“FederlegnoArredo ha espresso con forza la sua preoccupazione a tutti i soggetti in campo per le conseguenze sul settore del piano “Rinaturazione dell’area del Po” finanziato dal Pnrr, in particolare per quanto riguarda la revoca delle concessioni a pioppicoltura previste nel territorio del più grande fiume d’Italia e l’esproprio delle aree a pioppeto, con effetti deleteri sull’economia del territorio padano, sulla stessa pioppicoltura e, di conseguenza, su tutta la filiera produttiva del legno-arredo. Motivo per cui oggi accogliamo con soddisfazione quanto deciso da Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po), che ha ritenuto opportuno, almeno per il momento, non dare attuazione al progetto così come era stato formulato”.
Lo dichiara Paolo Fantoni, vicepresidente di FederlegnoArredo. Il pioppo rappresenta un’eccellenza agricola e industriale, ampiamente riconosciuta anche a livello internazionale, e fornisce il 50 per cento del legname tondo da industria prodotto in Italia.
“Come Federazione ci siamo tempestivamente attivati attraverso i canali più adeguati, perché il piano precedentemente individuato avrebbe avuto un impatto almeno del 12 per cento sul totale della pioppicoltura della pianura Padana, e proprio nel momento in cui è stata dichiarata dal governo l’intenzione di creare una filiera italiana 100 per cento nazionale del legno-arredo.
Auspichiamo ora una revisione del progetto che metta al centro il pioppo come risorsa preziosa e sostenibile, salvaguardando i 28.000 ettari agricoli a rischio. Siamo fiduciosi che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica possa individuare una soluzione condivisa che soddisfi, oltre alle esigenze ambientali, anche quelle socioeconomiche”.
La pioppicoltura ha nella sostenibilità ambientale il suo principio guida, dalla coltivazione certificata secondo gli standard forestali PEFC e FSC alla trasformazione in compensato ed imballaggi in legno evitando ogni spreco. “Rappresenta una filiera a kilometro zero, attenta e rispettosa dell’impatto ambientale, fino al prodotto finito che consente di stoccare carbonio per molti anni, evitandone il rilascio in atmosfera” precisa FederlegnoArredo.
“All’elemento economico si coniuga la tutela ambientale che la coltivazione di pioppi garantisce per le sue caratteristiche fito-depurative e contro il dissesto idrogeologico: non va dimenticato che la piantagione di pioppo è tra i sistemi agro-forestali più efficaci per l’assorbimento di gas serra“.