Il 2023 sarà un altro “anno record” per Sicam, il Salone internazionale dei Componenti, Accessori e Semilavorati per l’Industria del Mobile. La prossima edizione, infatti, sarà innanzitutto più grande, oltre 18mila metri quadrati netti, grazie agli investimenti decisi dall’ente fieristico di Pordenone per la creazione dell’ampliamento del padiglione 5.
Una rassegna che ancora una volta mostrerà tutti i propri plus: a partire dallo svolgimento in ottobre, perfetto perché il mondo del mobile possa toccare con mano nuovi materiali e soluzioni che saranno fra i focus delle “primavere del mobile” nell’anno successivo, specialmente per le biennali più “tecniche”, legate all’ambiente cucina, in calendario nel 2024.
Una formula che ha convinto i 650 espositori che animeranno l’edizione 2023, un altro dato in continua crescita fin dalla nascita della manifestazione (gli espositori 2009 furono 350) e che conferma quanto la formula messa a punto dagli organizzatori soddisfi le necessità degli espositori e si riveli assolutamente “attraente” per i visitatori, anch’essi in costante crescita sono state 8.475 le aziende in visita all’ultima edizione.
“Non abbiamo mai creduto che organizzare fiere fosse solo un business”, commenta Carlo Giobbi, patron della rassegna. “Dare un servizio è la vera chiave del nostro successo, garantire un momento “utile” ogni anno, con continuità: un appuntamento che contribuisca a dare una precisa cadenza a tutti i comparti coinvolti, nel quale tutti sanno di poter incontrare tutti e di avere a propria disposizione una vetrina ricchissima, efficace, comoda e nel miglior momento dell’anno per programmare le forniture del mobile che verrà”.
Una rassegna che oramai da tre lustri soddisfa la necessità del mercato di avere un appuntamento concreto, dove il prodotto è in primo piano, dove architetti, designer, rivenditori, produttori, mobilieri si incontrano concentrandosi sulla innovazione, sulla ricerca del prodotto o della soluzione che possa permettere loro di definire nuove idee di arredo.
“Negli anni abbiamo imparato dai nostri espositori e visitatori come rendere Sicam sempre più efficace”, aggiunge Michele Giobbi. “L’Italia è un paradigma nell’industria del mobile mondiale e creare un appuntamento dove l’offerta possa incontrare una domanda così importante è stata la nostra priorità. Abbiamo però immediatamente constatato quanto la valenza di Sicam fosse apprezzata a livello mondiale, ben oltre le nostre migliori aspettative, e oggi proponiamo un appuntamento che accoglie espositori e visitatori da tutto il mondo, sono stati 115 i paesi in visita a Sicam 2022.
Un altro plus di Sicam è indubbiamente l’aver sempre mantenuto una coerenza assoluta per quanto riguarda le merceologie ammesse: il successo della rassegna non ha spinto gli organizzatori a spalancare le porte anche a “offerte collaterali” e il risultato è un appuntamento coerente, che punta i riflettori su tutto ciò che “è mobile”, su quello che da sempre è il core business della rassegna.
“Sicam è una fiera tecnica, che nasce da una conoscenza profonda degli interpreti dei settori presenti in fiera e dei loro prodotti”, aggiunge Carlo Giobbi. “Questa specificità è una lezione che abbiamo appreso nella nostra lunga esperienza fieristica anche in settori diversi. Non è possibile improvvisare, non basta uno spazio in una città qualunque e qualche relazione per creare un evento che soddisfi realmente espositori e visitatori, che li convinca a tornare in fiera anno dopo anno. E gli imprenditori questo lo sanno molto bene”.
“Le persone che a Sicam si incontrano sono il vero cuore di Sicam, il valore che esprime nelle dinamiche del mercato”, conclude Carolina Giobbi. “Sono loro che decretano il successo di un appuntamento che ogni anno si rinnova e crea nuove possibilità, dove un centinaio di giornalisti e opinion leader internazionali vengono a informarsi, a dialogare, completando questo momento di business trasformandolo in una piattaforma di comunicazione, di informazione, di condivisione”.