Per la realizzazione delle sue macchine di finitura del legno Makor Group punta da sempre su innovazione e qualità. Da qui la scelta dei sensori wenglor che rispondono a questa esigenza: fotocellule a soppressione di sfondo, sensori laser a tempo di volo, tasteggi diretti, dispositivi a ultrasuoni, barriere di sicurezza fino ai profilometri laser 2D/3D, che Makor impiega per la gestione in tempo reale delle ricette nelle stazioni di verniciatura robotizzate…
Creare una macchina automatica per verniciare i profili in legno sagomato: è l’idea dalla quale ha origine la storia di Makor Group, uno dei maggiori fornitori a livello internazionale di macchine e linee complete per la finitura di manufatti piani e profilati in legno. L’azienda, con sede a Sinalunga (SI), puntando sulla propria capacità di innovazione, realizza e esporta in tutto il mondo, impianti per la finitura di qualsiasi tipo di profilo in diversi materiali: legno, mdf, vetro, plastica, metallo, truciolare, elementi rivestiti per l’industria del mobile, per l’edilizia e, in generale, tutte le applicazioni che richiedono un’elevata qualità di finitura.
I clienti di Makor Group si avvalgono di linee complete composte da più macchine che eseguono le varie operazioni: movimentazione, levigatura, verniciatura, essiccazione e talvolta anche imballaggio, lungo un unico flusso. Sulla quasi totalità di queste macchine sono montati i sensori di wenglor, dalle semplici fotocellule per il rilevamento pezzi fino ai modelli tecnologicamente più evoluti, come i profilometri laser, installati sui modelli di alta gamma. Qui di seguito qualche esempio di utilizzo.
Le fotocellule a soppressione di sfondo della serie “P1K,” utilizzate per il rilevamento dei pezzi, sono la soluzione ottimale per neutralizzare le differenze di colore del pezzo che possono variare molto, dallo stato grezzo, all’applicazione della prima mano di fondo fino all’ultimo passaggio di verniciatura. I sensori a ultrasuoni e laser a tempo di volo, vengono impiegati, ad esempio, per rilevare la presenza dei pannelli sui bracci dei carrelli che li movimentano dopo la fase di verniciatura. Altri sensori largamente usati da Makor sono i “PNG/Smart” con “IO-Link” in formato miniaturizzato 1K. “La grande flessibilità delle opzioni di montaggio e le dimensioni ultracompatte, consentono di gestire il layout di macchina e gli interventi di installazione e manutenzione in modo molto ergonomico. I sensori a ultrasuoni miniaturizzati in formato 1K con comunicazione “IO-link” sono ideali per gli impianti di essiccazione, dove all’ingresso del forno arrivano vassoi con pezzi di grandezze differenti, che devono essere discriminati tramite misura della loro altezza“, spiegano direttamente da wenglor.
Infine, i profilometri 2D/3D “weCAT” con tecnologia laser vengono usati per rilevare pezzi con diversi profili, dimensioni e lavorazioni che vengono avviati, tramite nastri convogliatori, alla stazione di verniciatura robotizzata. La combinazione dei dati ricavati dai sensori e quelli forniti dall’encoder associato al nastro, permettono di ricostruire in tempo reale una nuvola di punti e quindi, grazie al software di visione, un modello digitale del pezzo, le cui caratteristiche, caricate in tempo reale sul robot di verniciatura permettono di ottimizzarne le traiettorie, l’inclinazione della pistola di verniciatura, la velocità e la quantità di passate su una specifica zona, la distanza dello spruzzo e così via, fino ad ottenere un risultato di elevatissima qualità.