Esperienza, competenza e una buona dose di propensione a guardare “oltre”. È questa la ricetta che ha portato la ACM di Novellara, in provincia di Reggio Emilia, a progettare e costruire soluzioni sempre nuove in un segmento apparentemente “maturo” come le seghe a nastro. Guardando a settori diversi dal legno, a nuove applicazioni ma anche al mondo della formazione…
Questo settore non finisce mai di sorprenderci: basta guardarsi attorno per scovare ogni giorno innovazione, creatività, capacità. Vale per le “grandi rivoluzioni” portate avanti dai grandi gruppi industriali ma vale anche e forse soprattutto per le piccole e medie realtà, per quei costruttori impegnati ogni giorno a difendere il proprio territorio, a distinguersi contro una concorrenza che specialmente nelle soluzioni più tradizionali, più mature si fa sentire forte…
Eppure non è proprio così o, meglio, non è solo così, e non mancano le occasioni per rendersene conto. Come è capitato a noi di Xylon, invitati da ACM nella sede di Novellara (Reggio Emilia) per parlare di formazione e mai ci saremmo immaginati di trovarci di fronte a una sega a nastro completamente riprogettata e dotata di nuove “appendici digitali” per creare qualcosa di nuovo, sicuro, efficace.
Ma procediamo con ordine e cerchiamo innanzitutto di capire in quali “territori” si muove oggi ACM, una storia iniziata nel 1979, una trentina di addetti e una quota di esportazione che arriva all’85 per cento della produzione, nota da sempre per la sua fortissima vocazione nella costruzione di seghe a nastro, forse la macchina più iconica e storica nella lavorazione del legno e non solo.
“È innegabile che il settore si sia evoluto in molte direzioni, generando a volte un sempre maggior divario tra le piccole-medie realtà e i colossi del settore”, esordisce Angela Ascari, al fianco del padre Tiziano nella conduzione dell’azienda. “Per un marchio storico come il nostro, conosciuto in tutto il mondo per un catalogo di soluzioni “analogiche” ciò ha significato fare i conti con il nostro mercato per individuare posizioni di nicchia, avvicinarci ancora di più alle persone per raccogliere sensazioni e necessità. Questo ci ha portato ad aggiungere valore alle nostre macchine, rendendole sempre più sicure, efficienti e soprattutto efficaci.
Il mondo del legno ha senza dubbio visto una contrazione delle imprese artigianali, la destinazione per eccellenza delle nostre macchine, soprattutto in Italia, ma, come accennavo, ci sono fortunatamente settori in cui i nostri prodotti continuano a essere utilizzati: settori di nicchia o nella plastica, nell’alluminio, nei materiali speciali e compositi.
Tra le nostre spinte all’innovazione ci sono l’aumento della sicurezza dell’operatore, la diminuzione della fatica e l’idea che non debba essere l’utente ad adattarsi alla macchina, ma viceversa: se, ad esempio, i pezzi che si vogliono tagliare sono complicati e potrebbero avere problemi di stabilità nell’avanzamento verso la lama ecco le soluzioni dotate di un carro squadratore e morse dedicate sul quale possano essere collocati. In molti casi la sega a nastro è la soluzione ideale e non può essere sostituita da una sega circolare.
Un altro settore diventato per noi importante è il taglio dei pannelli sandwich: negli anni sono state introdotte sul mercato soluzioni molto interessanti, innovative e varie. Questi pannelli, destinati a usi molteplici, sono perlopiù composti da due strati esterni di materiale diverso rispetto al “cuore”, generalmente materiale isolante con spessori anche importanti. La sega a nastro è la soluzione di taglio perfetta perché può arrivare ad altezze di taglio fino a 1.500 millimetri senza evidenti problemi e con ottime finiture di taglio.
C’è una forte domanda di personalizzazione anche su soluzioni apparentemente “definite” come le nostre e almeno il cinquanta per cento della produzione ACM è oggetto di interventi “su misura” più o meno rilevanti”.
“Come ben sappiamo il massiccio ha progressivamente ceduto il passo al pannello, i centri di lavoro hanno sopperito a molte operazioni prima svolte da macchine diverse e il taglio è certamente fra queste”, interviene Tiziano Ascari. “Questo è un passaggio che ha indubbiamente influito su ciò che siamo e ciò che facciamo, portandoci a esplorare nuovi segmenti produttivi: ogni giorno incontriamo materiali nuovi, risolviamo esigenze nuove e portiamo a casa nuove esperienze che il giorno dopo saranno utili per dare altre risposte.
Abbiamo coltivato il piacere di “inventare”, a riprova di quanto una “semplice” sega a nastro possa diventare molto di più: in fondo stiamo ulteriormente esaltando quella flessibilità che ci ha sempre contraddistinto, adattando le nostre macchine al cliente o al mercato. La nostra capacità di ascoltare ci è di grande aiuto: ci facciamo raccontare dal cliente cosa ha bisogno, immaginiamo quale potrebbe essere la soluzione e l’idea passa all’engineering e poi in produzione…”.
“Se non ricordo male Einstein diceva che la creatività è l’intelligenza che si diverte e devo ammettere che spesso ci divertiamo a trovare la soluzione”, riprende Angela Ascari. “Ho la sensazione che i giovani stiano di fatto recuperando il legno come materiale su cui costruire il proprio futuro lavorativo. Lo vediamo nelle fiere, nelle aziende, da coloro che passano da noi per capire cosa possiamo offrire… un ritorno al lavoro manuale che dovrebbe forse trovare maggiore supporto nella offerta di formazione specializzata”.
Fra le vostre ultime fatiche ci sono delle seghe a nastro concepite proprio per le scuole, per e il mondo della formazione…
“Proprio così: negli ultimi tempi abbiamo raccolto sempre più segnali che ci indicavano quanto fosse “caldo” questo tema, soprattutto dai nostri rivenditori all’estero, che registravano una forte richiesta di una sega a nastro che potesse essere illustrata, dedicata alle esperienze degli studenti senza rappresentare alcun rischio.
Abbiamo lavorato su questa idea e siamo arrivati a definire due macchine, una che definirei “base”, più analogica, e l’altra decisamente più digitale. Due risposte diverse accomunate dalla possibilità di mostrare in modo chiaro e in tutta sicurezza cosa fa una sega a nastro, a cosa serve, come si usa correttamente”.
“In buona sostanza – interviene Tiziano Ascari – abbiamo percorso una strada che risponde agli stessi principi ma che, alla fine, ci ha portato a due soluzioni diverse e ugualmente molto interessanti.
La versione più “semplice” è il modello “BS440 Education”, disponibile anche in altre due esecuzioni più grandi, una macchina di grande affidabilità a cui abbiamo aggiunto tutta una serie di sicurezze, distanziatori e sistemi di controllo e rilevamento che ne fanno una soluzione ideale per le scuole. Un torrino luminoso, ad esempio, indica se la macchina è collegata alla rete elettrica, se è in funzione o se c’è una emergenza attiva; l’interruttore generale è protetto da una chiusura, dunque se il professore si allontana basta che porti con sé la chiave e la macchina non potrà essere avviata. Una sega sulla quale il docente può mostrare in tutta sicurezza come si effettua un taglio agli studenti che possono assistere alle operazioni e ripeterle a loro volta, sempre – lo ribadisco – con la massima sicurezza.
Con i due modelli “BS 540 Evolution” e “BS 640 Evolution” abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti, costruendo quella che è la soluzione perfetta per l’insegnamento moderno: una sega a nastro dotata non solo di tutte le sicurezze di cui abbiamo già accennato, ma anche di una telecamera su supporto snodato che permette di riprendere ogni lavorazione da qualsiasi angolazione si desideri. Un sistema di visione che trasmette le immagini su uno schermo di grandi dimensioni posizionato sulla parte superiore della macchina stessa, garantendo la migliore visione a gruppi di studenti anche molto numerosi o a ragazzi con esigenze particolari.
Non solo: il computer installato sulle nostre “Evolution” è dotato di prese USB, ripetitori Wi-Fi e scheda Ethernet, il che significa che tutto quello che viene ripreso può essere registrato o trasmesso alla lavagna multimediale, nella rete locale, magari in una classe della stessa scuola, o addirittura in rete o in streaming. E in questo caso la sicurezza diventa assoluta.
Allo stesso tempo il professore può lavorare frontalmente alla macchina, senza preoccuparsi di limitare la visibilità. Il grande schermo con cui abbiamo arricchito la “Evolution” può essere ovviamente utilizzato per presentazioni a integrazione della lezione, garantendo una didattica assolutamente moderna, attrattiva ed accessibile”.
“Volevamo trovare il modo di permettere a più ragazzi di guardare cosa l’insegnante o l’operatore stesse facendo e devo dire che siamo riusciti ad andare oltre.”, sottolinea Angela Ascari. “I primi contatti con il mondo della scuola sono stati più che positivi, anche se per entrare nella fase operativa stiamo completando una serie di procedure burocratiche di accreditamento e certificazione. Ci siamo già confrontati con alcuni istituti che hanno reagito con entusiasmo alle nostre presentazioni e al tempo stesso diffondiamo la conoscenza di questa novità alla nostra rete di rivenditori a livello internazionale e anche fra loro riscuotiamo grande attenzione e consensi”.
Vi siete trovati un’altra nicchia molto importante, utile e decisamente promettente…
“Noi ne siamo convinti e puntiamo molto sulla nostra presenza in tanti mercati del mondo, nei quali c’è già una sensibilità più consolidata che in Italia verso queste tematiche. Si fa un gran parlare della necessità di operatori qualificati che la filiera lamenta da anni: noi abbiamo cercato di dare il nostro piccolo, concreto contributo alla soluzione del problema, consci che queste seghe a nastro permetteranno anche di ridurre in modo esponenziale le responsabilità degli insegnanti e dei tecnici presenti nelle scuole. Abbiamo alzato l’asticella della sicurezza e, visto il contesto a cui facciamo riferimento, crediamo che sia stata una decisione di cui andare fieri”.