Mezzo secolo di Essepigi!

Delle idee e dei valori, dell’innovazione e della sostenibilità, della tradizione e della passione. Essepigi compie cinquant’anni e noi – per farle gli auguri e raccontare questa bella storia – abbiamo avuto il piacere di intervistare Luigi Patregnani, titolare dell’azienda marchigiana. Un’occasione per raccontare il passato e guardare al futuro…

Idee chiare, valori che si sono tramandati nel corso degli anni e che hanno accompagnato generazioni diverse, persone, uomini e donne che hanno scritto le pagine di una storia densa di scelte, innovazione, cambiamenti. Parlare di Essepigi oggi non vuol dire solamente raccontare di una bella realtà industriale che si è sviluppata e continua crescere, ma vuol dire anche raccontare una bella storia con tanti capitoli scritti e tanti altri ancora da scrivere. Una storia iniziata nel 1956, quando Sergio Patregnani assieme al fratello Gino pose le base di questa avventura che camminava in un mondo in mutamente, in un’Italia diversa, tra i colli e il mare delle Marche, tra Urbino e Fano, in un distretto ricco di storia e tradizione per il mondo del legno, del mobile, della meccanica. “Essepigi sono le iniziali proprio di mio padre Sergio e del fratello Gino”, ci racconta Luigi Patregnani, oggi titolare di Essepigi, l’azienda di Orciano di Pesaro specializzata nella realizzazione di macchine a controllo numerico per la lavorazione di porte e pannelli a base legno. “Una storia cominciata con una singola macchina, una sigla e diventata una ricca stagione di successi, di gioie e di soddisfazioni che ci hanno portato fino a qui”.

Da una macchina a una realtà industriale, da una mentalità artigiana figlia del proprio tempo a numeri e progetti da grande impresa basati su idee chiare, come abbiamo detto, su piedi ben piantati a terra e su un modo di intendere il lavoro come una passione, non come un obbligo. “Quando nacque Essepigi le prime macchine erano delle levigatrici – ci spiega Luigi Patregnani – macchine funzionali, che però rispondevano anche a dei canoni estetici tipici della mentalità dell’artigiano che non vuole solo una macchina che “funzioni”, ma che sia anche bella. Poi, nel corso degli anni, ci si dedicò alle troncatrici, che presentammo proprio nel 1974 alla fiera di Hannover. Un successo che pose le basi per il futuro e le sue rivoluzioni, con i primi posizionatori elettronici sulle macchine, un primo concetto di automazione”.

Che cos’è oggi Essepigi?
Oggi Essepigi è un’azienda solida, che ha saputo continuare a evolversi negli anni, a rinnovarsi, ponendo le basi della propria crescita su parole chiave precise: innovazione, flessibilità, attenzione al cliente e – nel corso del tempo – sostenibilità e automazione.
Siamo una realtà ben nota in Italia, ma anche all’estero, su mercati da cui deriva il settanta per cento del nostro fatturato.
Abbiamo ampi margini di crescita e nei prossimi anni continueremo in un percorso di espansione, cercando nuovi mercati da esplorare e rinforzando la nostra presenza su quelli in cui siamo presenti, ma crediamo di avere la possibilità di fare di più.
In questo momento i risultati migliori li stiamo ottenendo nei mercati del nord Europa, Scandinavia, Estonia, Gran Bretagna e Belgio. Senza dimenticare il mercato interno chiaramente, dove negli ultimi due anni abbiamo avuto molte soddisfazioni, anche grazie ai benefici fiscali derivanti dal superbonus per le ristrutturazioni
”.

“Covid-19”, superbonus, ripartenza… come sono andati gli ultimi anni?
Prendendo in considerazione l’ultimo triennio, subito dopo la pandemia, possiamo reputarci molto soddisfatti. Sono stati anni particolarmente positivi sotto il profilo degli ordini e del fatturato. Siamo cresciuti, abbiamo accumulato molto lavoro e questo trend è stato positivo anche per la seconda parte del 2023. Certo, sono anni i cui numeri vanno considerati nell’ottica degli incentivi fiscali, dei piani per l’Industria 4.0 e delle tante risorse messe in campo per spingere la ripresa, ma sono stati – ripeto – anni molto positivi. Sicuramente il prossimo anno sarà diverso dagli ultimi, siamo in una fase ovviamente più incerta, con i contorni meno chiari su quello che succederà. Eppure, posso dirlo con onestà, noi siamo abbastanza sereni. Abbiamo accumulato ordini nell’ultimo anno e altre richieste stanno entrando. Non ci possiamo lamentare…”.

Come ci ha accennato, l’industria sta attraversando una situazione di incertezza, tra conflitti, anni record e prospettive meno chiare. Come affronta una situazione del genere un’azienda?
Faccio una premessa doverosa: non ci sono ricette o risposte facili a queste domande e neppure risposte universali. Posso raccontare la nostra esperienza, le scelte che abbiamo messo in campo per avere la maggiore stabilità possibile. In Essepigi abbiamo scelto di non fermarci, di continuare a investire sull’innovazione e su noi stessi, in tecnologia, in capitale umano. Perché siamo sempre stati convinti che la forza di un’azienda sia proprio questa costante evoluzione. Abbiamo affrontato come tutti momenti difficili, come dopo la crisi del 2008, quando il mercato ha subito uno stop molto netto. Non ci siamo fermati allora, non ci fermeremo certo adesso.
A livello di prodotti, siamo sicuri che avere una gamma ampia come la nostra sia sicuramente un vantaggio non indifferente. Abbiamo lavorato e innovato per riuscire a portare la produzione quasi totalmente al nostro interno, per poter offrire ai nostri clienti un prodotto totalmente “home made”. Scelte in ottica di qualità sicuramente, ma anche di possibilità di non dipendere troppo strettamente dall’esterno. Abbiamo sviluppato soluzioni flessibili, abbiamo completato e rinnovato la nostra gamma. Insomma, in questi momenti è molto importante non fermarsi e andare avanti.
Inoltre, come i lettori di Xylon sapranno, la partita non si gioca più “solamente” nella costruzione delle tecnologie, ma anche nel servizio post vendita che un’azienda è in grado di offrire al cliente, nel legame di fiducia che riesce a stabilire. E noi – ne sono orgoglioso – abbiamo un service preparato, reattivo e in grado di rispondere a ogni possibile necessità e richiesta. Un aspetto sul quale lavoriamo costantemente e che cerchiamo di affinare anno dopo anno. Una scelta anche sostenibile: avere macchine riparabili, ben manutenute e che durano a lungo ha sicuramente un impatto positivo sull’ambiente
”.

Innovazione dunque…
Esattamente. Continuiamo a progettare sempre nuove soluzioni. Su che cosa stiamo lavorando? Abbiamo aperto diversi progetti. In particolare stiamo lavorando su una macchina che riesca a effettuare la pantografatura, i disegni e risca a lavorare porte e pannelli su entrambi i lati in unico passaggio prima della verniciatura. Vede, fino a questo momento quasi tutte le tecnologie si fermano a lavorare un lato per volta, con le conseguenti perdite di tempo e di energia. Con la nostra soluzione puntiamo a ottimizzare l’intero ciclo produttivo, andando a impattare positivamente su costi, tempi e ricavi.
Ma non solo. Abbiamo anche brevettato dispositivi per poter continuare la lavorazione superando le irregolarità e le curve dei pannelli, offrendo la miglior qualità possibile ed eliminando i difetti. Un’altra soluzione che siamo sicuri sarà molto apprezzata sul mercato, dato che consente di non utilizzare aggregati, ma di lavorare il pannello direttamente con la macchina. Un’evoluzione che cambia gli ultimi 30 anni di lavorazione
La nuova macchina dovrebbe essere pronta in tempo per la prossima edizione di Xylexpo, a cui parteciperemo a maggio e durante la quale la presenteremo. Poi nei mesi successivi la commercializzeremo chiaramente”.

Cinquant’anni alle spalle, una grande esperienza accumulata. È cambiato il mondo del woodworking e quali sono le sue tendenze?
Il settore è sempre in continuo mutamento. Cambiano i modi di lavorare, cambiano le necessità di un’azienda. Ogni epoca, ogni decennio ha le sue esigenze. Se anni fa si lavorava per incrementare la performance, la qualità del prodotto, la capacità produttiva, cercando di lavorare più pezzi al minuto possibile a parità di qualità, oggi i nostri clienti cercano soluzioni sempre più automatizzate. Macchine che riescano a ridurre l’utilizzo di manodopera, una merce sempre più rara che sta diventando un problema ancor più diffuso e di difficile soluzione per il Paese, dato il calo della natalità, il cambio degli interessi delle nuove generazioni, l’impostazione della società. Trovare personale competente è vitale per un’azienda, riuscire ad automatizzare permette di ottimizzare le risorse umane.
Credo che stiamo affrontando un periodo di transizione che sta cambiando il modo di intendere l’industria: stiamo andando verso una fabbrica automatizzata, in cui il ruolo fondamentale sarà affidato ai robot e alla capacità dell’uomo di sfruttarne il pieno potenziale. In Essepigi siamo pronti a questo cambiamento, ad avere un gestionale direttamente in produzione, lavorando con i codici a barre, automatizzando tutto, partendo dal carico e scarico dei pezzi robotizzato, con ponti che produciamo noi stessi.
Siamo diventati bravi nel fare tutto “in casa”, nel completare il ciclo direttamente in casa. E siamo sicuri che, seppure non sia semplice, questa predisposizione ci offrirà sempre un vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza.
Un’altra tendenza molto evidente è la ricerca di soluzioni sostenibili.
La sostenibilità è un valore importante per noi. Abbiamo investito sul fotovoltaico per ridurre gli sprechi energetici ed economici, andando in una direzione precisa, chiara: cercare di renderci autonomi, non solo dal punto di vista della produzione, ma anche sotto il punto di vista energetico. Poi tante altre azioni “green”: dall’eliminazione della plastica dove possibile, alle pompe di calore alimentate dal fotovoltaico, e alla riduzione delle emissioni.
E abbiamo anche lanciato un programma che ci consente di misurare i consumi delle nostre macchine per monitorare quale sia effettivamente l’impatto ambientale di un prodotto nella fase di realizzazione. E stiamo lavorando molto su un sistema che ci permetta di recuperare l’energia diventando un generatore in più per le lavorazioni successive
”.

Un’ultima domanda: vi rimproverate qualcosa in questi cinquant’anni?
Quando si cresce si spera sempre di non avere rimpianti e di non rimproverarsi nulla, ma sono convinto che guardandosi indietro si trovi sempre qualcosa che, con il senno di poi, si sarebbe potuta fare meglio, diversamente, qualche rischio che sul momento non convince, ma a posteriori ti fa dire che avresti potuto provarci. Come quando nel 2005 avremmo potuto inserirci nel mondo della finestra in pvc, con tutti i vantaggi che abbiamo visto negli anni. C’è sempre qualche dubbio, ma sono orgoglioso di quanto abbiamo fatto in questi anni. Essepigi è cresciuta con cognizione di causa, in maniera assennata, valutando i passi da fare uno dopo l’altro, consapevoli che l’azienda non è fatta solo di numeri, ma di persone e che ogni scelta azzardata si sarebbe ripercossa su tutte le famiglie di Essepigi. Abbiamo fatto del nostro meglio e continueremo a farlo”.

La soddisfazione per i primi cinquanta, un augurio per i prossimi.

A cura di Francesco Inverso

essepigi.com


Essepigi nasce nel lontano 1973 come trasformazione di una preesistente azienda, fondata da Sergio Patregnani, e attiva sin dagli anni Cinquanta nella costruzione di macchine per falegnameria: toupie, combinate a cinque lavorazioni, poi levigatrici a nastro. Con lo sviluppo della nascente industria del mobile Essepigi inizia a produrre macchine troncatrici a due lame per tagliare cornici ornamentali e cimase.
Investimenti continui in innovazione
, service e marketing nei principali mercati europei hanno portato l’azienda ad avere stabilmente il 70 per cento del fatturato realizzato su mercati esteri.
Una crescita che ha portato Essepigi ad ampliarsi, con una seconda contigua unità produttiva per ospitare il collaudo di grandi impianti oltre ad una nuova linea di montaggio macchine; attualmente l’attività si svolge su un totale di oltre 5mila metri quadrati coperti.
Oggi Essepigi ha un’ampia gamma di macchine stand alone per la lavorazione della porta e del telaio porta (stipite); macchine combinate ad alta produttività e flessibilità; e linee di produzione robotizzate – sia per porte che per telai di porte le quali, integrate col gestionale di fabbrica – che prefigurano la fabbrica automatica non presidiata partendo dal semilavorato fino all’imballo completo.

Mezzo secolo di Essepigi! ultima modifica: 2024-01-08T13:04:49+00:00 da Francesco Inverso