Lo scorso 15 febbraio l’edizione 2009 di Samulegno, il salone internazionale delle macchine e tecnologie per la lavorazione del legno che si tiene ogni due anni a Pordenone, ha chiuso le sue porte con un bilancio generale piuttosto negativo. A partire dalla durata della manifestazione, che è stata di quattro giorni, uno in meno rispetto alla sedicesima edizione, e dalla superficie espositiva, drasticamente ridotta. Gli espositori sono passati dai 300 del 2007 a 200, i visitatori da 15 a 9mila.
Colpa della crisi? Sicuramente si, non vi è dubbio. Gli espositori sono stati, infatti, tutti concordi nell’affermare che dallo scorso settembre si è “spenta la luce” sul settore, con un’assenza quasi completa di ordini e di investimenti. Una sensazione confermata da dati e report economici di diversa provenienza ma tutti improntati al massimo pessimismo anche sul settore del mobile e dell’arredamento, probabilmente uno dei più colpiti dalla crisi internazionale. Crisi che ha portato i più grandi gruppi a fare un ricorso massiccio alla cassa integrazione e alla riduzione degli organici.
E se la crisi è in primo piano bisogna dire che non tutti i mali vengono per nuocere, perché molte aziende si sono sentite più stimolate a fare ancora meglio. Novità assoluta di questa edizione del salone pordenonese è stato infatti il Focus high tech, un progetto grazie al quale le aziende più innovative e che maggiormente hanno investito nella ricerca hanno avuto la possibilità di mettere in evidenza i loro prodotti.
Gli organizzatori hanno dato il via a un’altra, apprezzabile novità, ovvero insignire fra le aziende presenti in fiera quella che si distingue per il proprio impegno sul versante della ricerca e della innovazione di prodotto. La prima edizione del Focus high tech award è andata alla Metal World, marchio notissimo a livello mondiale per la propria produzione di utensili di qualità che, fra l’altro, a Pordenone ha presentato due interessanti brevetti.