Il 2008 si è chiuso con il segno meno per la vendita europea del parquet, dopo il boom registrato negli ultimi anni. Lo dice la Fep, Federazione europea dell’industria del parquet, sede a Bruxelles.
Secondo le informazioni preliminari fornite dai membri nazionali della Fep, il settore avrebbe perso circa il 7 per cento sul 2007 dal punto di vista delle vendite di prodotto, e l’andamento sarebbe comune alla quasi totalità dei mercati europei. Il consumo totale dell’area Ue/Efta (European Free Trade Association, l’associazione europea per il libero scambio, che comprende Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) è intorno ai 122 milioni di metri quadrati di parquet. In attesa di conoscere i numeri nel dettaglio, in occasione della prossima assemblea generale della Federazione in programma a Cracovia, in Polonia, l’11 e 12 giugno prossimi, la Fep inizia comunque a tirare le somme di un anno difficile e segnato, come il complesso dell’economia mondiale, dai segnali della crisi finanziaria ed economica.
Un risultato intuibile dall’andamento al ribasso dell’ultimo trimestre del 2008, secondo la Fep, ma che in ogni caso fa riflettere il settore, soprattutto se si valuta l’atteggiamento di alcuni fra i maggiori mercati europei tradizionali per questa tipologia di prodotto, come Germania, Spagna e Francia, dove il calo di vendita del parquet ha seguito il passo della flessione registrata dal comparto dell’edilizia, sia per le nuove costruzioni che per il recupero del patrimonio edilizio esistente.
Fra le cause di questo andamento incerto del settore si conta anche la bassa fiducia dei consumatori stessi, causata dalla recessione a grande scala e al recente crollo senza precedenti dei mercati finanziari che ha portato, fra l’altro, a una scarsa propensione all’investimento. Non solo: a pesare sono anche la pressione continua e agguerrita dei mercati concorrenti a basso costo, il rialzo dei costi energetici e delle forniture l’anno scorso, le inquietudini circa la disponibilità delle materie prime e dei prezzi, le politiche del credito più strette e la sopravvalutazione dell’euro. Per far fronte alla situazione, la Fep ha sottolineato la necessità dell’avvio rapido di misure mirate per garantire la competitività dell’industria europea del parquet, assicurando un funzionamento durevole e un futuro ritorno alla stabilità.
“Oggi è il momento di essere più che mai solidali, di afferrare le occasioni per cambiare le idee su quello che il settore può fare per evitare di subire rallentamenti del ciclo economico, e prendere misure per fare fronte con successo a questo nuovo ambiente in cambiamento. La calma – ha detto Dieter Belz, presidente della Fep – tornerà ma dipenderà molto dalla creatività, dal senso dell’innovazione e dal reale spirito imprenditoriale che ognuno di noi deve far valere”.