rispetto delle scelte e delle strategie di ciascuno. Guardiamo con grande interesse, ad esempio, alla scelta di alcuni rivenditori/distributori di installare impianti per la produzione di bordi, una scelta che con ogni probabilità si colloca nella ricerca di un servizio sempre più puntuale… ci pare si voglia in qualche modo unire situazioni che per natura rispondono a priorità e logiche ben diverse fra loro, ma anche questo fa parte di quella trasformazione in atto nel mondo del bordo”.