Biesse, il noto gruppo pesarese tra i principali player nella realizzazione di soluzioni per la lavorazione del legno, ha rilasciato i numeri relativi al terzo trimestre del 2023. Numeri tendenzialmente al ribasso rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con i ricavi netti che hanno superato i 595 milioni di euro, ma registrano un calo del 2,9 per cento rispetto al 2022. “I risultati raggiunti durante il terzo trimestre e approvati – commenta il cfo di gruppo Pierre La Tour – confermano, pur in un mutato e peggiorato contesto economico-finanziario a livello non solo italiano, che Biesse è in grado di mantenere performances significative, dimostrando una solida gestione e capacità di resilienza anche in prospettiva. In termini di ricavi, i primi nove mesi del 2023 si mantengono sostanzialmente in linea con il 2022, anno in cui la nostra azienda ha beneficiato dell’importante domanda mondiale di beni strumentali“.
I NUMERI
Come abbiamo accennato, i ricavi netti consolidati che hanno registrato 595,7 milioni di euro (meno 2,9 per cento rispetto al terzo trimestre dello scorso anno). L’Ebitda ha raggiunto i 62,7 milioni di euro, registrando un calo del 11,4 per cento rispetto al terzo trimestre 2022 e con un’incidenza 10,5 per cento (11,5 per cento nel terzo trimestre 2022). L’Ebit dopo eventi non ricorrenti è di 28,1 milioni di euro (in contrazione del 36,4 per cento rispetto ai 44,2 milioni di euro al 30 settembre 2022) con un’incidenza del 4,7 per cento (7,2 per cento nel terzo trimestre 2022). L’utile netto è di 16 milioni di euro (meno 35,7 per cento rispetto al 30 settembre 2022) con un’incidenza del 2,7 per cento (4,0 per cento nel terzo trimestre 2022), mentre il tax rate è del 33 per cento (31,2 per cento nel terzo trimestre 2022).
“Sebbene i principali indicatori nel terzo trimestre siano in linea con quanto previsto nel budget, la Società mantiene per il futuro un approccio vigile, in particolare per le significative difficoltà della previsione di fenomeni esterni che si riflettono sulla domanda. Il prolungamento di politiche monetarie restrittive che impattano sui tassi di interesse, la riduzione degli incentivi governativi che hanno stimolato la domanda del mercato domestico negli ultimi anni e l’acuirsi delle tensioni geopolitiche internazionali sono elementi che impongono un elevato livello di attenzione”.
PORTAFOGLIO ORDINI
Al 30 settembre 2023 il portafoglio ordini ammontava a 291 milioni di euro (meno 21,7 per cento rispetto al 30 settembre 2022), mentre al 31 dicembre 2022 il portafoglio ordini era pari a 384,7 milioni di euro.
Nel terzo trimestre del 2023 l’entrata ordini è risultata essere pari a 147 milioni di euro, in “… contrazione rispetto allo stesso periodo 2022 (meno 13,4 per cento), complice l’effetto del venir meno di incentivi governativi sul mercato domestico”.
“Dal punto di vista del business, il portafoglio ordini di gruppo a fine settembre 2023 è, come previsto, inferiore rispetto a quanto registrato nel Q3 2022, attestandosi ad un controvalore di 291 milioni di euro. Non potendo governare le dinamiche inflazionistiche e gli altri fattori di instabilità del contesto economico esogeni al Gruppo, perseguiremo la ricerca del miglioramento all’interno della nostra struttura, già avviata con l’applicazione del progetto One Company, atto a introdurre una maggior flessibilità e una veloce semplificazione dei processi di business, e che proseguirà con politiche incisive di contenimento dei costi operativi e misure di gestione del capitale circolante volte a migliorarne l’efficientamento”.